Artisti palestinesi, organizzazioni culturali e sostenitori dei diritti umani accolgono la cancellazione della performance di marzo a Tel Aviv da parte della cantante australiana-inglese Natalie Imbruglia.
Artisti palestinesi, organizzazioni culturali e sostenitori dei diritti umani hanno accolto con favore la cancellazione della performance di marzo a Tel Aviv della cantante australiana-inglese Natalie Imbruglia, la ringraziano per aver scelto di essere “dalla parte giusta della storia, dalla parte degli oppressi.”
Un portavoce della Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI), che fa parte della leadership palestinese del movimento BDS, ha detto:
“Proprio come gli artisti di coscienza che hanno rifiutato di intrattenere l’apartheid del Sudafrica, Natalie Imbruglia si astiene dal prestare il suo nome per coprire il regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid”.
Contemporaneamente alla cancellazione di Imbruglia, negli Stati Uniti i giocatori di quattro Associazioni Nazionali di football (NFL National Football Association) hanno deciso di non partecipare ad una visita di propaganda sponsorizzata da Israele, dopo aver ricevuto appelli da palestinesi, americani e altri personaggi culturali del calibro di Danny Glover, Angela Davis e Alice Walker.
A dispetto della recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2334, che ribadisce che tutti gli insediamenti israeliani sono una “flagrante violazione” del diritto internazionale, Israele ha intensificato la sua costruzione di insediamenti e approvato una legge che in modo retroattivo legittima l’occupazione dei territori privati dei palestinesi.
Israele ha anche intensificato i suoi trasferimenti forzati di comunità palestinesi del Naqab (Negev), Gerusalemme e della valle del Giordano, progetto condannato da tutto il mondo. Attivisti dei diritti umani spesso accusano Israele di “trasformare Gaza in una prigione a cielo aperto”, della detenzione ingiusta dei bambini palestinesi che affrontano tortura e maltrattamenti da parte delle forze israeliane, e della repressione nei confronti degli artisti palestinesi.
Il portavoce PACBI ha detto:
“La crescita della estrema destra negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, in particolare Trump e la sua squadra razzista, islamofoba e xenofoba, ha incoraggiato Israele ad accelerare le sue attuali politiche di colonizzazione e di apartheid.”
Ha poi aggiunto:
“In queste circostanze, astenersi dalla performance a Tel Aviv diventa un obbligo etico, per altro sarebbe diventata complice di occultamento di eclatanti violazioni dei diritti umani di Israele. Chiediamo a tutti gli artisti e studiosi di non diventare complici dei tentativi di make-up di Israele”.
Quando nel 2015 Israele ha lanciato una campagna per promuovere la sua immagine, il funzionario del ministero degli Esteri Nissim Ben-Sheetrit dichiarò: “Invieremo romanzieri e scrittori conosciuti, oltremare, compagnie teatrali, mostre. In questo modo mostreremo il volto migliore di Israele, iniziative non ideate esclusivamente nel contesto della guerra”.
Come parte di questa campagna, Israele ha sovvenzionato tra l’altro visite di artisti, accademici e bande musicali con l’obiettivo di offrire un’immagine di modernità e normalità.
Natalie Imbruglia ha sostenuto varie iniziative di giustizia, dai diritti delle donne tramite la Northern Rivers Community Foundation alla Oxfam.
Il movimento non violento BDS ultimamente ha raggiunto una serie di risultati impressionanti nel campo accademico, culturale ed economico. Figure di fama mondiale hanno giocato un ruolo chiave nella diffusione dei messaggi per i diritti umani del movimento.
Desmond Tutu, uno dei primi protagonisti ad approvare il BDS, una volta a sostegno di una campagna di BDS ha scritto:
“Come sudafricani, quando lo vediamo riconosciamo il razzismo istituzionalizzato. Abbiamo sperimentato gli effetti corrosivi della segregazione… E ‘inconcepibile rimanere in silenzio o neutrali di fronte all’ingiustizia. La neutralità mantiene lo status quo e prolunga l’ingiustizia “.
Il portavoce PACBI conclude,
“Nonostante possano essere previste pressioni sugli artisti per le loro posizioni sull’occupazione attraverso il boicottaggio, speriamo che Natalie Imbruglia si unisca ai tanti che sostengono la giustizia come Roger Waters, Brian Eno, Gill Scott Heron, Elvis Costello e altri che hanno annullato le performance in Israele . Ciò contribuirebbe in modo significativo alla nostra lotta non violenta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.
Trad. Invictapalestina.org
Fonte: https://bdsmovement.net/news/palestinians-thank-natalie-imbruglia-refusing-entertain-israeli-apartheid