L’insostenibile Benyamin Netanyahu

IN UN DISCORSO AL CONGRESSO MONDIALE SIONISTA HA ADDOSSATO LA RESPONSABILITÀ DELLA SHOAH AI PALESTINESI.

Fonte: ansa.it

Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu looks on during a press conference at the Foreign Ministry in Jerusalem, Thursday, Oct. 15, 2015. Netanyahu on Thursday said he would be "perfectly open" to meeting with Palestinian President Mahmoud Abbas in order to end weeks of Israeli-Palestinian unrest. (ANSA/AP Photo/Sebastian Scheiner)

“Hitler non voleva sterminio ebrei”, bufera su Netanyahu

“Olocausto voluto da Muftì”. Anp, “vuole cambiare la storia”

 Bufera su Benyamin Netanyahu: in un discorso al Congresso mondiale sionista ha addossato la responsabilità della Shoah ai palestinesi. All’epoca Hitler – ha detto il premier – voleva “espellere gli ebrei” non “sterminarli, ma fu convinto alla Soluzione finale dall’allora Muftì di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini, timoroso di un loro arrivo in Palestina sotto mandato britannico. Un’affermazione – poco dopo ha fatto retromarcia – che gli ha tirato contro una valanga di contestazioni interne ed esterne. A partire dai palestinesi: il presidente Abu Mazen, incontrando a Ramallah il segretario dell’Onu Ban Ki moon, ha respinto le dichiarazioni definendole “indifendibili e diffamatorie”. Leggi tutto “L’insostenibile Benyamin Netanyahu”

Milano respinge Nelson Mandela

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Enrico Bartolomei, uno studioso attento e competente scrive a pag. 219/220 di un suo libro(*):

“Il governo israeliano ha assunto un ruolo centrale a livello mondiale nell’introduzione di limiti di libertà di movimento, di militarizzazione delle comunità e di ostacolo alle lotte dei popoli per la giustizia.

Israele ha armato e addestrato le squadre della morte guatemalteche, i Contras nicaraguensi, il Cile di Pinochet e la giunta militare in Argentina. E’ rimasto stretto alleato dei regimi coloniali di apartheid in Rodesia e Sudafrica, fornendo loro armi, munizioni, addestramento, tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni, sistemi radar, barriere elettrificate e altri sistemi di fortificazione dei confini. In breve, spesso in concerto con gli Stati Uniti, israele è stato una pedina chiave nel reprimere le lotte popolari e i movimenti di liberazione in tutto il mondo, fornendo a regimi repressivi gli strumenti per l’esercizio della violenza di stato generalizzata.” Leggi tutto “Milano respinge Nelson Mandela”

Sapere che cosa accadrà alle loro famiglie non spaventa i palestinesi

Tre residenti di Jabal Mukkaber (sobborgo palestinese di Gerusalemme est, n.d.t.) sapevano che le loro case e la vita delle loro famiglie sarebbero state distrutte, eppure sono andati a Gerusalemme martedì scorso con determinazione omicida.

di Amira Hass Haaretz, 17 ottobre 2015

Palestinians inspect the home of the Abu Jamal family that was demolished by the Israeli armyAP
Palestinians inspect the home of the Abu Jamal family that was demolished by the Israeli armyAP

La mattina del 6 ottobre, quando la polizia ha fatto saltare in aria la casa di Ghassan Abu Jamal – uno degli assassini nell’attacco terroristico di novembre alla sinagoga Har Nof – a Gerusalemme est ed ha provocato gravi danni agli appartamenti di suo fratello e dei genitori, suo cugino Ala’a Abu Jamal stava a guardare.

“Ha cercato di dire ai poliziotti ‘Perché dovevate fare questo?’ ”, ricorda S., un parente. “ ‘La Corte Suprema ha approvato la demolizione della casa di Ghassan, ma ha dato ordine di evitare di danneggiare gli appartamenti vicini. Perché colpite anche la famiglia dei genitori e del fratello?’ ” Ma loro non hanno ascoltato. “Lo hanno insultato e picchiato davanti a sua moglie e a tre bambini”, ha aggiunto S.

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Cosi diversi ma così vicini?

vauroVauro Senesi  non ha mai fatto mistero delle sue idee esplicitandole in ogni occasione con le sue vignette, i suoi racconti e le azioni dirette. Sempre schierato col popolo palestinese, da ricordare la sua partecipazione alla flotilla per Gaza del luglio 2011 e i numerosi report dei suoi viaggi in Palestina.

Erri de Luca  nel 2006 con la pubblicazione di un suo articolo in risposta ad una vignetta di Enzo Apicella su Liberazione, manifesta pubblicamente, forse per la prima volta, la sua ideologia sionista a sostegno di israele. Da allora non sembra ci siano stati ripensamenti o rettifiche del suo articolo che  lo scrittore israeliano Itzhak Laor qualche giorno dopo così commentò:  Se si traducesse l’articolo uscito martedì scorso sul manifesto di Erri De Luca in ebraico e lo si facesse leggere a qualunque israeliano, questi lo identificherebbe senza dubbio come un testo tipico di un membro del Likud. Al di là della discussione ipocrita sulla parola «fame», bisognerebbe ricordare che Israele cerca di affamare i palestinesi nel tipico modo che Giorgio Agamben ha descritto nel suo «Homo Sacer», facendo appello all’«aiuto umanitario» subito dopo aver distrutto tutto.

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Coltelli, bottiglie e cacciaviti contro la ferocia dell’occupante.

Una riflessione di Gianni Lixi

gianni
immagine di Abu Ayyash.

Domanda: In modo del tutto prevedibile i media censurano le parole tipo colonialismo, occupazione, apartheid, per allarmare sulle nuove forme di “violenza” da parte dei palestinesi. In che modo possiamo fare controinformazione?

Purtroppo alcune volte siamo   costretti  nostro  malgrado a leggere non solo siti sionisti ma soprattutto normalissimi giornali non di destra (chiamarli di sinistra non ce la faccio proprio). Il problema palestinese in questi giornali è, come sapete, affrontato con i consueti paradigmi della propaganda israeliana: antisemitismo, sicurezza, palestinese uguale arabo terrorista ecc. Leggi tutto “Coltelli, bottiglie e cacciaviti contro la ferocia dell’occupante.”