L’attuale elaborazione della legge contro la tortura tracciata da parte del Ministero della Giustizia non è sufficiente per cambiare un sistema giuridico intero che permette questa pratica contro una popolazione occupata.
La Turchia si sta rapidamente allontanando dalla democrazia e dal governo della legge per via delle politiche sempre più autoritarie del Presidente Erdoğan e del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) – in particolare per quanto riguarda la questione curda. In molte sedi abbiamo espresso forti preoccupazioni che politiche così antidemocratiche trascinino il Paese nella violenza politica, polarizzazione sociale e instabilità socio-economica. Abbiamo enfatizzato che l’unica via d’uscita da questa circostante è di riprendere il processo di pace con il movimento curdo e di allargare la sfera delle politiche democratiche. Sfortunatamente la Turchia si sta muovendo a tutta velocità nella direzione opposta nonostante I negoziati in corso per l’accesso all’UE.
MAY 5, 2016 1:49 P.M. (UPDATED: MAY 5, 2016 8:21 P.M.)
GAZA (Ma’an) – Giovedì, le tensioni continuano a crescere Striscia di Gaza assediata, con il report di una donna palestinese uccisa dai bombardamenti israeliani, mentre le forze israeliane dichiarano che gli attacchi aerei erano in risposta a gruppi della resistenza palestinese bersaglio delle sue truppe con colpi di mortaio.
Fonti mediche hanno riferito a Ma’an che una donna palestinese cinquantenne, identificata come Jana Aytah al-Amur, è stata uccisa da bombardamenti israeliani Giovedi sera nella zona di al-Fakhari est di Khan Yunis, nel sud della Striscia.
Un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato di non poter confermare il caso.
Fonti mediche hanno anche detto che un attacco aereo israeliano ha ferito una donna palestinese, identificata come Khazima al-Farra di 21 anni, nella zona di Al-Rayyan a Rafah orientale.
I testimoni hanno detto a Ma’an che jet F-16 israeliani hanno lanciato diversi razzi nel sud della Striscia verso le 05:00, colpendo terreni agricoli nella zona di Abu al-Rus a Rafah orientale.
In un comunicato dell’esercito israeliano rilasciato alle 5:48 si legge: “In risposta agli attacchi in corso contro le forze israeliane, IAF (aviazione israeliana) ha come bersaglio quattro postazioni militari di Hamas nel sud della Striscia di Gaza.”
Un portavoce dell’esercito israeliano ha confermato a Ma’an che sono stati presi di mira da attacchi aerei a partire da Mercoledì sera, almeno otto postazioni sospette di Hamas. Hanno aggiunto che non erano a conoscenza di attacchi aerei dopo le 18:00.
Quattro palestinesi, tra cui tre bambini, sono stati feriti nel corso della giornata, durante diversi raid aerei che le forze israeliane hanno effettuato in tutto il piccolo territorio palestinese, uno di questi ha colpito un laboratorio per la lavorazione di metalli nel quartiere al-Zaytoun a sud est di Gaza City. L’attacco ha ferito Hassan Hassanien, 65 anni , e tre bambini della famiglia, tutti portati all’ospedale al-Shifa a Gaza City.
Le forze israeliane hanno anche effettuato diversi attacchi aerei in uno spazio aperto di Jabal al-Sorani est di Gaza City.
La città del sud della Striscia di Gaza di Beit Lahiya è stata colpita anche da due razzi israeliani, che hanno distrutto una posizione presumibilmente utilizzata dal movimento di Hamas.
Nel frattempo, l’esercito israeliano ha riferito che colpi di mortaio sono stati sparati contro le sue truppe vicino al confine con Gaza nel pomeriggio di Giovedi, aggiungendo che ci sono stati feriti e sostenendo che questo è stato il 10 ° episodio del genere a partire da Martedì.
La violenza di giovedì è conseguenza di una offensiva aerea israeliana iniziata Mercoledì sera, che ha come bersaglio un’area vicina a un aeroporto distrutto nella città sud-occidentale di Rafah, e che le forze israeliane hanno affermato che veniva utilizzato da Hamas.
Un portavoce dell’esercito israeliano ha riferito a Ma’an che raid aerei sono stati effettuati a partire da Mercoledì sera fino alle tre o alle quattro del mattino di Giovedì.
Un comunicato diffuso dall’esercito israeliano Giovedi mattina ha affermato che gli attacchi aerei erano in risposta alle violenze in corso lungo le zone di confine tra la Striscia di Gaza e Israele, aggiungendo che durante la notte gli attacchi hanno bersagliato quattro “siti infrastrutture terroristiche” di Hamas nella Striscia di Gaza.
Nel frattempo, Sami Abu Zuhri portavoce di Hamas, in un comunicato stampa pubblicato Mercoledì, ha esortato tutte le parti ad assumersi le proprie responsabilità e porre fine alla aggressione a Gaza, aggiungendo che i crimini israeliani non potranno “spezzare lo spirito del popolo palestinese”.
Nikolay Mladenov, coordinatore speciale per il Processo di Pace in Medio Oriente per le Nazioni Unite, ha espresso la sua preoccupazione per le crescenti tensioni nel enclave assediata, invitando tutti i partecipanti a “esercitare la massima moderazione” e di prendere tutte le misure necessarie per “evitare il rischio di escalation”.
Giovedì le forze israeliane hanno anche annunciato di aver scoperto un tunnel nel sud di Gaza, affermando che può attraversare la barriera di sicurezza tra la Striscia di Gaza e nel sud di Israele.
Questa ultima incursione nella Striscia di Gaza è avvenuta solo poche ore dopo che il leader di Hamas, Mousa Abu Marzouq, aveva annunciato una mediazione dell’Egitto per uno sforzo di pace al fine di ripristinare la tregua negoziata tra Israele e la Striscia di Gaza nel 2014, a seguito della devastante offensiva israeliana sul territorio palestinese.
“ Se ne vedete qualcuno avvisatemi. Sono una categoria di persone in via d’estinzione. Si capisce sempre meno cosa dicono e soprattutto cosa vogliono. E tutto nasce dal fatto che neanche loro sanno bene cosa vogliono”.
Questa è la risposta che Ilan Pappè ha dato a Cagliari alla domanda su cosa ne pensasse dei “liberal” israeliani. Mi è ritornata in mente leggendo l’intervista di Abraham Yehoshua su l’Espresso del 05/05/16 (postatami su twitter). Mai come in questo caso definizione è stata così azzeccata. Dall’intervista emerge il grado di confusione mentale che questa “categoria di persone” ha sul problema palestinese.
BLUMENTHAL: Un sacco di attivisti, giovani ebrei israeliani, hanno cominciato ad entrare in Cisgiordania attraverso un certo gruppo, Anarchici Contro il Muro. Si uniscono ai palestinesi nei piccoli villaggi, e così via. Mi e’ sembrato che l’intera cooperazione sia stata schiacciata dai militari, e dalla autorità palestinese. Ne ho conosciuti molti che ora fanno parte del movimento “Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni”. Sono dietro a un gruppo chiamato Boicotta da Dentro. Praticamente chiedono al mondo intero di boicottare il proprio paese. Perché lo fanno, e cosa ne pensi delle prospettive per il movimento BDS? Pensi che questo potrebbe essere potenzialmente un punto di svolta, e fornire qualche speranza?
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