Simone 

di Maria Elena Delia
Tre anni fa scrivevo queste poche inutili righe, che avrei potuto aver scritto questa mattina e che sarebbero state comunque attuali. Fatta eccezione per il fatto che a tre anni di distanza, di Simone saremo in pochi a ricordarci. 
“Oggi, 13 agosto, ci ritroveremo ad ascoltare frasi di circostanza pronunciate dai rappresentanti delle nostre istituzioni per la morte di Simone Camilli, un fotoreporter italiano rimasto ucciso insieme a 5 palestinesi durante un’operazione di disinnesco di una bomba israeliana inesplosa a Gaza.

Ci teniamo, pertanto, proprio oggi, a ricordare che il nostro paese, tra quelli dell’Unione Europea, è il primo fornitore di sistemi militari allo stato israeliano, con un volume di vendite che da solo è pari a quello di Francia, Germania e Regno Unito messi insieme (dati dell’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa).

La bomba che ha ucciso Simone, quella bomba che a Gaza ci era arrivata lanciata da un velivolo israeliano affinchè esplodesse e uccidesse altri palestinesi, quella bomba molto probabilmente è stata prodotta in casa nostra.”

La striscia di Gaza bombardata da Israele nell’indifferenza generale

di Yassine Bannani, 9 agosto 2017

La scorsa notte, l’esercito israeliano ha preso di mira posizioni di Hamas nella Striscia di Gaza. Due palestinesi sono stati gravemente feriti.

“Tiri di rappresaglia” si sono sentiti ieri sera nella Striscia di Gaza. Il motivo è ovvio: Israele ha condotto un’operazione dopo che un razzo è stato sparato contro il sud di Israele. Se quest’ultimo non ha fatto vittime – e neppure danni – i tiri di rappresaglia, al contrario, sono stati violenti: due palestinesi sono stati gravemente feriti, un altro più leggermente, e si sono registrati numerosi danni materiali. Israele sostiene di aver voluto colpire due basi appartenenti a Hamas nel nord della Striscia. Ma i media palestinesi assicurano che uno dei raid ha colpito il campo profughi di Al-Shati. Le forze dell’ordine israeliane hanno anche condotto un’operazione di arresto nel campo profughi di Dheisheh. Hamas ritiene che “Israele ha attraversato una linea rossa e ne subirà le conseguenze.” Per l’organizzazione palestinese, “non lasceremo che Gaza diventi un terreno di sperimentazione di munizioni israeliane.” Questo episodio ricorda certamente la guerra dell’estate 2014 che durò più di un mese e mezzo e causò molte vittime, tra cui civili e bambini, da parte palestinese.

 

Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

fonte: https://lemuslimpost.com/bande-gaza-bombardee-israel-indifference.html