Giovedì 23 giugno il deputato-sindaco Claude Goasguen (dei Repubblicani) ha interpellato il ministro della Giustizia, Jean Jacques Urvoas, sul boicottaggio dei prodotti farmaceutici israeliani.
“La giurisprudenza francese e la sua legislazione condannano chiaramente la pratica del boicottaggio, d’altronde condannata anche dalle istanze internazionali”, ha dichiarato l’uomo politico in un’interpellanza scritta rivolta al guardasigilli.
“Malgrado gli sforzi fatti e la giurisprudenza della Corte di Cassazione, pare che le azioni dell’associazione BDS che esortano al boicottaggio dei prodotti israeliani si stiano moltiplicando. Molti farmacisti rimangono meravigliati di vedere alcuni clienti rifiutare l’acquisto di prodotti commercializzati dall’israeliana TEVA, produttrice di farmaci generici, argomentando esplicitamente di non voler utilizzare un prodotto proveniente da Israele ed evidenziandolo sulle ricette”, ha proseguito il deputato, simpatizzante di Israele.
“Signor ministro, certamente sarete al corrente di questo fenomeno. Sarebbe possibile conoscerne la portata? Di fronte a questo dato di fatto, spetta a voi prendere provvedimenti e informare il pubblico ministero della gravità di simili comportamenti e del loro moltiplicarsi. Siete in grado di fornire chiarimenti al riguardo?” ha chiesto Goasguen.
Già nel 2015 il gruppo farmaceutico israeliano TEVA aveva chiesto di essere ricevuto dal Consiglio dell’Ordine dei Farmacisti per sollecitarne l’impegno a non seguire l’appello al boicottaggio.
Prima della sua nomina al ministero della Giustizia, Jean Jacques Urvoas era stato un acceso difensore del movimento “antisemita” BDS. Soltanto tre mesi prima della sua carica Urvoas, allora presidente della Commissione legislativa dell’Assemblea Nazionale, aveva chiesto l’abrogazione della “circolare Aillot-Marie”, una nota che obbligava i magistrati francesi a perseguire gli attivisti della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).
Trad. Daniela Spada