Facebook censura la vignetta che critica Israele.

Annie Robbins (*)  on January 12, 2016

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Carlos Latuff January 12, 2016

Il Palestine Information Center (PIC), un sito  indipendente di notizie palestinesi è stato temporaneamente  oscurato sia nel WEB che nella  pagina Facebook per aver pubblicato una vignetta del 2009 dal vignettista politico brasiliano  Carlos Latuff.

La vignetta mostra una donna che cammina con un bambino ferito in braccio di fronte a una bandiera israeliana  che con una striscia blu della bandiera   copre la bocca.

Il testo di Latuff ha lanciato un avvertimento:

“SHHHHHHHHHH !!! Denunciando crimini di guerra israeliani è antisemitismo “.

Questo non è un concetto radicale lontano dalla realtà, le critiche a Israele e/o alle questioni relative al rapporto degli Stati Uniti con Israele, compresa la critica o menzione della lobby israeliana, vengono continuamente è aspramente denunciate come antisemitismo. Gli esempi sono infiniti, anche il presidente Obama è stato accusato di antisemitismo.

Ricordando i crimini di guerra commessi durante quei macabri 22 giorni nell’inverno del 2008-2009, quando Israele bombardò la Striscia di Gaza, uccidendo più di 1.300 persone, tra cui più di 300 bambini – ben dettagliato nel Rapporto Goldstone  pubblicato nel settembre 2009 – Chiesi a Latuff  se ci fosse stato un incidente specifico che lo ha spinto a disegnare la vignetta nel 2009. “No, non un episodio specifico, giusto per evidenziare la censura spesso trovata su internet relativa a chiunque critica  Israele”.

Le accuse di antisemitismo sono, senza dubbio, la prima linea di difesa dei grandi sostenitori di Israele.

Ma disegnare o pubblicare una vignetta su di esso? Censurata su Facebook:

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L’unica  volgarità di questa vignetta è la verità che aiuta a trasmettere. In risposta alla notizia di Facebook che ha tolto la vignetta, Latuff  ha twittato: “Questa censura dimostra esattamente il punto del cartoon”. Sarcastico.

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Rami Salaam, un amministratore  PIC della pagina in inglese di Facebook ha riferito a Mondoweiss “Le Vignette di solito sono prese di mira da Facebook più di ogni altra cosa. Forse perché si rivolgono a persone in tutto il mondo. Le vignette di Latuff sono largamente pubblicate sulla nostra pagina e forse è per questo che è stata rimossa.”

PIC, prima della rimozione della vignetta non ha ricevuto avvertimenti o notifiche.

“E’semplicemente sparita”, secondo Salaam. Ha continuato, “Quando abbiamo cercato di accedere abbiamo ottenuto un messaggio che la vignetta è stata rimossa perché viola le regole di Facebook e che il nostro account che ha postato la vignetta è sospeso per 3 giorni. – Il motivo della cancellazione e sospensione è flessibile e priva di significato perché la vignetta non  incita  a nessun tipo di violenza. La ragione addotta è “Abbiamo rimosso il post qui sotto, perché non segue gli standard della comunità Facebook.” Hanno anche minacciato di cancellare l’intera pagina.”

Ho chiesto a Salaam se questo sia stato un incidente isolato e ha risposto che  PIC è stato sospeso per un giorno due settimane fa, per la pubblicazione di questa fotografia “Un Ebreo ortodosso e sua figlia entrambi armati di fucili” che lui mi ha inviato come screenshot:

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“Siamo stati anche sospesi e un paio di video sono stati rimossi più di un mese fa. La novità che abbiamo notato è che le immagini/video possono ora essere rimosse da Facebook, anche se seguono le cosiddette norme della Comunity. Questo è spaventoso perché presto non saremo in grado di pubblicare niente, a quanto pare. Quindi  crediamo che la politica filo-israeliana di Facebook stia stringendo il cappio intorno alla nostra libertà di espressione.”

Le norme della Comunità Facebook possono essere visualizzate qui.

Durante il suo viaggio negli Stati Uniti nel novembre 2015, il ministro degli esteri israeliano Tzipi Hotovely ha incontrato i rappresentanti di YouTube e Google per discutere le modalità per  “cooperare” contro “materiale infiammatorio”, ha affermato che incitano alla violenza e agli attacchi terroristici. Curiosamente, recentemente ho cercato video attuali di violenza israeliana contro i palestinesi sia su Google che su Youtube e gli unici video prontamente disponibili risalgono allo scorso ottobre, di attuale nulla. Strano.

 

trad. Invictapalestina.

Fonte: http://mondoweiss.net/2016/01/facebook-cartoon-critical

 

(*) Annie Robbins is Editor at Large for Mondoweiss, a mother, a human rights activist and a ceramic artist. She lives in the  San Francisco Bay Area.

Due Volti del Brasile, uno raccontato l’altro represso.

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LA DEMOCRAZIA ACCERCHIATA E VIOLENTATA

SAN PAOLO (BRASILE), 12 GENNAIO 2016

Di seguito una sequenza di post di Padre Julio Lancellotti e di Atila Roque, direttore di Amnesty Internacional Brasil che rendono bene l’idea della grave situazione ancora in corso

 

Schermata 2016-01-13 alle 19.40.57Padre Lancellotti:

“Sono nell’Avenida Paulista dove ho appena assistito ad un massacro promosso della polizia militare, molte bombe di gas lacrimogeno e truculenza. Siamo in mezzo ad una guerra.”

“Con molti altri mi sono rifugiato in un negozio e ci hanno asfissiato con i lacrimogeni. Siamo usciti spinti ed insultati dalla polizia militare, accerchiati da ogni lato.”

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Cosa dovrebbe fare Israele

Israele viene attaccato da paesi arabi che vogliono distruggerlo, che cosa dovrebbe fare Israele? I soldati israeliani sono assaliti da terroristi palestinese con i coltelli, che cosa dovrebbero fare? L’Iran ha capacità nucleari e vorrebbe cancellare Israele dalla carta geografica, che cosa dovrebbe fare Israele? Hamas è determinata a uccidere civili israeliani, e quindi cosa dovrebbe fare Israele? L’elenco delle cose che rendono impossibile per Israele fare qualsiasi cosa se non armarsi per poi attaccare e uccidere i palestinesi potrebbe continuare all’infinito. Non c’è speranza, e non c’è ragione di aspettarsi cambiamenti.

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Un Business che va a gonfie vele.

13 anni dalla produzione di questo documentario sempre più attuale. Da oggi disponibile nel Centro di Documentazione Invictapalestina.

Abbiamo estratto un episodio del documentario in un breve video che mostra la produzione del famoso filo spinato. Per approfondire l’industria della sicurezza leggere l’articolo di Enrico Bartolomei pubblicato da osservatorioiraq.

 

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Route 181. Frammenti di un viaggio in Palestina-Israele offre uno sguardo inedito sugli abitanti di Palestina-Israele: lo sguardo comune, unitario, di un palestinese e di un israeliano. Per più di un anno due cineasti, il palestinese Michel Khleifi e l’israeliano Eyal Sivan, si sono dedicati alla produzione di quello che loro stessi definiscono un atto di fede cinematografico.

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Israele taglia le forniture di gas alla Striscia di Gaza nel cuore dell’inverno

Ogni anno, l’ occupazione israeliane  taglia  la forniture di gas per cucinare ai residenti di Gaza durante le ondate di freddo più estreme, che tendono a iniziare alla fine del mese di dicembre.

Mideast Palestinians Daily Life
Un fratello e una sorella palestinese a piedi di un edificio che è stato distrutto nella guerra tra Israele e Hamas la scorsa estate, nel quartiere Shijaiyah di Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza, Lunedi, 23 febbraio 2015. (AP Photo / Adel Hana)

IMEMC News | 7 gennaio 2016
Gaza, Territori Occupati – La sofferenza dei palestinesi nella Striscia di Gaza è raddoppiata, a causa dei  tagli israeliani alle forniture di gas per cucinare, durante l’attuale ondata di freddo estremo.
“E’ la quarta settimana dal momento che le autorità israeliane hanno gravemente ridotto la  forniture di gas per cucinare per la Striscia di Gaza”, ha detto Mohamed al-Abadleh, membro dell’Unione dei proprietari di combustibile e delle Aziende di Gas.
Ha anche detto che la quantità consentita a Gaza è solo il 15 per cento del fabbisogno giornaliero in tempi normali; tuttavia, il consumo attuale è molto più delle 300 tonnellate, a causa del freddo invernale.
Le stazioni di rifornimento della Striscia di Gaza sono pieni di contenitori di gas vuoti, in quanto non sono in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori.
La gente ha iniziato a utilizzare il carbone e legna da ardere per le attività di cucina e altro, al fine di mantenere la sopravvivenza.
Days of Palestine rileva che le autorità israeliane hanno rubato il gas palestinese al largo delle coste del Mediterraneo, per usarlo e venderlo al mondo. Inoltre, impone restrizioni ai palestinesi di Gaza, per quanto riguarda l’ottenimento di gas dalle enormi riserve.
Ogni anno, durante le ondate di freddo più estreme che tendono a iniziare alla fine del mese di dicembre, l’occupazione israeliana  riduce la fornitura di gas per cucinare ai residenti di Gaza.

trad. Invictapalestina

fonte: http://www.mintpressnews.com/212569-2/212569/