Bassil alla Lega Araba: Insorgiamo per la dignità di Gerusalemme, per evitare la maledizione della Storia
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Centro di Documentazione sulla Storia, Cultura, Tradizioni della Palestina
Bassil alla Lega Araba: Insorgiamo per la dignità di Gerusalemme, per evitare la maledizione della Storia
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Se storicamente Gerusalemme fosse stata davvero la città del Re David, la decisione idiota di Trump di trasferirvi l’ambasciata degli Stati Uniti non mi avrebbe irritato troppo e non avrei scritto l’articolo che state per leggere. Ma la verità è che la Gerusalemme moderna non è mai stata la capitale del regno di David.
Leggi tutto “Gerusalemme non è la capitale di Israele biblica”
La decisione di Trump ha fatto cadere l’ultima foglia di fico e ha versato l’ultima goccia che rimodellerà sicuramente l’Asia occidentale
Sapete qual è la cosa più bella in tutto questo casino?
Non solo i Palestinesi di fede musulmana sono nelle strade a manifestare e ad urlare la loro rabbia, ma accanto a loro si uniscono i cuori e le ferite sanguinanti dei Palestinesi di fede cristiana e non-credenti. Così anche da rispondere a quel pensiero comune dettato e ben accolto dall’Occidente, soprattutto qui in Italia, dei Palestinesi come tutti musulmani e quindi, per tale pensiero, “terroristi”, le differenze si sprecano.
L’unione secolare tra i Palestinesi musulmani e cristiani è sempre stata uno degli elementi primari per la difesa della loro madre-patria, la Palestina. Perché se pensate che i Palestinesi di fede cristiana abbiano subito meno ingiustizie rispetto ai loro fratelli musulmani, vi sbagliate di grosso; se pensate che i Palestinesi di fede cristiana non siano parte di questa lotta per la libertà, vi state illudendo.
Per la Palestina e per Gerusalemme, anche la più piccola differenza si annulla. Non ci sono più Palestinesi musulmani, cristiani e non credenti. Per la Palestina e per Gerusalemme ci sono i Palestinesi. Gerusalemme così non è semplicemente musulmana, cristiana ed ebraica. Gerusalemme è palestinese, perchè, come una persona a me molto cara disse poco giorni fa, “i palestinesi non hanno aspirazioni su Gerusalemme. Non sono un corpo estraneo ad essa. I palestinesi non hanno aspirazioni su Gerusalemme ma hanno dei diritti veri e propri in essa. I palestinesi non possono conquistarla come se fosse un oggetto di aspirazioni politiche. Non si può conquistare ciò che è già parte di te. I palestinesi sono parte di Gerusalemme.”
E chi ben conosce l’ospitalità e l’umanità del popolo palestinese, sa bene che palestinese è l’abbraccio di persone, religioni e culture diverse della Città Santa.
I Palestinesi inspirano ed espirano Gerusalemme; le strade della Palestina diramano la sua essenza a Betlemme, Nablus, Jenin, al-Khalîl, Nazareth, Acri, Haifa, Yafa, Ramallah, Gerico, Gaza, Rafah… Non esiste polizia, esercito o checkpoint che possa fermare lo scorrere della vita e dell’unione in tutta la Palestina.
Ed è per questo che il popolo palestinese è resiliente; è per questo che il popolo palestinese esiste e resiste. La resistenza è la sua essenza. La libertà è la sua dignità. La Palestina è la sua ragione di vita. Gerusalemme è il suo respiro.
Proteste in tutto il mondo sono in programma contro la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Nel farlo, Trump ha dispensato dettagli come confini e frontiere – effettivamente conformi allo stesso diritto internazionale – e ripetuto il lungo consumato impegno degli Stati Uniti per facilitare “un accordo di pace duraturo”.
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