Rapper arabo sperimenta i limiti della libertà artistica in Israele

 

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Tamer Nafar (al centro), si esibisce con il gruppo hip-hop DAM. I componenti sono tutti arabi, cittadini di Israele, e alcuni dei loro testi criticano aspramente lo stato. Vedono la critica come libertà artistica, mentre la ministra della cultura di Israele dice che un simile linguaggio può incitare alla violenza. Per gentile concessione di Christopher Hazou
2 Novembre  2016

Migliaia di adolescenti vanno in estasi – gli arabi come gli ebrei – appena Tamer Nafar sale sul palco. Fa parte della minoranza araba palestinese di Israele, è uno dei membri fondatori del gruppo hip-hop palestinese DAM e canta in arabo.

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Hollywood: Robert De Niro, Arnold Schwarzenegger e Gerard Butler raccolgono 38 milioni di dollari per il benessere dei soldati israeliani


Pubblicato il 4 Novembre 2016 

Diverse personalità di Hollywood hanno partecipato giovedì a Los Angeles ad una serata organizzata dall’uomo d’affari americano Haim Saban per sostenere l’esercito israeliano.

Robert De Niro, Arnold Schwarzenegger e Gerard Butler, Joanna Krupa e Larry King hanno contribuito a raccogliere 38 milioni di dollari per il benessere dei soldati israeliani.
“Siamo qui per mostrare il fantastico sostegno di Hollywood e della comunità ebraica degli Stati Uniti ai soldati di Israele e all’esercito israeliano”, ha detto Saban, uno dei maggiori donatori dell’esercito israeliano. 

Uno dei momenti salienti della serata è stato quando ha preso la parola Allison Barsan, una giovane soldatessa franco-israeliana, che nel 2015 ha ucciso due terroristi palestinesi che si preparavano a accoltellare dei soldati. “Ecco perché sono venuta qui, per difendere Israele”, ha detto la giovane soldatessa che dopo la sua aliyah si è arruolata nel Mishmar Hagvoul, un corpo d’elite che è in prima linea nella guerra contro il terrorismo.
Trad. Invictapalestina.org

Fonte: http://www.lemondejuif.info/2016/11/hollywood-robert-de-niro-arnold-schwarzenegger-gerard- butler-levent-38m-de-dollars-bien-etre-soldats-israeliens/

Il Palestinian street workout utilizza tutto, dalle armature alle macerie

Nella foto di copertina Mahmoud Nasman, 23 anni, esegue ‘la bandiera umana’ utilizzando il ferro per cemento armato lasciato tra le macerie.

I soci di Bar Palestine esibiscono la propria abilità e uniscono gli emarginati

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Nasman, Maqdma and Eyad Ayad, 22, in the ruins of the al-Nahda towers

Tra il cemento e i detriti che i bombardamenti israeliani si sono lasciati alle spalle non c’è spazio per l’errore. Qui, dove una volta si ergevano le torri al-Nahda a Beit Lahiya, è dove la squadra dei Bar Palestine si allena, facendo flessioni sulle armature e verticali sulle fondamenta abbandonate.

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Taleb and Nasman show off their strength and flexibility on a children’s play structure in Gaza City

“Non hanno altra scelta per seguire la propria passione”, dice il fotografo ventisettenne Hosam Salem della squadra di quattro atleti che si allena in strada. E’ troppo pericoloso perfezionare la propria abilità in mezzo ai ribelli, dice, e troppo costoso procurarsi un posto dove poterlo fare.

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Suliman Taleb, 21, trains on what was once an apartment building in Gaza City

L’allenamento in strada, uno sport marginale che negli ultimi cinque anni ha preso piede nell’Europa orientale, unisce la forza fisica a esercizi di ginnastica ritmica o alla ginnastica. Salem dice che i Bar Palestine, a Gaza, stanno cercando di aumentare la propria popolarità esibendosi in aree pubbliche, come ad esempio i parchi o le spiagge, utilizzando le infrastrutture a disposizione per perfezionare la loro abilità. Secondo il sito World Federation Street Workout and Calisthenics questo sport non è solo l’esibire forza e flessibilità della parte superiore del corpo, ma cerca anche di unire persone di diversa provenienza socio-economica ed etnica; si tratta di unire gli emarginati.

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Baker Al Maqdma, 23, and Taleb perform in a public garden in Gaza City.

“La vita è tutta nelle possibilità che abbiamo e gli altri non notano”, dice Salem. “Questo è quello che i Bar Palestine desiderano: “Un’occasione per mostrare al mondo il proprio talento e sfidare se stessi e gli altri a raggiungere il proprio obiettivo.”

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With his feet to the sky, Maqdma practises amidst ruins left after the 2014 Israeli-Gaza conflict that destroyed much of Beit Lahiya

 

Trad. Invictapalestina.org

Fonte: http://www.macleans.ca/multimedia/photo/palestinian-street-workout-uses-everything-from-rebar-to-rubble/

Roger Waters, migliaia di firme per la petizione ai Chemical Brothers perché annullino lo spettacolo di Tel Aviv


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“Se andrete a Tel Aviv, la vostra presenza sarà utilizzata dalle autorità israeliane per rassicurare i propri cittadini che nel mondo tutto va bene e nessuno si preoccupa veramente che i palestinesi stanno soffrendo.

Appello e petizione
Roger Waters dei Pink Floyd è nell’elenco degli artisti che hanno firmato una lettera di Artists for Palestine UK per sollecitare i Chemical Brothers ad annullare uno spettacolo in Israele e mostrare solidarietà con il boicottaggio culturale del paese. Il duo di musica elettronica ha in programma di suonare al Tel Aviv Convention Center il 12 novembre. “La vibrazione di intellettuali anticonformisti di Tel Aviv è una bolla sulla superficie di uno stato di sicurezza molto profonda che ha cacciato la metà della popolazione indigena palestinese nel 1948 e non ha alcuna intenzione di lasciare che i suoi discendenti tornino indietro,” si legge nella lettera. “Se andate a Tel Aviv, la vostra presenza sarà utilizzata dalle autorità israeliane per rassicurare i propri cittadini che nel mondo tutto va bene e nessuno si preoccupa veramente che i palestinesi stanno soffrendo … Per favore non andate.”
Altri firmatari della lettera sono il drammaturgo Caryl Churchill, la poetessa Liz Lochhead e l’attrice Maxine Peake.
Inoltre, oltre 7.000 persone hanno firmato una petizione per chiedere ai Chemical Brothers di boicottare Israele. 

“I funzionari del governo israeliano hanno ben sintetizzato su come Israele sfrutti la cultura per coprire le sue gravi violazioni del diritto internazionale”, dice la petizione. “Quando artisti internazionali come i Chemical Brothers si esibiscono in sedi e istituzioni culturali israeliane contribuiscono a creare la falsa impressione che Israele sia un paese ‘normale’ come qualsiasi altro.”
Waters è un sostenitore di lunga data dei diritti dei palestinesi. All’inizio di quest’anno lui, David Gilmour e Nick Mason “si sono riuniti” come Pink Floyd per sostenere un gruppo di attivisti filo- palestinesi.

Trad. Simonetta Lambertini 

Fonte:http://pitchfork.com/news/69474-roger-waters-thousands-more-petition- the-chemical-brothers-to-cancel-tel-aviv-show/