NO alla presenza dell’esercito israeliano in Sardegna!

Firma la petizione

Non possiamo rimanere silenti, non possiamo né vogliamo essere complici del massacro di Gaza, dell’occupazione e dell’apartheid in Palestina; non possiamo continuare a sopportare l’occupazione militare della Sardegna.

sardegna

Facciamo appello al Presidente, alla Giunta e all’Assemblea della Regione Autonoma della Sardegna di prodigarsi in tutti i modi affinché il Governo italiano impedisca a militari e rappresentanti dello Stato di Israele di esercitarsi in Terra sarda.

Chiediamo con la presente la revoca dell’accordo del 2005 di Cooperazione Militare con Israele, il blocco di ogni fornitura di armi a Israele, e l’interruzione di ogni forma di collaborazione militare con Israele, e in particolare l’annullamento delle esercitazioni militari israeliane in Sardegna.

Firma la petizione

STOP Italian and Sardinian complicity in Israeli crimes. We say NO to the Israeli military drills in Sardinia!

We refuse to be silent, we refuse to be complicit in Israel’s massacre on Gaza and its occupation and Apartheid regime in Palestine, we refuse to accept the military occupation of Sardinia.

Sign this petition calling on the Italian and local Sardinian governments to cancel the Israeli military exercises in Sardinia, to block arms exports to Israel and to terminate the 2005 Military Cooperation Agreement with Israel.

Perché i palestinesi combattono: la logica della vita e della morte a Gaza

Uomini, donne e bambini della Striscia non intendono ora e in futuro diventare manodopera a basso costo, che cerca di sbarcare il lunario per garantirsi la sopravvivenza, scrive Ramzi Baroud
di Ramzi Baroud* – Counterpunch (traduzione di Amedeo Rossi)

foto REUTERS/Finbarr O’Reilly
foto REUTERS/Finbarr O’Reilly

Si sta preparando un altro scontro tra Israele e il movimento di resistenza palestinese Hamas a proposito della liberazione di Avraham Mengitsu, un cittadino israeliano che, secondo fonti militari israeliane, “è entrato a Gaza” il 7 settembre 2014. Le circostanze dell’ingresso di Menghitsu a Gaza rimangono dubbie, soprattutto da quando il leader politico di Hamas Khaled Meshaal ha negato che l’ala militare di Hamas stia tenendo in ostaggio il cittadino israeliano. Secondo il ministero della Difesa israeliano anche un altro israeliano è stato sequestrato a Gaza. Leggi tutto “Perché i palestinesi combattono: la logica della vita e della morte a Gaza”

Bambina palestinese rischia 10 anni nelle prigioni israeliane

Charlotte Silver The Electronic Intifada 22 July 2015

Palestinian children protest in solidarity with a 14-year-old girl detained by Israel earlier this year. Ahmad Al-Bazz ActiveStills
Bambini palestinesi protestano in solidarietà con una ragazza di 14 anni, detenuta da Israele dall’inizio di quest’anno. Ahmad Al-Bazz Activestills

Amer Bajawi, 14, reclusa in una prigione militare israeliana da quasi due mesi in attesa del processo.

Il 23 maggio alle 10 di sera, Amer era nascosta in un albero di ulivo con un suo amico vicino a Yabad, suo villaggio natale nella Cisgiordania occupata, quando sono stati avvistati e immobilizzati dai soldati israeliani. Leggi tutto “Bambina palestinese rischia 10 anni nelle prigioni israeliane”

DAESH infiamma Gaza!

Almeno cinque vetture appartenenti ai membri di Hamas e della Jihad islamica sono esplose in diverse parti della città di Gaza, nella mattina del 19 luglio.

DAESH : une création de l’axe américano-sioniste !
DAESH : une création de l’axe américano-sioniste !

Questa è la prima volta che la Jihad Islamica, seconda forza a Gaza, è obiettivo di attentati; ma è anche la prima volta che si verifica un attacco coordinato contro entrambi i membri dei movimenti di resistenza a Gaza. Leggi tutto “DAESH infiamma Gaza!”

Uno Strabiliante giocoliere

22 Luglio 2015 – di Angelo d’Orsi

Renzi, ancora lui. Strabiliante giocoliere, ogni giorno inventa una nuova capriola, ogni giorno racconta una scempiaggine che fa impallidire il Grande Barzellettiere che lo ha preceduto e di cui è il vero, autentico erede. Stavolta è la politlica estera; stavolta è Israele, che è divenuto testimonial della perenne campagna elettorale di un presidente del Consiglio mai eletto neppure in Parlamento.

grandestatistaLa visita in Medio Oriente, cominciata con Israele, forse complice il caldo, ha fatto proferire dalla bocca dell’imperterrito giovanotto fiorentino, sciocchezze sesquipedali. Abbiamo dovuto sentire che Israele rappresenta le nostre radici (e per evitare di spiegare nostre di chi? Renzi ha immediatamente aggiunto: di tutto il mondo, niente meno! Ah, sacra ignoranza!). E come se non bastasse ci ha proposto uno Stato colonialista di insediamento, che occupa abusivamente terre altrui, e che esercita un’azione quotidiana volta allo sradicamento violento della popolazione palestinese, Israele, come modello del futuro. E forse, a ben riflettere, non ha neppure tutti i torti, il ducetto toscano: nell’era della post-democrazia, uno Stato come Israele, fondato sulla violenza, sulla menzogna e sulla sopraffazione, può ben diventare l’esempio virtuoso da imitare. In fondo, ancora una volta, Renzi ci aiuta: a renderci conto di quanto le politiche di cui egli è alfiere (da quelle sociali a quelle scolastiche, dalla politica economica a quella internazionale), siano deleterie, e a far prendere coscienza della necessità di liberarsi di questo governo che rasenta l’infamia, e spesso va persino oltre.