Addameer: L’occupazione israeliana responsabile della recente escalation nei territori occupati.

Addameer Holds Israeli Occupation Responsible for the Recent Escalation in Occupied Palestine
Addameer Holds Israeli Occupation Responsible for the Recent Escalation in Occupied Palestine

Ramallah- 25/10/10/2015 – trad. Simone

Addameer (Prisoner Support and Human Rights Association) ritiene le autorità di occupazione israeliane responsabili della recente intensificazone in Cisgiordania e nei Territori Occupati nel 1948. Le pratiche e le violenze dell’ occupazione israeliana e dei coloni israeliani, oltre alle provocazioni alla moschea Al-Aqsa, sono le principali ragioni dei recenti deterioramento [della condizione generale] ed intensificazione [della violenza]. Le pratiche israeliane di punizione collettiva e la violenza giornaliera includono demolizioni delle case, arresti, esecuzioni extragudiziali e assalti ai Palestinesi, oltre alla confisca delle terre palestinesi in favore dei coloni e la sottovalutata violenza dei coloni – la più recente della quale fu l’ incendio alla casa della famiglia  Dawabsheh in Duma, a sud di Nablus – sono fattori che hanno innescato l’ attuale intensificazione.

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Affrontare l’ovvia verità: l’Autorità Nazionale Palestinese vs. il popolo

27 ottobre 2015 – Di Ramzi Baroud- Middle East Monitor

Ramzy Baroud è un giornalista di fama internazionale, scrittore e fondatore di PalestineCronicle.com. Il suo ultimo libro è “Mio padre era un combattente per la libertà: la storia non raccontata di Gaza”

Chief Palestinian negotiator, Saeb Erekat
Chief Palestinian negotiator, Saeb Erekat

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Israele: un Paese malato, fiancheggiato dagli Usa

artmuro

29 ottobre 2015 –  Luisa Morgantini

Il ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, è in partenza per Washington dove incasserà, oltre ai 3,1 miliardi di dollari già messi in bilancio dal governo statunitense, un ulteriore aiuto in armi di 1 miliardo di dollari, mentre il programma di aiuti ai palestinesi subirà un calo già annunciato pari a 80 milioni di dollari.

Israele, malgrado le reiterate violazioni dei diritti umani e della legalità internazionale viene sempre giustificata e compensata dai suoi più fedeli alleati, gli Stati Uniti. Leggi tutto “Israele: un Paese malato, fiancheggiato dagli Usa”

La Soluzione “Unico Stato” c’è già!

Haaretz – Gideon Levy Oct 17, 2015 – traduzione: Gianni Lixi

Ora, più che mai, fuori dal fuoco e dalla disperazione, dobbiamo iniziare a parlare l’ultima via d’uscita: uno Stato israeliano con parità di diritti tra ebrei e arabi.

Border police check Palestinian's credit:AP
Border police check Palestinian’s credit:AP

Questa è la prova inconfutabile che la soluzione di un solo stato non si dovrebbe nemmeno prendere in considerazione: spargimento di sangue, odio e paura attualmente inondano tutto il paese. I sostenitori della soluzione dei due Stati e soprattutto coloro che non cercano una soluzione, cioè quegli israeliani che vedevano la soluzione di uno stato come un tradimento e un’ eresia, ora proclamano vittoria. “Ecco, questo è come sarà lo stato binazionale” dicono. “Sarà una sanguinosa guerra civile senza fine.”

Gli stessi argomenti di intimidazione che sono stati utilizzati per anni contro la soluzione dei due Stati (i”confini di Auschwitz”) ora vengono utilizzati per opporsi alla soluzione di un unico stato. Ora, come allora, tutto viene giudicato alla luce della attuale sconfortante realtà, e nessuno pensa che un’altra realtà sia possibile. Leggi tutto “La Soluzione “Unico Stato” c’è già!”

Un Impegno Degli Studiosi del REGNO UNITO Per i Diritti Dei Palestinesi

Guardianadvert4palestine

Come studiosi delle  università britanniche, siamo profondamente turbati dall’occupazione illegale israeliana della terra palestinese, delle intollerabili violazioni dei diritti umani che si infligge in tutti gli ambiti del popolo palestinese, e dalla sua apparente determinazione a opporsi a qualsiasi soluzione possibile.
Pertanto, rispondendo all’appello della società civile palestinese, dichiariamo che non:

  • accetteremo inviti a visitare istituzioni accademiche israeliane;
  • agiremo come arbitri in nessuno dei loro processi;
  • parteciperemo a conferenze finanziate, organizzate o sponsorizzate da loro, o comunque non collaboreremo con loro.

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