Copertina: Funerale di un agente druso arruolato nella polizia israeliana. credit AFP
Alcuni dei drusi che hanno ricevuto ordini di demolizione per le costruzioni illegali sono i genitori di soldati caduti.
Amos Harel – Jan 23, 2017 9:39 AM
I drusi di Israele vengono trascinati nel conflitto tra il governo e la comunità araba con la demolizione delle loro case, perché gli ordini di demolizione sono stati emessi anche contro case dei villaggi drusi.
Cinque famiglie che hanno ricevuto ordini di demolizione per la costruzione illegale sono famiglie di soldati caduti. L’impegno da parte del governo del primo ministro Benjamin Netanyahu di abbattere le costruzioni illegali sta generando in tal modo la tensione con i drusi, i cui leader hanno avvertito della potenziale violenza, se saranno effettuate le demolizioni.
Membri della minoranza drusa, una diramazione islamica, sono diffusi in tutta Israele, nei Territori palestinesi, in Siria e Libano. Quando Israele occupò il Golan dalla Siria nella guerra dei sei giorni annesse circa 20.000 drusi ai quali diede la possibilità di cittadinanza.
Al giorno d’oggi, i drusi in Israele sono circa 110.000. Alcuni hanno fatto carriera e occupano posizioni di prestigio sia in politica che nell’esercito. Infatti, i drusi sono arruolati nell’IDF in numero relativamente elevato. La loro percentuale di arruolamento è tra le più alte rispetto ad altre minoranze.
Raccomandazioni relative alle leggi sulle costruzione da rispettare sono state emesse un anno fa da un gruppo nominato dall’allora procuratore generale Yehuda Weinstein con particolare riferimento agli abitanti arabi e drusi. Delle migliaia di proprietari di case drusi che hanno ricevuto avvisi di demolizione, alcuni sono stati multati, ma sono state effettuate poche demolizioni.
Dal mese di novembre, tuttavia, lo Stato ha emesso l’ordine di demolire circa 20 abitazioni in villaggi drusi tra cui Maghar, Yarka e Isfiya. Due mesi fa una casa è stata demolita nel villaggio della Galilea di Hurfeish, ma essendo la casa in una zona isolata e i proprietari avevano un altro posto dove vivere, non vi era stata alcuna resistenza.
La ricezione di un ordine di demolizione di una casa a Maghar si riferisce a quella del figlio del Magg. Kiwan Hamad, ucciso in uno scontro con Hezbollah nel sud del Libano nel 1994. La morte di Hamad sollevò all’epoca una grande contestazione per sospetti che fosse morto sotto il fuoco “amico”.
A Isfiya, il proprietario di una casa e padre di due soldati che fanno servizio obbligatorio, ha appeso un manifesto con scritto “le case dei soldati non devono essere demolite.”
I leader della comunità araba stanno cercando di allearsi con i drusi per la loro protesta. Durante una manifestazione movimentata Sabato a Wadi Ara a sud di Haifa, è stato visto un manifesto contro le “demolizioni a Hurfeish, Kalansua e Umm al-Hiran” – mettendo insieme comunità arabe e druse.
Attivisti drusi che sostengono la lista dei partiti arabi uniti hanno marciato alla testa della manifestazione, durante la quale in migliaia hanno bloccato la strada principale.
Allo stesso tempo, i leader drusi stanno cercando di distinguere la loro protesta da quella degli arabi israeliani. Essi hanno messo in guardia il governo, polizia e funzionari della sicurezza che potrebbero scoppiare violenti scontri inseguito alle demolizioni.
I leader drusi cercano un accordo che bloccare momentaneamente le demolizioni per timore che le città druse si possano unire alle proteste degli arabi israeliani che si sono intensificate dopo l’incidente della settimana scorsa a sud dove un insegnante beduino e un poliziotto sono rimasti uccisi.
Trad. Invictapalestina.org
Fonte: http://www.haaretz.com/israel-news/.premium-1.766839
Per piacere usate il termine palestinesi e non arabo-israeliani , queste minoranza sono i palestinesi che le bande armate sionistste nel 1948 non sono riusciti a fare la pulizia etnica completa al 100%. Le loro terre però sonon cofiscate quasi del 90% e sottoposte a discriminazioni di carttere politico, economuico, educativo e sociaale , in aggiunta i sionisti cercano a suddividerli in comunità religiose (cristiani ortodossi, catolici, armeni, drusi e sunniti…