Sesto giorno di sciopero della fame: la volontà dei prigionieri rimane forte nonostante l’isolamento e la repressione

22 Aprile 2017

Gli oltre 1.500 prigionieri politici palestinesi entrano nel loro sesto giorno di sciopero della fame, L’amministrazione delle prigioni dell’occupazione israeliana prosegue  le sue politiche repressive che hanno come target la leadership organizzativa dello sciopero.

Oltre all’isolamento di Kamil Abu Hanish e Nader Sadaqa, anche Monzer Mifleh  leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, è ​​stato messo in isolamento nella prigione di Ramle dopo essere stato trasferito dalla prigione di Hadarim.

Wajdi Jawdat, altro leader  scioperante del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina è stato trasferito dal carcere di Hadarim in isolamento a Jalameh dove si trovano già Abu Hanish, Marwan Barghouthi, Karim Younis e altri diversi  leader in isolamento.

Adnan Sari Mohammed Hussein, di Tulkarem, e Tareq Ahmad Khalil al-Mudallal, di Rafah in Gaza, entrambi sono stati trasferiti dalla prigione di Nafha a Gilboa.

Unità repressive hanno preso d’assalto le sezioni in sciopero della fame nel carcere di Nitzan a Ramle, con cani addestrati,   saccheggiando i beni dei prigionieri.

70 prigionieri in sciopero sono stati trasferiti dalle loro celle  – 40 da Hadarim e  30 da Nafha, Ramon e Ashkelon.

Il “Bosta” è il veicolo carcerario israeliano nel quale i detenuti palestinesi vengono ammanettati lungo tutto il tragitto, sia all’andata che al ritorno dal tribunale, appoggiati su sedie di metallo.

I trasferimenti frequenti ed estenuanti,  l’arduo programma di trasferimento con i “BOSTA” sono fisicamente impegnativi  per i prigionieri in sciopero e mettono a rischio la loro salute. Effetti personali coperte sono state confiscati, nonché sale e copie del Corano.

Asra Voice ha riferito che ai prigionieri in sciopero è stata proibita l’area di ricreazione e la possibilità della preghiera collettiva di  venerdì  21 aprile.

Il Centro Handala che si occupa di prigionieri ed ex prigionieri, ha riferito che durante la notte nel carcere situato nel deserto del Negev, tre prigionieri sono arrivati gravemente stressati a causa del loro lungo trasferimento dal carcere di Gilboa; L’amministrazione penitenziaria ha rifiutato di trasferirli per la visita medica e i prigionieri hanno risposto battendo sulle porte e sulle pareti delle loro celle per intensificare la protesta a seguito della quale i tre scioperanti sono stati portati alla clinica per gli esami.

I prigionieri nella prigione del Negev hanno confermato che tutti gli scioperanti stanno bene e che c’è una intera sezione dedicata agli scioperanti della fame; Ieri  altri 30 detenuti con gravi condanne hanno aderito allo sciopero dal carcere Nafha.

Eventi di supporto per i prigionieri in sciopero  continuano a crescere in tutta la Palestina, con manifestazioni, tende di solidarietà, proteste e marce nelle grandi città, nei campi profughi e nei villaggi in tutta la Cisgiordania, Gaza e Palestina occupata del ’48, dove diversi eventi oltre a sostenere gli scioperanti della fame chiedono il rilascio di  Lena Jarbouni  la prigioniera da più tempo nelle carceri israeliane. La solidarietà internazionale per i prigionieri continua a crescere, con le proteste di Venerdì 21 aprile a New York City, Clifton, Roma, Atene, Salonicco e Derry e con le proteste programmate Sabato a Waterford, Brighton, Copenaghen, Lille, Manchester, Toronto, Londra, Berlino e Amsterdam.

Lo sciopero collettivo della fame  che coinvolge   circa 1.500 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane; è stato lanciato il 17 aprile, Giornata dei prigionieri palestinesi, per ottenere una serie di richieste. Queste richieste includono la fine della negazione delle visite familiari, il prolungamento dell’orario di visita, cure mediche adeguate per i prigionieri palestinesi, telefono pubblico a pagamento in ogni ala della prigione e la finedell’isolamento e della detenzione amministrativa, l’imprigionamento dei palestinesi senza accusa né processo.

Esortiamo tutti i sostenitori di prigionieri palestinesi e il popolo palestinese a organizzare con urgenza iniziative di solidarietà fino al raggiungimento delle loro richieste.

 

trad. Invictapalestina.org

fonte: http://samidoun.net/2017/04/sixth-day-of-hunger-strike-prisoners-will-remains-strong-despite-isolation-and-repression/

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