Israele nega a una delegazione parlamentare belga di entrare a Gaza

belgio
Gwenaelle Grovonius préside la délégation de parlementaires belges en mission en Palestine -BELGA

 delegazione di europarlamentari guidata da Pablo Iglesias è stata bloccata al valico di Erez

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10 febbraio 2016 – Le autorità israeliane hanno negato l’ingresso a Gaza ad una delegazione di parlamentari europei guidata dall’irlandese Martina Anderson

parlamentari

1 marzo 2016 – A una delegazione di parlamentari belgi in missione in Palestina è stato negato il diritto di Israele di entrare a Gaza

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Il titolo  di una testata online filoisraeliana.

Belgio – oggi 1 marzo 2016  ore 03:59

A una delegazione di parlamentari belgi in missione in Palestina è stato negato il diritto di Israele di entrare a Gaza, ha riferito  Martedì il suo presidente, deputato PS Gwenaëlle Grovonius.
I Deputati belgi avrebbero dovuto recarsi a Gaza Martedì, su invito dell’ UNRWA (L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione  dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente), per incontrare  varie ONG. Tutti i contatti ufficiali per questo scopo erano stati presi dalle autorità belghe in Belgio e sul posto, ha detto.
“Eppure oggi, all’ultimo minuto, alla delegazione è stato negato l’accesso a Gaza, le autorità israeliane hanno rifiutato di dare loro un lasciapassare,” ha testimoniato la parlamentare.
Per Gwenaëlle Grovonius, si tratta di un “abuso di potere inaccettabile”. Gaza  “non fa parte di Israele, in accordo con confini riconosciuti dalla comunità internazionale, è inaccettabile che le autorità israeliane sostengano il diritto di negare l’accesso a una delegazione ufficiale di parlamentari stranieri” Ha precisato.
L’eurodeputata socialista si interroga sulle motivazioni alla base del rifiuto. “Quello che si tenta nuovamente di  nasconderci ancora una volta, senza dubbio, è forse  la situazione umanitaria disastrosa in cui Gaza versa dopo  l’operazione militare distruttiva che è stata effettuata da Israele nel 2014?”
Gwenaëlle Grovonius non mancherà di interpellare il ministro degli Esteri belga Didier Reynders sul questo rifiuto di accesso da parte delle autorità israeliane.

 

Aggiornamento 10 luglio 2016

Manlio Di Stefano – M5S – 10 luglio ore 12,00
Il governo israeliano ci ha negato il permesso di entrare oggi nella Striscia di Gaza.
Di fatto lo nega a chiunque dal luglio del 2014, dall’operazione Margine di Protezione (ma non l’avevano resa ai palestinesi?).
Io credo sinceramente che sia inammissibile che una delegazione di parlamentari italiani, guidata dal vice presidente della Camera, non abbia il permesso di visitare un progetto di un’organizzazione non governativa italiana pagato con i soldi dei cittadini italiani. Saremmo infatti entrati con l’associazione Vento di Terra e questo era noto fin da principio. Questo è un cattivo segnale non tanto per il Movimento 5 Stelle ma soprattutto per quello che è l’approccio dello stesso esecutivo israeliano rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza e della pace nella regione.

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Ornella Bertorotti, prima a sx, parlamentare del M5S e membro della 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) , segue Yuli Novak direttrice di Breaking the Silence, organizzazione che raccoglie e pubblica testimonianze di ex soldati israeliani che raccontano la loro esperienza nei territori occupati. Lei stessa è stata un ufficiale della Air Force israeliana dal 2000 al 2005. Terzo e quinto sono due parlamentari della Delegazione, tra Luigi di Maio e Manlio di Stefano Sarit Michaeli portavoce di B-Tselem infine Robi Damelin che fa parte del Parents Circle Families Forum un’associazione senza fini di lucro che raccoglie genitori e famiglie israeliane e palestinesi, colpite dalla morte di un figlio o altro parente stretto. La Damelin, di origine sudafricana, ha perso il figlio David nel marzo del 2002 nel conflitto israelo-palestinese per mano di un ragazzo palestinese a un checkpoint.

Abbiamo quindi deciso di visitare ugualmente la cooperazione italiana fuori dalla Striscia di Gaza, andremo a conoscere i progetti italiani in Cisgiordania ed in particolare la Scuola di Gomme.

 

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Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Roma 25-05-2015

Il divieto delle autorità motivato con “ragioni di sicurezza”, arriva un giorno dopo le affermazioni del vicepresidente della Camera che aveva ribadito l’intenzione di un eventuale governo a 5 stelle di riconoscere lo Stato palestinese (1)

Niente visita a Gaza per la delegazione italiana guidata dal vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio. L’accesso alla Striscia è stato impedito dalle autorità israeliane, che hanno invocato motivi di sicurezza e scatenato la protesta dei parlamentari pentastellati. Di Maio, Manlio Di Stefano e Ornella Bortolotta, Parlamentari del Movimento 5 Stelle, hanno espresso la loro replica attraverso una nota: “Abbiamo appreso dalla nostra ambasciata – si legge – che il governo israeliano impedisce alla delegazione guidata dal vicepresidente della Camera dei deputati di recarsi nella Striscia di Gaza per visitare il progetto di un’organizzazione non governativa italiana pagato con i soldi dei cittadini italiani. Questo è un cattivo segnale non tanto per il Movimento 5 Stelle ma soprattutto per quello che è l’approccio dello stesso esecutivo israeliano rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza e della pace nella regione”.
La nota poi aggiunge: “Nella giornata di oggi la delegazione visiterà ugualmente la cooperazione italiana fuori dalla Striscia di Gaza, in particolare la ong Vento di Terra, per vedere quali sono i progetti italiani nella Cisgiordania. Prima invece previsto un incontro con un incubatore di start up israeliane per approfondire i temi già affrontati nel corso della prima giornata in ambasciata e per comprendere come lo stato italiano possa investire con successo nello sviluppo del mondo delle startup partendo da casi virtuosi”.

Il portavoce dell’ambasciata israeliana a Roma, a sua volta, ha cercato di placare la polemica: “La Striscia di Gaza è controllata dall’organizzazione terroristica di Hamas che è un’entità ostile ad Israele. L’ingresso da Israele a Gaza e viceversa deve coinvolgere permessi specifici e speciali che sono – ha aggiunto – soggetti a considerazioni di sicurezza“. Proprio ieri Di Maio aveva dichiarato che, nel caso in cui il movimento 5 stelle dovesse arrivare al governo, avvierebbe il riconoscimento dello Stato Palestinese: “E’ un indirizzo politico – ha detto – che avevamo all’opposizione e che quindi avremo anche in maggioranza”. “Un riconoscimento – ha aggiunto il capogruppo in commissione affari esteri alla Camera Manlio Di Stefano – che ovviamente si deve basare sui confini del ’67 e che deve comportare anche il ritiro dal Golan. E’ quello che diremo agli israeliani”. Il tema era stato affrontato anche nell’incontro con il sindaco di Betlemme Vera Bahboun. Secondo Di Maio, il riconoscimento avrebbe un effetto trascinamento sulle altre nazioni europee. “Perché è la Ue – ha aggiunto – che deve avere un peso fondamentale nella questione, visto anche gli attori abituali si sono usurati”.

 

trad. Invictapalestina

fonte: http://www.lavenir.net/cnt/dmf20160301_00788148?utm_source=twitter&utm_medium=socialVV&utm_content=article&utm_campaign=seeding

(1)  http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/10/m5s-no-degli-israeliani-alla-visita-nella-striscia-di-gaza-di-maio-cattivo-segnale/2894403/

Palestinese sepolto dopo 65 giorni

GERUSALEMME (Ma’an)

mammainnero

FEB. 29, 2016 10:43 A.M. (UPDATED: FEB. 29, 2016 9:26 P.M.)

L’ intelligence israeliana, 65 giorni dopo essere stato ucciso dai soldati israeliani a Gerusalemme, ha consegnato il corpo di Musab Mahmoud al-Ghazali alla sua famiglia per essere sepolto nella notte di Domenica. Al-Ghazali, 26 anni,  palestinese veniva dal quartiere di Gerusalemme Est occupata di Silwan, è stato ucciso il 26 dicembre dopo,  in base alle dichiarazioni israeliane,  che ha cercato di accoltellare un ufficiale nell’Allenby Square a Gerusalemme. Tuttavia, un testimone sul posto ha riferito  che al-Ghazali, quando è stato ucciso, non era in possesso di alcun coltello. La famiglia di Al-Ghazali ha aggiunto che al momento  il giovane soffriva di disabilità mentale, e ha negato che avrebbe effettuato un attacco. Leggi tutto “Palestinese sepolto dopo 65 giorni”

Funivia su terre palestinesi

arti1marzo

Salfit, (PIC) – I nativi palestinesi della città di Salfit sono stati avvertiti degli intenti israeliani di installare un sistema di funivia su terre palestinesi nella città di Qarawat Bani Hassan. I contadini palestinesi locali hanno detto che le autorità di occupazione israeliane hanno impedito  di coltivare le loro terre, consentendo agli israeliani che risiedono nella colonia illegale di Havat Yair di spianare le terre, costruire numerosi insediamenti, e progettare un sistema di funivia. Leggi tutto “Funivia su terre palestinesi”

I palestinesi cancellati dallo spazio e dalla coscienza

Febbraio 2016, David Moshman –  Intellectual freedom activist

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(Photo credit should read HAZEM BADER/AFP/Getty Images)

Noga Kadman è una guida turistica israeliana autorizzata. È anche l’autrice di un libro, basato sulla sua tesi di laurea, che ci racconta di ciascuno dei 418 villaggi palestinesi sgomberati nel 1948 allo scopo di rendere Israele una nazione ebraica.
Leggi tutto “I palestinesi cancellati dallo spazio e dalla coscienza”