Majd Yousef Atwan, 22, una giovane donna palestinese del villaggio di Al-Khader, Betlemme, e neolaureata alla scuola per estetisti, è stata condannata dal tribunale militare israeliano di Ofer a 45 giorni di carcere e 3.000 NIS ($ 794) di multa per una pubblicazione su Facebook che l’occupazione militare israeliana ha ritenuto “incitamento”.
May 9, 2016
Atwan è una dei circa 150 palestinesi detenuti e incarcerati per post sui social media, tra cui il caso di Dareen Tatour, un poeta palestinese di Nazareth con un’azione legale in corso per una poesia pubblicate on-line. È stata arrestata in un raid dell’esercito alle 02:00 nella sua casa di famiglia, invasa dai soldati occupanti, il 19 aprile. Lei è uno dei 7.000 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane tra cui circa 70 donne e bambine.
Fonte: http://samidoun.net/2016/05/majd-atwan-22-sentenced-to-45-days-imprisonment-for-facebook-postings/
Altro articolo pubblicato da: http://en.dailypakistan.com.pk/world/palestinian-beautician-jailed-in-israel-over-facebook-post/
BETLEMME, Cisgiordania (Web Desk) – Al Jazeera martedì ha riferito che Israele ha imprigionato un estetista palestinese per accuse di incitamento con i suoi messaggi su Facebook.
Lunedì Majd Atwan, makeup artist , una ragazza di 22 anni, residente a Betlemme, è stata condannata a 45 giorni di prigione. Una corte militare israeliana l’ha anche condannata a pagare una multa di 800 dollari per aver esaltato un recente attentato su un autobus a Gerusalemme.
Circa 20 israeliani sono rimasti feriti nello scoppio di autobus ad opera di un attentatore suicida affiliato a Hamas che era residente a Betlemme.
“Mia figlia non è politicamente attiva; piuttosto, i suoi coinvolgimenti sono nella materia di studio”, dice il padre Yousef. “Ha scritto questi post online? Sì, come tutti gli altri palestinesi. Io davvero non capisco perché hanno scelto di arrestarla.”
I suoi genitori hanno raccontato che dopo il diploma al liceo, Majd ha iniziato a lavorare comeestetista, guadagnando due certificati in cosmetologia. Quando non trucca i suoi clienti o fa manicure, passa il suo tempo con la madre, che lavora in una palestra nelle vicinanze. A Majd piace nuotare mentre la madre è occupata con i suoi allievi.
Dal suo arresto, Majd ha avuto sei udienze, il suo caso ha interessato la società. Il processo è stato duro, hanno detto i suoi genitori ad Al Jazeera, anche perché Majd soffre di tanti problemi di salute, tra cui l’anemia.
L’avvocato di Majd, Tareq Barghouti, ha detto che l’esercito israeliano, prima di arrivare a casa sua per procedere all’arresto, aveva monitorato il suo cliente per due mesi. Un anno fa, tali condanne sarebbero state inaudite, ha detto, ma “è diventata una cosa comune in questi giorni, c’è stata un’ondata di arresti per questi post su Facebook”.
Secondo il gruppo per i diritti dei prigionieri “Addameer”, Majd è uno dei quasi 150 palestinesi arrestati dalle forze israeliane per le pubblicazioni su Facebook considerate “incitamento” da quando un’ondata di violenza è scoppiata nella regione lo scorso ottobre.
I numeri sono un forte aumento rispetto ai 13 casi documentati nel 2014.
Di quelli incarcerati lo scorso anno, la maggior parte sono stati trattenuti in detenzione amministrativa senza accusa per tre mesi. La pena massima per l’incitamento è di 10 anni.
Un portavoce dell’esercito israeliano ha confermato che 59 palestinesi erano stati riconosciuti colpevoli di dichiarazioni provocatorie fatte on-line dallo scorso autunno.
L’esercito israeliano sta ora monitorando pagine Internet palestinesi, alla ricerca di espressioni di intenti o di approvazione di danni procurati agli israeliani. “Abbiamo studiato molto da vicino questi modelli di incitamento nella società palestinese”, ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano Emmanuel Nahshon.
GIOVANE prigioniera PALESTINESE
Il mese scorso, la dodicenne D * al-Wawi, la più giovane detenuta femminile palestinese, è stata rilasciata dopo aver trascorso oltre 2 mesi in una prigione.
D, arrestata il 9 febbraio nei pressi della colonia illegale di Karmei Tzur, è stata condannata per tentato omicidio volontario e possesso illegale di un coltello da un tribunale militare di Israele dopo suo arresto. È stata condannata a 4 mesi nel carcere militare israeliano, dopo aver scontato più di metà della detenzione.
Mentre i cittadini israeliani sono sottoposti alla legge civile israeliana e possono essere imprigionati solo a partire dall’età di 14, la legge militare israeliana, applicata ai palestinesi nella Cisgiordania occupata, consente di arrestare bambini di età inferiore ai 12. Secondo il gruppo per i diritti dei prigionieri “Addameer”, 438 minori palestinesi sono attualmente nelle carceri israeliane, 98 dei quali sono sotto i 16 anni.
Trad. Invictapalestina.org