Viaggio di 10 bambini di Gaza venuti in Italia per partecipare ad un corso di navigazione

Pubblicato il 26 settembre 2016 da Gazzella

 

Da parecchi anni, quando vado a Gaza a visitare i bambini adottati da Gazzella, soggiorno al Beach Hotel di Gaza city in una stanza con una grande finestra che si affaccia sul mare. Il mare mediterraneo è là bellissimo e oltre a cavalli e a volte cammelli che trottano nel bagnasciuga, ci sono sempre ragazzini che giocano e nell’acqua gente di tutte le età ma soprattutto bambini e giovani che giocano, pescano, nuotano e fanno surf su delle tavole molto caserecce, e che si divertono moltissimo. Il venerdì poi la spiaggia pullula di famiglie quasi sempre molto numerose con bambini di tutte le età. Le donne non sono mai in costume da bagno. Poco più di 10 di anni fa si poteva fare il bagno tranquillamente in costume e io lo facevo. Da quando Hamas ha vinto le elezioni però è diventato ogni anno più difficile e le donne sulla spiaggia sono sempre più coperte da tristissime e polverose palandrane marroni o nere.

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Ghassan Hage declina l’invito ricevuto dall’Israeli Anthropological Association

18 Settembre 2016

 

Lettera di risposta di Ghassan Hage all’invito a tenere il discorso di apertura in occasione della conferenza dell’Israeli Anthropological Association .

Caro …

ghassanmi ci è voluto un po’ di tempo per scrivere questa lettera che può risultare un po’ formale. Non era questa la mia intenzione, ma il fatto è che voglio essere il più chiaro possibile circa le mie ragioni.
Ho sinceramente apprezzato il tuo invito a tenere il discorso di apertura in occasione della conferenza dell’Israeli Anthropological Association. E mi rendo conto che si tratta di un invito fatto in buona fede, che scaturisce dal tuo desiderio di aprire l’associazione a voci che sono fortemente critiche verso Israele come ce ne sono oggi nel mondo e che, come dici tu, non sono abbastanza sentite.
Temo di dover rifiutare l’invito. Non posso dire che sono felicissimo di declinarlo. Come ti ho già detto, per temperamento sono incline e disponibile al dialogo sempre, ma ho pensato molto su che cosa la mia presenza avrebbe comportato e mi sono convinto che alla fine il risultato sarebbe negativo e non positivo. Ma nel pensare a cosa sia positivo e cosa negativo penso a come questo incida sulla lotta del popolo palestinese per liberarsi dal colonialismo e non alla lotta portata avanti da antropologi israeliani per rendere la loro società più aperta e ricettiva.

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La poesia di Mahmoud Darwish che ha fatto infuriare Lieberman e Regev

Un articolo uscito su Haaretz il 21 luglio 2016 ha attirato la mia attenzione, non tanto per il fatto che ministri del governo Netanyahu possano aver dato in escandescenze per un programma radiofonico israeliano che trasmette una poesia di Mahmoud Darwish, ma perché si scopre che la poesia è inserita nei testi formativi israeliani di “University on the Air”.
Ho chiesto a Wasim Dahmash, docente, studioso di letteratura araba e traduttore, fra l’altro, di Stato d’assedio di Darwish, se avesse una traduzione della poesia ‘Carta d’identità’ che è riportata nell’articolo. Nella sua mail mi ha scritto una piccola nota, la condivido con voi, non credo che me ne vorrà:

Carta d’identità è una delle prime poesie da me tradotte. Era forse 1968 o 1969. Darwish la detestava e infatti non l’ha inclusa in nessuna delle sue raccolte. L’aveva scritta a 14 anni e gliel’hanno pubblicata sul giornale al-Ittihad. E’ stata tradotta in tante lingue.

Potrebbe essere la risposta al leggermente sprezzante Rifletti che chiude l’articolo?

Simonetta Lambertini

 

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La poesia di Mahmoud Darwish che ha fatto infuriare Lieberman e Regev

Una discussione a Army Radio sull’opera giovanile di Mahmoud Darwish ha causato un putiferio. Ecco la poesia: ID card.

Vivian Eden, 21 luglio 2016

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UCCISO LO SCRITTORE GIORDANO NAHED HATTAR

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Hattar era sotto processo per aver condiviso sulla sua pagina Facebook, lo scorso agosto, una vignetta (di autore ignoto) che raffigura il Paradiso dove un uomo con la barba, che fuma nel letto con due donne, chiede a Dio di portargli da bere, da mangiare e di bussare prima, la prossima volta che vuole disturbarlo. Secondo alcuni media, la vignetta sarebbe stata postata con il titolo di “Il Dio di Daesh” e l’uomo barbuto sarebbe un noto esponente dell’ISIS.

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103 palestinesi uccisi da Israele a partire dall’inizio del 2016

22 settembre 2016 / 10:54

 

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Le forze di occupazione israeliane hanno ucciso la 27enne palestinese Sara Tarayra a Hebron. (Foto: via Twitter)

Dall’inizio del 2016, Quds Press ha riferito che sono stati uccisi dalle forze israeliane, 103 palestinesi.
Issa Tarayrah  di sedici anni, è la 103esima persona uccisa quest’anno. Questo dato aggiorna il numero delle persone uccise dall’inizio, di quello che è diventato noto come il Jerusalem Intifada, a 248.
Tarayrah è stata uccisa nella città occupata di Hebron e la sua morte porta il numero dei palestinesi che sono stati uccisi in questa città palestinese  a 77, dato che comprende 47 esecuzioni. Quattro dei morti appartenevano alla famiglia Tarayrah.

Tra i 248 morti palestinesi, 59 sono sotto i 18 anni, e comprende il bambino di tre anni  ucciso in un attacco aereo a Gaza l’11 ottobre 2015, e uno di quattro mesi ucciso in vicino a Betlemme il 30 ottobre del 2015.

 

trad. Invictapalestina.org

fonte: http://www.palestinechronicle.com/103-palestinians-killed-israel-since-start-2016/