100 Donne 2016: Vignettiste arabe sfidano l’autorità

 

di Severine Dieudonne & Naomi Scherbel-Ball

BBC News

 

VIDEO –  Doaa el-Adl, vignettista egiziana, mostra come le vignette stiano diventando sempre più un mezzo d’espressione femminile.

In alcuni paesi arabi le donne devono ancora chiedere il permesso di un parente maschio per ottenere un passaporto, sposarsi o lasciare il paese. Anche se la pratica della “tutela maschile” non è sempre sancita dalla legge, persiste nella vita quotidiana all’interno di molte famiglie.

Nell’ambito di 100 Women season, la BBC ha chiesto a tre vignettiste del Nord Africa di prendere in mano le loro penne e illustrare come la tradizione continui ad influenzare la vita delle donne nei loro paesi.

Egitto

“L’aspetto che maggiormente simboleggia la tutela maschile nel nostro paese è la questione delle giovani spose”, dice la premiata cartoonist egiziana Doaa el-Adl.

“I ricchi uomini del Golfo puntano a viaggiare attraverso povere zone rurali egiziane alla ricerca di spose temporanee, molto più giovani di loro.”

Come vignettista dalla forte impronta politica che affronta questioni tabù come la mutilazione genitale femminile e le molestie sessuali, el-Adl è spesso esposta ad attacchi ed è stata anche accusata di blasfemia.

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Per ‘giovani spose’ si intendono ragazze che in Egitto hanno appena raggiunto l’età legale per il matrimonio – che è 18 anni – che le famiglie fanno sposare in cambio di denaro a uomini stranieri più vecchi.

In molti casi gli uomini intendono questi matrimoni come accordi di breve durata e abbandonano le ragazze subito dopo.

El-Adl sottolinea che, paradossalmente, una legge introdotta per cercare di fermare questa pratica in realtà l’ha incoraggiata.

Se un uomo straniero vuole sposare una ragazza di 25 anni più giovane di lui è obbligato a pagare alla sua famiglia l’equivalente di poco più di 6.000 dollari USA (£ 4.800).

Se per un ricco uomo degli stati del Golfo questo è un prezzo relativamente piccolo da pagare, per le famiglie povere egiziane, che lottano per far fronte a tempi economicamente sempre più disperati, si è dimostrato essere un forte incentivo.

“In poche parole, gli uomini in queste società vendono ragazze all’estero”, dice el-Adl. “E lo stato non è riuscito a fare in modo che ciò non accada.”

Che cos’è 100 donne?

100

 

BBC 100 Women riporta ogni anno i nomi delle 100 donne più influenti e ispiratrici in tutto il mondo. Creiamo documentari, lungometraggi e interviste sulla loro vita, dando maggior spazio alle storie che mettono le donne al centro.

 

 

Tunisia

“Quando ho iniziato a disegnare, l’ho fatto in modo anonimo e tutti hanno creduto che fossi un uomo”, dice la vignettista tunisina Nadia Khiari.

“Non potevano immaginare che una donna potesse anche disegnare, tanto meno ritrarre personaggi  pieni di spirito e humor.”

Khiari è l’autrice di ‘Willis da Tunisi’ – un cartoon in cui le avventure di un gatto offrono un commento ironico della vita nella Tunisia post-rivoluzionaria.

Il tema scelto per questa vignetta – in cui figura anche Willis – è la continua pressione che viene esercitata sulle vittime di stupro affinché sposino i loro aggressori per evitare il disonore alle loro famiglie.

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“Tua sorella è stata picchiata e violentata.” “Ma il violentatore la vuole sposare.” “Wow, il nostro onore è salvo!”

L’idea di disegnare la vignetta le è venuta in risposta alle controverse osservazioni fatte alla TV tunisina, in un talk show, da un ospite sospeso in ottobre dal lavoro dopo che aveva suggerito che una ragazza, vittima per anni degli abusi sessuali di tre uomini suoi parenti, rimasta incinta sposasse uno di loro.

Atteggiamenti come questo persistono, dice Khiari, nonostante la nuova normativa che è stata introdotta nel 2014 per sancire nella nuova costituzione del paese post-primavera araba l’uguaglianza di genere.

“Il corpo di una donna appartiene alla sua famiglia e anche se subisce violenza sessuale, è l’onore della famiglia che va preservato al di sopra di tutto, dice.

“L’amministrazione tunisina non riconosce lo stupro per quello che è. E non è visto come un reato grave.”

Marocco

Riham Elhour è stata la prima donna vignettista che sia mai stata pubblicata dalla stampa marocchina.

Compie gli anni nella Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, e dice di essere “nata femminista.”

Quello che era iniziato da bambina come un hobby, è diventato la sua professione quando ha vinto più di 15 anni fa un premio Unesco.

Il tema che ha scelto per la sua vignetta sono i viaggi all’estero e il numero di uomini marocchini che fanno ricorso alla legge per impedire alle loro mogli di viaggiare all’estero.

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Anche se molte delle leggi della tutela maschile del Marocco sono state annullate con le riforme del 2004 e del 2014, le donne hanno ancora legalmente bisogno del permesso formale del marito per lasciare il paese se vogliono portare i figli con sé.

“Gli uomini in questo modo possono controllare la vita delle donne”, dice Elhour.

Riham Elhour è tuttora l’unica disegnatrice del suo giornale.

Ma rimane fermamente convinta che attraverso la sua arte potrà cambiare il modo in cui le donne sono viste in Marocco.

“Voglio che i miei disegni spingano le donne a lottare per i loro diritti”, dice. “Non voglio che si lamentino di essere vittime. Io sono una combattente. Tutte le donne sono combattenti”.

 

Traduzione Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

fonte: http://www.bbc.com/news/world-middle-east-38103902?ocid=socialflow_facebook

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