Dite al presidente della Fifa di mostrare il cartellino rosso a Israele

Israele consente a sei squadre con sede negli insediamenti illegali di giocare nel suo campionato nazionale di calcio.

Abbiamo l’opportunità di fare pressione sulla FIFA, l’organo di governo del calcio mondiale, perché agisca contro la Federcalcio israeliana per il suo sostegno alle squadre con sede negli insediamenti illegali israeliani.




Volete unirvi a noi e scrivere al presidente della   FIFA Gianni Infantino?


Le Nazioni Unite, Human Rights Watch, parlamentari, avvocati, attivisti e palestinesi hanno tutti chiesto alla FIFA di rispettare il diritto internazionale. Hanno chiesto alla FIFA di  rispettare le proprie norme e impedire alle  squadre che risiedono negli insediamenti illegali di partecipare nelle leghe ufficiali.


Omettendo di agire contro la Federcalcio israeliana per l’inclusione di queste squadre con sede negli insediamenti illegali, la FIFA diventa complice di Israele nella violazione del diritto internazionale, e permette a Israele di usare “il bel gioco” per coprire  i suoi crimini di guerra e la rimozione forzata dei palestinesi .


La FIFA può e deve esigere che la Federcalcio israeliana escluda squadre con sede negli insediamenti illegali, e sospenda l’associazione, qualora si rifiuti di obbedire.


Tokyo Sexwale, il presidente del Sud Africa del comitato di controllo della FIFA di Israele e Palestina, è in procinto di presentare una relazione al Presidente e al Consiglio della FIFA di migliorare le condizioni di calcio palestinese.


Questa è un’opportunità per noi  per costringere  la FIFA ad agire.

 

Grazie,

 

La Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI)

 

Trad. Carmela Ieroianni – Invictapalestina.org

I pazienti oncologici di Gaza: “Stiamo morendo lentamente”

 

Nella Striscia di Gaza non ci sono le risorse necessarie a garantire un trattamento adeguato, ma Israele nega loro il permesso di viaggiare.

di Mershila Gadzo, 5 FEBRUARY 2017

Gaza City – “Sono come un uccello in gabbia,” dice Hind Shaheen dal suo letto nell’ospedale Al-Rantisi a Gaza City, circondata dai suoi familiari. “Vedo acqua e cibo oltre le sbarre, ma non posso prenderli. È così che mi sento.”

Shaheen soffre di cancro al seno e le sue condizioni di salute sono peggiorate dopo che le è stato negato il permesso di uscire da Gaza per ricevere le cure.

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Negati 4 minuti perché più potenti delle parole vuote e retoriche sulla memoria!

Al Presidente della Sezione Anpiseprio Sandro Romagnoli

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Copertina del BLOG ANPI Seprio – www.anpicomo.it

Caro Sandro,

Venerdì sera a Carbonate hai avuto l’ultima occasione per evitare questa lettera di dimissioni e non l’hai colta. Non hai voluto coglierla. Lo scambio di mail all’interno del direttivo dal 27/1 in poi faceva prevedere questa mia decisione, quasi la preannunciava. Forse era da te auspicata.

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Israele, l’illegalità e il sangue

7 febbraio 2017, Enrico Campofreda

imgresLa guerra per la terra i sionisti d’Israele l’avevano iniziata prima della grande ondata migratoria successiva al 1945. Una guerra strisciante contro lo stesso Protettorato britannico, che pure li favoriva nella strategia di creare uno Stato ebraico. Le azioni paramilitari dell’Irgun, che già alla fine degli anni Trenta seminavano morte e terrore fra i palestinesi, poi della banda Stern, colpivano anche i militari britannici, rei di controllare l’area e regolamentarne l’immigrazione.

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Migliaia di ebrei e arabi marciano insieme contro il razzismo e la demolizione delle case a Tel Aviv

Foto copertina: Parlamentari della Joint List marciano insieme con Amal Abu Sa’ad, 4 febbraio 2017.(Foto Tomer Appelbaum)

Gli organizzatori dicono che la protesta, in cui i discorsi sono stati fatti in arabo ed ebraico, segna una nuova tappa nella lotta civile di ebrei e arabi.

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