Gaza, storie di ordinaria resistenza

Prima pubblicazione 27 maggio 2015, aggiornato 27 ottobre 2016
(Paola Di Lullo) –  A Gaza è ormai quasi una figura mitologica, una leggenda. Per i bambini e per chiunque altro. Ha circa 50 anni, è il leader e la mente delle Brigate al-Qassam, braccio militare di Hamas. È Mohammed Deif, nome di nascita Mohammed al-Masri, di Khan Younis, studente di Scienze all’Università islamica di Gaza, cui piaceva molto fare l’attore. Con Nidal Fat’hi Rabah Farahat e Adnan al-Ghoul, è il progettatore dei razzi Qassam, l’ideatore della strategia del lancio di razzi contro lo Stato ebraico e della costruzione dei tunnel per infiltrare uomini e armi. Nel 1990 venne arrestato per la prima volta dagli israeliani, che lo rilasciano dopo poco.

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A Gerusalemme le demolizioni imposte da Israele lasciano decine di palestinesi senza casa

 La famiglia Jaafreh, rimasta senza casa dopo che Israele l’ha demolita

Le demolizioni di mercoledì, imposte da Israele nei quartieri di Beit Hanina e Silwan di Gerusalemme est occupata, hanno lasciato senza casa almeno 44 palestinesi.
Tre case nella zona di al-Ashqariya di Beit Hanina a nord di Gerusalemme, sono state demolite senza preavviso mercoledì pomeriggio, come hanno riferito i membri delle famiglie che sono state sfollate a seguito delle demolizioni.

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Lezione di falsa storia di Israele

Jonathan Cook on October 19, 2016

Probabilmente è stata pensata come una lezione al mondo della storia di Israele. Un video postato sui social media da parte del ministero degli Esteri israeliano ci fa vedere una comune coppia di ebrei, Giacobbe e Rachele, in una casa chiamata la “Terra di Israele”. Una serie di colpi bussati alla porta riproduce 3.000 anni di interruzioni della loro felicità. Arrivano prima gli assiri, poi i babilonesi, i greci, gli arabi, i romani, i crociati, i mamelucchi e gli ottomani – tutto sembra il central casting dei Monty Python.

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Arrestati i co-sindaci della città di Amed (Diyarbakir)


I due co-sindaci della metropoli curda di Amed (Diyarbakir) Gültan Kışanak e Fırat Anlı sono stati arrestati la sera del 25.10.. L’arresto di Kışanak e Anlı sarebbe stato avviato dalla procura generale in base a un’indagine sul PKK. Mentre Kışanak è stata arrestata al suo ritorno da Ankara all’aeroporto di Amed, i poliziotti hanno arrestato il secondo co-sindaco della città, Anlı, a casa sua. 

Al momento sono in corso le perquisizioni delle abitazioni dei due. Anche l’edificio dell’amministrazione è stato assaltato dalla polizia e al momento è ancora in corso la perquisizione.

I due co-sindaci di Amed nelle elezioni amministrative del 2014 erano stati eletti con una percentuale di voti del 55%. Anche se non è previsto dalla legislazione turca, il Partito per la Pace e la Democrazia (BDP), il partito antecessore dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli) per le elezioni amministrative aveva annunciato che nei comuni nei quali sarebbe stato eletto, nell’ambito della parità di genere sarebbero stati governati da un vertice costituito da una donna e da uomo. Questa impresa poi nei 97 comuni nei quali il BDP è stato eletto come forza maggioritaria, è stato anche praticato.

Attualmente l’AKP al governo procede in modo pesante contro tutte le amministrazioni locali curde. In complessivamente 25 comuni nei quali il BDP è stato eletto nel 2014, i sindaci in base alla legge sullo stato di emergenza in Turchia sono stati destituiti: I comuni sono stati poi sottoposti ad amministrazione forzata. Numerosi sindaci e numerose sindache a seguito di questo provvedimento sono stati arrestati. Gli arresti di Kışanak e Anlı al momento rappresentano il culmine della repressione da parte dello Stato turco.

Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia
Dichiarazione del HDP
The state will not be able to take the people’s will hostage…
Last night the Co-mayors of Diyarbakir City Council, Gultan Kisanak and Firat Anli, were taken under arrest while their homes and the City Council buildings were searched. This is an unlawful and arbitrary act.
The Erdogan-AKP government is continuing to abuse the will of the people. By attacking the political will of the Kurdish people the state is aiming to liquidate any meaningful democratic opposition in the country. The taking into custody of Gultan Kisanak and Firat Anli is an open declaration of war against democratic politics.
This unlawful and arbitrary act is against universal humanitarian values, democratic principles and contradicts the international agreements that Turkey itself is a signatory of.
This atmosphere of suppression, lawlessness and tyranny created by the state is unacceptable. The state is responsible for this historical mistake and chaotic atmosphere.
These arbitrary and unlawful arrests must end immediately. The Co-mayors of Diyarbakir City Council, who have been taken under arrest on fabricated evidence, must be freed at once.
We call upon all non-governmental organisations, political parties, the forces of democracy and peace, international institutions and parliaments: do not stay silent in the face of these unlawful attacks. Do not accept the immensely unlawful measures currently being implemented in Turkey.
HDP Executive Committee

26 October 2016
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UIKI Onlus

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Coloni israeliani erigono un nuovo ‘avamposto’ nella Valle del Giordano

October 24, 2016 at 10:44 am

Coloni israeliani stanno erigendo un nuovo avamposto nel nord della Valle del Giordano su terra proprietà privata palestinese.
Secondo l’articolo di Haaretz, anche se le autorità israeliane non hanno autorizzato la sua costruzione e sono consapevoli della sua esistenza, l’edificazione continua ad andare avanti senza ostacoli.

L’avamposto è vicino ad un altro avamposto non autorizzato, Givat Salit, costruito nel 2001.

Le autorità israeliane di occupazione hanno dichiarato di avere emesso un ordine per fermare i lavori dell’avamposto. Tuttavia, un sopralluogo di Haaretz ha rilevato che i coloni vanno avanti senza tenerlo in considerazione.

“La zona in cui era in corso la costruzione si estendeva su di una collina adiacente”, afferma Haaretz, “e comprendeva la posa di una tubazione dell’acqua e l’avvio della costruzione di un abbeveratoio per il bestiame. La collina, va notato, è considerata proprietà dello Stato e non terra proprietà privata palestinese”.

I coloni hanno minacciato e preso di mira palestinesi che vivono nella zona, impedendo, tra l’altro, ai pastori di “portare, come d’abitudine, le greggi al pascolo nelle loro terre sulla collina.”

Inoltre, “poco dopo che l’avamposto è stato creato”, le forze israeliane “hanno distrutto un intero accampamento di tende di una famiglia palestinese” che “viveva nel sito da molti anni.”

In un altro incidente “una jeep israeliana si è lanciata a tutta velocità contro un gregge di bestiame”, il veicolo è stato “identificato come appartenente ad un residente di Shadmot Mehola, un insediamento sull’altro lato della strada nella zona. L’insediamento è stato costruito su un terreno di proprietà di palestinesi costretti a fuggire all’estero nel 1967.”
Trad. Simonetta Lambertini-Invictapalestina.org

Fonte: https://www.middleeastmonitor.com/20161024-israeli-settlers-establish-new-outpost-in-the-jordan-valley/