Articolo proposto da suor Alicia durante il Convegno del 28 Novembre 2015 a Napoli organizzato da Pax Christi. Il video che segue è stato proiettato a Castel dell’OVO in lingua originale con la traduzione simultanea di Suor Alicia che noi abbiamo registrato e montato nel video.
PNN/Gaza 16/06/2015
Una ricerca dell’organizzazione Physicians for Human Rights (PHR) riporta che, nel corso del 2014, Israele ha rifiutato la metà delle domande presentate dai residenti di Gaza per varcare i confini e potersi curare. PHR ha raccontato che due dei richiedenti ai quali è stato negato il permesso sono morti nel corso dell’anno.
“I risultati indicano un abuso sulla popolazione palestinese”.
Il rapporto ha rivelato i risultati della ricerca di PHR secondo i quali circa la metà (47,5%) delle domande di permesso per poter lasciare Gaza sono state negate dalle autorità israeliane che controllano le frontiere. Queste domande sono state respinte per “motivi di sicurezza”, nonostante il fatto che le motivazioni erano per motivi di salute; in molti casi, i richiedenti erano alla ricerca di un trattamento potenzialmente salva-vita.
PHR ha scoperto che durante l’anno, 246 richieste di malati palestinesi sono state negate o rinviate dalle autorità israeliane. Tutti i richiedenti hanno ottenuto i documenti di viaggio appropriati ed erano a conoscenza dell’obbligo di pagarsi le spese mediche e cavarsela da soli. In una analisi dei dati, il rapporto mostra la maggior parte dei richiedenti maschi (80%) più della metà delle richieste (56%) sono state fatte da adulti di età compresa tra 18-45 anni. Quasi il 25% delle domande sono state fatte a favore di bambini di età inferiore ai 14. Ci sono stati 24 casi di malati con diagnosi di cancro.
La maggior parte delle domande sono state rifiutate a causa di “motivi di sicurezza”.
PHR ha specificato nella sua relazione che questo rifiuto di permessi non è mai stato giustificato costringendo i palestinesi malati e disabili a non essere in grado di ricevere le cure mediche necessarie.
La relazione ha sottolineato che, nel corso del 2014, la negazione dei visti medici aveva portato alla morte di due abitanti di Gaza. Uno di loro, Abu Hashem, soffriva di insufficienza epatica ed era con un disperato bisogno di cure mediche urgenti da fare in un ospedale palestinese a Gerusalemme Est. Anche in questo caso il permesso è stato negato per “motivi di sicurezza”. Il rapporto PHR ha scoperto che l’amministrazione civile aveva chiesto diagnosi mediche separate con l’obiettivo di rivedere la richiesta, una proceduraa che non è stata segnalata alla famiglia di Abu Hashem, nonostante i peggioramenti della sua situazione clinica. PHR ha cercato di informare la famiglia, ma è morto poco tempo dopo.
Secondo il rapporto, PHR ha documentato 15 casi di residenti malati di Gaza che erano stati chiamati al fine di estorcere informazioni in cambio dei loro permessi. In due casi, dal servizi di sicurezza dello Shinbet sarebbero state realizzate gravi violazioni contro i diritti di malati di Gaza , incluso un esame anale. Nel primo caso, sono state richieste informazioni a Rami Abu Jame’a, che aveva bisogno di cure in un ospedale di Hebron, in cambio del permesso per poter partire:
“Dovresti servire lo Stato, se vuoi che lo stato serva te”, gli è stato detto.
L’organizzazione (PHR) ha dichiarato: “Israele deve cessare la sua politica di causare danni, in quanto confonde considerazioni politiche con l’obbligo di dare i permessi ai palestinesi che necessitano di cure mediche. Deve inoltre fare una politica civile per soddisfare le esigenze civili. Quasi 200.000 palestinesi fanno richieste ogni anno di lasciare Gaza per motivi medici, e circa il 20% di questi permessi vengono negati. La particolare situazione della popolazione con esigenze mediche obbliga Israele a risolvere queste situazioni in modo rapido ed efficiente.”
“Israele deve agire immediatamente per porre fine alla sua pratica che sottopone i malati a esami invasivi da parte dei servizi di sicurezza dello Shinbet. Questa pratica sfrutta le condizioni precarie di salute degli abitanti mettendoli nelle mani dei sistemi di sicurezza”.
Harel Arzi membro del direttivo PHR ha detto che il rapporto ha mostrato l’ipocrisia della politica israeliana per quanto riguarda i diritti della popolazione di Gaza, e come sia stato possibile abituarsi al controllo israeliano sui territori occupati e all’assedio di Gaza, che ha portato alla morte. Egli ha detto: “Questo controllo globale sulla vita delle persone ci deve spingere almeno per permettere ai palestinesi di varcare il confine e potersi curare”.
trad. Invictapalestina
fonte: http://english.pnn.ps/2015/06/16/phr-israel-denies-right-to-medical-treatment-in-gaza/