Marcia a Kafr Qudoum

  • Giovane ferito a freddo con proiettile al piede e trasferito all’ospedale Rafidia a Nablus.
  • Punto di controllo all’alba con  l’esercito che dichiara il villaggio vicino zona militare.
  • Decine di giovani feriti con proiettili di gomma in diverse parti del corpo.
  • L’esercito ha usato molti lacrimogeni, bombe sonore e acqua skunk.
  • I coloni durante la notte hanno danneggiato la porta della nostra cabina elettrica che si trova vicino l’insediamento.
  • Scontri caldi tra giovani e molti soldati.
  • Gli scontri sono finiti  alle 4 del pomeriggio.

Report di  Murad Shtaiwi  da Kafr Qudoum.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=acdEF547wI4]

Le immagini di questo video sulla manifestazione di oggi a Kafr Qudoum, che si ripete ogni venerdì, finendo sempre con un bilancio di feriti (decine oggi) qualche volta anche con il morto, richiamano alla mente la storia biblica che tutti noi conosciamo, che ha ispirato grandi artisti come Michelangelo.

Dalla Treccani per ragazzi:
La storia del pastorello Davide che, armato di una semplice fionda, uccide Golia, il temibile gigante dei Filistei in guerra con il popolo di Israele, è uno degli episodi più famosi della Bibbia. Simbolo della fede e del coraggio che trionfano sulla bruta violenza.

Sono passati millenni e l’arma usata dai ragazzi che lottano contro l’ingiustizia è sempre la stessa:. la fionda e il coraggio di chi non tollera i soprusi e rischia la vita per lottare contro. Ma il Golia del video è ben più invincibile. Non è possibile colpirlo sulla fronte con la pietra. Questo Golia non è forte, anzi è un vigliacco che nasconde il proprio viso dentro un casco tecnologico, che usa  gas lacrimogeni, pallottole di gomma e veri, bulldozer enormi per distruggere tutto ciò che incontra. Ma soprattutto questo Golia ha il mondo intero dalla sua parte, miliardi di persone che lo sostengono, diffondono le sue bugie, lo nutrono, lo applaudono. Scrittori che decantano la sua grandezza, artisti che girano il mondo per far conoscere la sua cultura. Schiere di giornalisti pronti a coprire le sue nefandezze. Ciarlatani prezzolati che raccontano la sua falsa storia.
Contro questo Golia bisogna essere totalmente disperati per lanciare la propria inoffensiva fionda (Carmela Ieroianni – Invictapalestina)

Corruzione in Palestina: un sistema che si autoalimenta

20 agosto 2015 (aggiornato il 21 agosto 2015)

Di Al-Shabaka

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Al Shabaka è un’organizzazione no-profit indipendente, il cui obiettivo è educare e promuovere il dibattito pubblico sui diritti umani e l’autodeterminazione dei palestinesi nell’ambito del diritto internazionale.

Questo documento di sintesi è stato redatto dal consigliere politico Tariq Dana, ricercatore esperto presso l’Istituto Ibrahim Abu-Lughod di Studi Internazionali, Università di Birzeit. Leggi tutto “Corruzione in Palestina: un sistema che si autoalimenta”

Epurazione del partito laburista britannico: Jeremy Corbyn non è gradito.

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Una sorta di Maccartismo si aggira nel Labour Party inglese. Da quando il favorito tra i votanti  del partito, soprattutto tra i giovani, che la politica di Blair aveva allontanato, si è rivelato Jeremy Corbyn, la dirigenza Labour vuole impedire anche a comunisti storici, come il famoso regista Ken Loach, di votare alle primarie.
Blair è ancora potente, dopo aver trascorso quasi 4 anni in un lussuoso hotel di Gerusalemme super pagato, con il compito di “creare accordi” tra Israele-Palestina si è finalmente dimesso, ma senza perdere il salario milionario, poiché i sionisti non dimenticano gli amici.  Leggi tutto “Epurazione del partito laburista britannico: Jeremy Corbyn non è gradito.”

Un celebre giornalista israeliano denuncia l’apartheid nel suo paese

Bradley Burston Aug 17, 2015 2:23 PM – Haaretz

giornalista“Io facevo parte di coloro che non erano d’accordo quando si parlava di “apartheid” per Israele. Ora non più”, ha dichiarato, sul quotidiano israeliano Haaretz, Bradley Burston*, sionista convinto, finora. “E’ ora di ammetterlo: la politica di Israele è quel che è : apartheid” “Ciò che sto per scrivere non è facile per me.

Io appartenevo a coloro che non erano d’accordo quando si applicava l’etichetta “apartheid” ad Israele. Facevo parte di quelli su cui si poteva contare per sostenere che, nonostante il fatto che le politiche di colonizzazione ed occupazione fossero antidemocratiche, brutali, che fosse un suicidio a piccole dosi, il termine di apartheid non si poteva applicare. Non faccio più parte di persone così. Non più dopo queste ultime settimane. Non ne faccio più parte da quando dei terroristi hanno incendiato una casa in Cisgiordania, distruggendo una famiglia, uccidendo un bambino di 18 mesi e suo padre, bruciando la madre per più del 90%… e poi sentire il governo israeliano dichiarare che questa famiglia non poteva essere ammessa al sostegno finanziario e ai risarcimenti automatici concessi alle vittime di terrorismo. Mentre i coloni ne hanno diritto. Leggi tutto “Un celebre giornalista israeliano denuncia l’apartheid nel suo paese”

Gaza: 1.000 bambini hanno disabilità permanenti per l’aggressione dello scorso anno

bambino senza braccia
Middle East Monitor
Secondo Defense for Children International (DCI) più di 1.000 bambini palestinesi nella Striscia di Gaza hanno disabilità permanenti inseguito ai 51 giorni di offensiva militare israeliana dello scorso anno, , un’organizzazione non governativa dedicata ai diritti dei bambini.
In un rapporto intitolato “Operation Protective Edge: Una guerra combattuta sui bambini di Gaza”, pubblicato Martedì, attivisti DCI in Palestina hanno riferito che l’offensiva israeliana dello scorso anno ha prodotto più di 11.000 palestinesi feriti, tra cui 1.000 con disabilità permanenti.
L’ Organizzazione per i diritti dei bambini ha anche osservato che, un anno dopo l’assalto israeliano, migliaia di vittime – tra cui un numero di bambini – ha continuato a soffrire a causa delle ferite e del conseguente trauma psicologico.
La striscia di Gaza, con circa 1,9 milioni di abitanti, è conosciuta per essere la zona più densamente popolata del mondo.
Il 7 luglio 2014, Israele ha lanciato una grande offensiva contro il territorio costiero – soprannominata “Operation Protective Edge” – che  si è conclusa il 26 agosto.
Più di 51 giorni di feroci bombardamenti via aerea, terra e mare, più di 2.147 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 578 bambini, 489 donne e 102 anziani.
Altri 11.000 palestinesi sono stati feriti durante l’assalto, 3.303 dei quali erano bambini, secondo un rapporto del ministero della Salute palestinese.

fonte. http://english.pnn.ps/2015/08/27/gaza-1000-children-sustained-permanent-disabilities-of-last-years-aggression/