In occasione della vittoria dello sciopero della libertà e della dignità, la vera battaglia degli scioperanti palestinesi nelle carceri israeliane che hanno affrontato l’occupante con i loro corpi e le loro vite, salutiamo i prigionieri palestinesi e il raggiungimento della loro vittoria, non solo per se stessi e le loro famiglie, ma per l’intero popolo palestinese e il movimento globale per la giustizia e la liberazione.
Emily Jacir lancia un crowdfunding per trasformare la sua casa a Betlemme in centro d’arte
Una casa di famiglia con più di 120 anni di storia è al centro del nuovo progetto dell’artista palestinese Emily Jacir. Dove? A Betlemme, ad un passo dal muro di separazione.
Assolti per lo striscione contro Israele sulla sinagoga di Vercelli: “Non fu odio razziale”
Il giudice ha ritenuto che la protesta di due antagonisti non rappresentasse un caso di antisemitismo
di FEDERICA CRAVERO
L’imperatore visita le province.
Israele tira un sospiro di sollievo, mentre Trump lascia la regione e senza una proposta di “accordo” gli permette di continuare a uccidere, trasferire, arrestare e torturare i palestinesi, prendere la loro terra e l’acqua per darli agli ebrei. La visita di Trump a Gerusalemme è stata come la venuta di Cesare in visita nelle province lontane. Israele lo ha accolto con sorrisi, bandiere e una parata militare perfettamente organizzata, mentre i palestinesi hanno manifestato il loro stato d’animo mettendo in atto uno sciopero generale – il primo sciopero che dopo oltre venti anni ha incluso anche la Palestina del 1948 . Lo sciopero e le proteste, il cui significato ha raggiunto probabilmente Trump, è stata anche una dimostrazione di solidarietà nei confronti dei prigionieri in sciopero che a questo punto sono senza cibo da quasi quaranta giorni.
35 giorni di sciopero della fame: momento critico, solidarietà per lo sciopero della libertà e della dignità
May 21, 2017
Il 21 maggio, i prigionieri palestinesi sono entrati nel 35 ° giorno di sciopero della fame per la libertà e la dignità. Lanciato da 1500 dei 6500 prigionieri politici palestinesi nelle prigioni israeliane il 17 aprile 2017, lo sciopero ha come centro delle rivendicazioni i diritti umani fondamentali, tra i quali la fine del rifiuto delle visite familiari, la cura e trattamenti medici adeguati, il diritto di accesso agli studi superiori online e la fine dell’isolamento e della detenzione amministrativa, la detenzione senza accuse o prova.