Nana Ashour insegue la sua passione per la batteria in una comunità in cui non sempre è facile farsi accettare come una musicista.
di Mousa Tawfiq, 20 marzo 2017
STRISCIA DI GAZA – Non ci sono dubbi sul fatto che la giovane donna crede nel proprio talento. Mentre si dirige sicura verso l’aula delle percussioni nella scuola di musica Sayed Darwish di Gaza, Nana Ashour, prima ragazza batterista di Gaza, allontana i riccioli dagli occhi. Prima che le sue bacchette battano il primo colpo con l’aiuto del suo insegnante, la sedicenne saluta educatamente tutti quanti i presenti.
“Suonare la batteria in un concerto per me è un sogno”, ha detto Ashour. “Continuo a immaginare il momento in cui io starò sul palco e potrò vedere la reazione della gente mentre guarda una ragazza che suona la batteria.”
Ashour si sta preparando al suo primo concerto che si terrà presso il centro culturale di Al-Mishal nella città di Gaza. L’evento, organizzato dalla sua scuola di musica, metterà in luce anche i talenti musicali della locale “Sol band”, di cui il suo insegnante, Fares Anbar, 22 anni, è membro.
Ashour l’anno prossimo si diplomerà alla scuola superiore e sogna di avere maggiori opportunità per esibirsi di fronte a un pubblico che si rispetti e che apprezzi il suo talento. Suonare la batteria in una comunità conservatrice non è sempre stato facile per lei. Anche se è stata molto appoggiata, Ashour ha dovuto anche affrontare un sacco di critiche.
Una di queste sfide è arrivata dalla cerchia degli amici che l’hanno accusata di mancare di rispetto a cultura e tradizioni.
“Alcuni di loro non mi parlano più,” ha detto.
Critiche negative ci sono state anche da parte di coetanei e dei loro genitori, con alcuni che dicono di non credere che tutto questo stia accadendo proprio a Gaza. “È a Gaza? Questa ragazza dovrebbe essere a scuola a studiare,” protesta uno. Altri dicono che per le ragazze studiare musica è haram (proibito) nell’Islam: ‘Questo non è accettabile nell’Islam’, mentre un altro: “Perché fa musica? Non indossa l’hijab!”
Per alcuni, il solo fatto di vivere sotto assedio israeliano dal 2007 significa che si dovrebbe evitare ogni gioia. “Noi viviamo in mezzo alle disgrazie e intanto questi ragazzi si divertono con la musica e la danza?” dice uno.
Ma per fortuna, i genitori e la famiglia di Ashour sono stati molto solidali e l’hanno incoraggiata a perseguire il suo talento. Maggiore di quattro sorelle, è consapevole di quanto sia aperta la mentalità della sua famiglia. Sua madre, una giornalista, è particolarmente incoraggiante.
“Sono molto fortunata ad essere circondata da persone che credono nel mio talento,” ha detto. “È insolito per dei genitori di Gaza permettere alla loro figlia di imparare a suonare la batteria o andare da sola in una scuola di musica, ma i miei genitori si fidano di me e apprezzo il loro modo unico di educarmi.”
Anbar ha spiegato che anche genitori disposti a permettere alle loro figlie di imparare e praticare la musica spesso rifiutano qualsiasi forma di pubblicazione di video o foto e non consentono alle figlie di suonare nei concerti.
“Alcuni genitori sanno che le loro figlie hanno talento, ma preferiscono non affrontare la società“, ha detto Anbar. ‘Questo influenza le ragazze e le scoraggia perché sentono che il loro talento è un tabù o un atto inaccettabile’.
Il direttore del Conservatorio nazionale di musica Edward Said di Gaza (ESNCM), Ibrahim al-Najjar, 70 anni, ha sottolineato che le ragazze a Gaza di solito preferiscono suonare strumenti come il pianoforte, la chitarra o il violino. Per Najjar, Ashour è stata l’unica a scegliere la batteria.
Come tutto è cominciato
Prima di tornare a Gaza nel 2015, la famiglia Ashour ha vissuto in Egitto per cinque anni. Durante questo periodo, Nana ha potuto migliorare le sue doti musicali e allo stesso tempo partecipare a concerti scolastici e ad attività di beneficenza.
“Quando avevo nove anni sono andata in Egitto con la mia famiglia. Mentre stavamo passeggiando per al-Hussein, un antico quartiere pieno di strumenti musicali e negozi di antiquariato, ho preso in mano un tabla, un tamburo orientale, e ho iniziato a suonarlo“, ha detto a Middle East Eye. Al proprietario del negozio è piaciuta la mia esecuzione e mi ha regalato un piccolo tabla. È stato il mio primo strumento musicale,” ha detto.
A differenza di Gaza, in Egitto Ashour aveva molti amici che suonavano strumenti musicali e che l’hanno incoraggiata a sviluppare il suo talento. Ma lei era comunque l’unica ragazza nella banda della scuola a suonare il tabla.
Lo scorso ottobre Ashour ha deciso di fare un passo serio per raggiungere il suo sogno musicale di essere una batterista professionista e ha iniziato a seguire le lezioni presso la scuola di musica Sayed Darwish.
Un talento speciale, nonostante le sfide
A causa del costo elevato delle attrezzature che servono per suonare la batteria, Ashour per il momento non ha in casa un set di tamburi. Inoltre, l’inquinamento acustico a volte è un problema per i vicini. Ma questo non le ha impedito di esercitarsi in casa e la sua creatività ha portato innovazioni con le percussioni.
I tamburi veri hanno preso la forma di strumenti alternativi di uso domestico come vasi di plastica o di acciaio e padelle, grandi cucchiai di legno sono le sue bacchette preferite fatte in casa.
“Anche se può sembrare uno strano modo di suonare, mi piace esercitarmi molto e poter sentire che miglioro”, ha detto Ashour.
La qualità degli strumenti musicali è un’altra difficoltà che i musicisti nella Striscia di Gaza devono affrontare, in quanto sono difficili da trovare. C’è solo un set di batteria nella scuola Sayed Darwish, che è “vecchio e di bassa qualità”, secondo Anbar; ma per ora devono accontentarsi di quello che hanno.
L’eccezione a questa regola si ha tutte le volte che si devono registrare i video, così prendere a prestito una buona batteria da altri batteristi di Gaza rimane la soluzione migliore.
Anbar è in grado di capire Ashour, anche lui ha iniziato a suonare la batteria da bambino all’età di sei anni.
“Sono rimasto stupito dalla sua volontà di imparare. Insegno le percussioni da due anni, ma questa è la prima volta che mi capita di incontrare una ragazza con un tale talento”, ha detto Anbar.
“Non mi sento come se stessi suonando con uno studente. Lei è un buona musicista con un promettente futuro”, ha aggiunto.
Nel febbraio scorso un video di un minuto di Anbar e Ashour che suonano la batteria è diventato virale su Facebook e sui social media. La risposta è stata talmente positiva che più di quindici ragazze si sono iscritte alle classi della scuola Sayed Darwish, con quattro di loro che hanno scelto di imparare le percussioni.
“Nel nostro primo video, ci siamo concentrati su movimenti e ritmi orientali, perché sono più facili per Nana, da principiante, e più familiari per l’ascoltatore medio di Gaza”, ha detto Anbar.
Una nuova generazione di musicisti palestinesi
Secondo Najjar, l’amore delle ragazze per la musica è un ‘istinto emotivo naturale’.
“Ho lavorato in questo campo per 46 anni. Secondo la mia esperienza, le ragazze tendono a imparare la musica più dei ragazzi. Nella nostra succursale di Gaza, abbiamo 180 studenti e 120 di loro sono ragazze di età compresa tra i 12 e i 17 anni”, ha detto.
Il Conservatorio, è un’istituzione non-profit che ha succursali a Gerusalemme, Ramallah, Betlemme, Nablus e Gaza. Gli studenti pagano solo una piccola tassa annuale, così il conservatorio dipende da progetti finanziati dai donatori locali e internazionali.
Ogni anno il Conservatorio, organizza festival musicali che danno a musicisti e band locali la possibilità di suonare sui palcoscenici di tutta Gaza e in Cisgiordania.
Per Najjar, le istituzioni musicali insegnando musica a decine di bambini hanno piantato un seme nella società palestinese.
“In pochi anni gli studenti attuali si diplomeranno e porteranno una vera e propria rivoluzione musicale nella società di Gaza”, ha detto Najjar.
Non ha paura di vantarsi di quanto siano qualificati i musicisti di Gaza o di quanto lontano andranno.
“Stiamo parlando di musicisti professionisti e altamente qualificati che rappresenteranno la Palestina e Gaza in eventi locali e internazionali. Quei giovani musicisti, soprattutto le ragazze, ne influenzeranno altri, direttamente o indirettamente, determinando uno straordinario fenomeno musicale”, ha aggiunto Najjar.
Gaza è ‘piena di pericoli’
Attualmente Ashour e Anbar si stanno preparando per il loro secondo video che includerà tecniche avanzate e ritmi occidentali.
Nonostante l’amore per la musica, Ashour è preoccupata per il suo futuro in un luogo “pieno di pericoli” come Gaza, ma ha avuto sempre qualcuno al suo fianco: la madre.
Ashour non esita a cantare le lodi della madre giornalista che è il suo modello di comportamento. “Farò del mio meglio per renderla orgogliosa e ispirare altre ragazze che hanno sogni e credono di non poterli raggiungere,” dice.
Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina.org
Fonte: http://www.middleeasteye.net/in-depth/features/gazas-first-girl-drummer-i-will-never-give-my-dream-824990767