Quando un mea culpa diviene una perfetta azione per mondare la coscienza di un popolo

4 aprile 2017, Stefania Favorito

Qualche giorno fa, su Channel 10, televisione mainstream israeliana, è stato mandato in onda “Good Night” dove in “Last Monologue” (Ultimo Monologo), Assaf Harel, noto comico israeliano, invocava Israele di fermarsi davanti alla ferocia contro il popolo palestinese e di sentire odore di Aparheid. Il video è diventato virale, innescando 5000 condivisioni in due giorni, tanto da arrivare sui media nazionali. Ora, mi chiedo, perché? Perché una televisione diffonde un programma del genere, perché permette di farlo diventare virale, di far arrivare ovunque questo messaggio duro, accusatore e tutto contro sé stesso?

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“L’occupazione crollerà. E allora costruiremo qui una società morale”

Sabato sera, migliaia di palestinesi ed ebrei si sono trovati  a Gerusalemme per protestare contro l’occupazione a 50 anni da quando è iniziata. Yuli Novak portavoce di Breaking the Silence  si è rivolto  ai manifestanti rimarcando l’importanza della solidarietà e della resistenza alla violenza e al razzismo del governo israeliano. Qui di seguito una trascrizione del discorso, tradotto dall’ebraico.

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