Tutti i dettagli dell’iniziativa
Sabato 9 gennaio 2016 a Gattatico (RE) seminario organizzato dall’ANPI e dall’Istituto Alcide Cervi.
Centro di Documentazione sulla Storia, Cultura, Tradizioni della Palestina
Tutti i dettagli dell’iniziativa
Sabato 9 gennaio 2016 a Gattatico (RE) seminario organizzato dall’ANPI e dall’Istituto Alcide Cervi.
Gennaio 4, 2016 10:59 (AGGIORNATO:. 4 gen 2016 03:00)
GERUSALEMME (Ma’an) – I membri della famiglia hanno riferito a Ma’an che coloni israeliani Domenica hanno fatto una serie di fori attraverso la parete di una casa palestinese appartenente a Noura Sub Laban nella Città Vecchia di Gerusalemme.
Il figlio di Noura, Ahmad Sub Laban, ha detto che la famiglia è stata sconvolta per aver trovato almeno sei fori attraverso la parete, che confina con una proprietà che è stata rilevata da coloni appena due settimane fa.
Ahmad ha detto che la famiglia ha chiamato la polizia israeliana, che arrivata sul posto ha chiesto ai coloni di riparare il danno senza ulteriori denunce contro di loro, nonostante i coloni abbiano ammesso la violazione del muro da parte loro.
Un portavoce della polizia israeliana non ha dato informazioni immediate sul rapporto.
Ahmad ha detto: “Io non conosco le motivazioni alla base di questa azione, ma questo ha confermato che la nostra casa è in pericolo in quanto è circondata da enclavi israeliane su tutti i lati, il che significa che la casa potrebbe essere presa d’assalto da un momento all’altro.”
L’organizzazione dei coloni di estrema destra Ateret Cohanim cerca di occupare la casa di Noura Sub Laban, che si trova nella zona Oqbit al-Khalidiya della Città Vecchia, dal 2010, con la famiglia Sub Labano che lotta per difendere la casa nei tribunali israeliani.
Ci sono più di 500.000 coloni israeliani che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, in violazione del diritto internazionale.
trad. Invictapalestina
fonte: https://www.maannews.com/Content.aspx?id=769643
Gentile Segreteria,
sono Roberto Mamone, il Segretario della Sezione don Pietro Pappagallo di Roma (Tessera ANPI 2015 n.46686), condivido pienamente l’intento dell’appello, vi prego di aggiungere la mia firma e faccio mio l’auspicio finale, ma mi preme far notare che nella ricostruzione dei fatti di Roma ci sono anche imprecisioni ed omissioni che non giovano ad un’Associazione che è comunque riconosciuta l’erede degli ideali partigiani ed antifascisti.
Intervento di Miriam Pellegrini Ferri a P A R T I G I A N I !
Iniziativa internazionale ed internazionalista nel 60.esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo – Roma, Maggio 2005
Normalmente si festeggia il 25 aprile come un punto di arrivo. In realtà fu una tappa, importantissima del lungo cammino della classe operaia in primo luogo, ma anche di tutto il popolo, e per meglio dire di molti popoli europei e non.
Chiediamo inoltre all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e tutte le istituzioni palestinesi e gli organi giudiziari di intervenire immediatamente assumendosi le proprie responsibilità per proteggere la vita dell’ex prigioniero politico Zayed.
La causa di questo combattente non è un problema individuale o una questione personale, ma nazionale e collettiva.
Noi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina rifiutiamo la pressione esercitata dell’ambasciata palestinese a Sofia, in violazione alle sue responsabilità politiche, legali e morali, contro l’ex prigioniero e la sua famiglia. Consideriamo quest’atteggiamento un completo abbandono del suo ruolo nazionale, una completa sottomissione ai dettami, alle condizioni e alle esigenze dello stato sionista.
Abbiamo fatto tutti gli sforzi necessari a livello interno palestinese, interpellando le istituzioni dell’Autorità e dell’OLP, tra cui la Presidenza ed il Ministero degli esteri, ma questi sforzi non sono stati rispettati da parte dell’Autorità palestinese o dall’ambasciatore che hadeciso di agire in contraddizione alla posizione nazionale.
Il compagno Omar Nayef Zayed ha cercato rifugio presso l’ambasciata palestinese come luogo naturale ed il solo in grado di fornire a lui e ad ogni palestinese protezione giuridica e politica, ma con grande rammarico prendiamo atto che l’ambasciatore Madbuh ha praticato tutte le forme di pressione psicologica, anche con minacce dirette per consegnare Zayed alle autorità bulgare, nel caso non lasciasse l’ambasciata entro 24 ore.
Il FPLP fa appello affinché tutti si impegnino in difesa delle proprie responsabilità nazionali, per impedire al nemico di raggiungere i propri obiettivi creando un pericoloso precedente che avrà gravi conseguenze e ripercussioni negative non solo sul combattente Zayed, ma sulle intere comunità palestinesi in Europa, in particolare contro i combattenti veterani e gli ex prigionieri.
(*) Zayed, 52 anni, è nato a Jenin, in Cisgiordania palestinese. E ‘stato arrestato dalle forze di occupazione nel mese di maggio 1986 e condannato all’ergastolo. Dopo uno sciopero della fame 40 giorni nel 1990, è stato trasferito in un ospedale di Betlemme, da dove è fuggito lasciando la Palestina.
Se vuoi puoi spedire una mail al ministero degli esteri dell Bulgaria
Fonti:
A statement from the PFLP on Palestinian struggler Omar Nayef Zayed
Urgent Action: Stop extradition of Omar Nayef Zayed, former Palestinian prisoner, from Bulgaria!
http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/story/dichiarazione-del-fplp-sulla-lotta-del-palestinese-omar-nayef-zayed