Lo sciopero generale in Palestina segna l’undicesimo giorno di sciopero della fame

Campagne – 2017 StrikeNews – April 27, 2017

 

Mentre i prigionieri palestinesi sono entrati nel loro 11 ° giorno di sciopero della fame  per la libertà e la dignità, si sono uniti a loro, con uno sciopero generale  di massa in tutta la Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza, il settore del commercio, del lavoro, dei dipendenti pubblici e dell’istruzione.

Ma’an News ha riferito che le strade palestinesi in città, villaggi e campi profughi erano quasi vuote di automobili e passanti.

Negozi, banche, fabbriche, istituzioni governative, università sono tutte chiuse. Le uniche eccezioni allo sciopero sono state le scuole superiori, i servizi medici di emergenza e gli ospedali.

Il 17 aprile, giorno dei prigionieri palestinesi, oltre 1.500 prigionieri palestinesi hanno lanciato lo sciopero della fame per ottenere una serie di richieste, tra cui la fine del divieto delle visite familiari, il diritto all’istruzione, l’assistenza medica adeguata ai prigionieri palestinesi e la fine delle celle di isolamento e della “detenzione amministrativa” – detenzione senza alcuna accusa o processo.

Altri detenuti oggi si sono uniti allo sciopero, come l’ex scioperante  della fame Samer Issawi e sei dei suoi compagni del Fronte Democratico per la Liberazione di Palestina nella prigione del deserto del Negev.

Gli scioperi sono stati affrontati dall’amministrazione israeliana con una dura repressione, incluso il rifiuto delle visite legali degli avvocati palestinesi. Di tutti i prigionieri scioperanti  solo tre detenuti nella prigione di Ofer hanno ricevuto regolarmente visite legali – tutte le altre visite sono state negate. Questa pratica in corso ha scatenato il boicottaggio dei tribunali militari israeliani da parte degli avvocati palestinesi aderenti a Prisoners’ Society e a Prisoners’ Affairs Commission, in segno di protesta contro il continuo rifiuto delle visite.

Adalah (n.d.tr.  Centro giuridico per i diritti delle minoranze arabe) ha evidenziato l’illegalità di questa misura e con una lettera al direttore del dipartimento della Corte suprema presso l’ufficio del procuratore statale israeliano, a nome di sette avvocati, ha chiesto all’amministrazione carceraria di  consentire  le visite dei legali ai prigionieri in sciopero.

Inoltre, diverse organizzazioni a sostegno dei prigionieri, tra cui Palestinian Prisoners’ Society e Prisoners’ Affairs Commission, hanno presentato una mozione preliminare per poter visitare i loro clienti in sciopero. Una mozione è stata presentata anche per poter visitare Karim Younes, il prigioniero palestinese da più tempo in prigione e che ha già scontato 34 anni nelle prigioni israeliane.

Younes, cittadino palestinese di Israele, è un leader dello sciopero ed è tenuto in isolamento nella prigione di Jalameh con altri leader  tra cui Marwan Barghouthi, il prigioniero Fateh, Kamil Abu Hanish del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Anas Jaradat, Wajdi Jawdat e altri scioperanti. Mercoledì 26 aprile, organizzata dalle associazioni palestinesi nella Palestina occupata del ’48 a sostegno degli scioperanti della fame, si è svolta una grande manifestazione davanti alla prigione di Jalameh .

Oltre al trasferimento e all’isolamento dei leader in sciopero della fame, gli scioperanti della fame sono stati ripetutamente trasferiti e spostati con viaggi stressanti da carcere a carcere, spesso spostati in sezioni di isolamento. I loro beni personali sono stati confiscati insieme alla maggior parte dei loro vestiti; venerdì a molti è stata negata la ricreazione, l’accesso alla “canteen” (negozio dentro la  prigione) e la preghiera collettiva. I trasferimenti sono proseguiti.

Giovedì, Asra Voice ha riferito che l’amministrazione della prigione ha trasferito circa 40 prigionieri, scioperanti e non, dalle prigioni Nafha, Ramon e Negev alla prigione di Ohli Kedar. Lì, l’amministrazione della prigione ha svuotato la sezione 8 per trasferci i detenuti senza arredo e senza le forniture di base indispensabili.

I prigionieri scioperanti stanno finendo sale e acqua; ci sono segnalazioni da diverse prigioni che le guardie israeliane e le forze repressive hanno sequestrato le forniture di sale, rifiutando la fornitura di acqua potabile, oltre a fare violente incursioni notturne nelle celle degli scioperanti.

Mercoledì 26 aprile, per la prima volta dall’inizio dello sciopero, il Comitato internazionale della Croce Rossa ha visitato i prigionieri in sciopero nella prigione di Nafha. Ha registrato messaggi verbali dei prigionieri da consegnare alle loro famiglie. Il CICR ha dichiarato di aver alzato il livello di allerta sin dall’inizio dello sciopero; va osservato che una delle richieste dei detenuti si rivolge effettivamente all’ICRC con la richiesta, per le famiglie dei detenuti, del  ripristino delle visite carcerarie coordinate dal CICR di due volte al mese.

Oggi, contemporaneamente allo sciopero generale palestinese, si stanno svolgendo una serie di scioperi della fame in solidarietà. Nella municipalità  di Beita il comune sta organizzando uno sciopero di una giornata; a Gaza 400 rappresentanti della Jihad islamica hanno annunciato di impegnarsi in  uno sciopero della fame previsto per  giovedì  27 aprile.

A al-Khalil, uno sciopero di solidarietà  è stato annunciato da numerosi attivisti coinvolti nella campagna #DismantleTheGhetto tra i quali, recentemente rilasciati,  Badee Dwaik, Anan Dana, Ishaq al-Khateeb e Younes Arar insieme a Hisham Sharabati e Bassam Shwaiki.

A livello internazionale la National Lawyers Guild sta organizzando, a sostegno dei prigionieri palestinesi,  uno sciopero della fame di un giorno di avvocati, lavoratori legali e studenti di diritto in città negli Stati Uniti. Nella città di Tampa, Florida, gli attivisti stanno organizzando uno sciopero di un giorno, mentre le organizzazioni degli studenti dell’Università di Manchester nel Regno Unito stanno attualmente lanciando uno sciopero della fame in solidarietà con i detenuti e per una serie di richieste alla propria università.

A sostegno delle azioni in Palestina e della lotta in corso con gli scioperi della fame, l’organizzazione di solidarietà con i prigionieri palestinesi Samidoun ha lanciato un appello alla mobilitazione dal 27 al 30 aprile 2017 a livello internazionale. Eventi e azioni sono previste a Vancouver, New York, Göteborg, Londra, Berlino, Tampa, Donegal, Armagh, Manchester, Dublino, Belfast, Siena, Bruxelles, Girona, Parma, Parigi, Padova, Atene, Liegi, Torino, Stoccarda e altre città ancora.

Invitiamo tutti i sostenitori della Palestina e gli amici della giustizia a riunirsi e manifestare dal 27 aprile al 30 aprile in solidarietà con i prigionieri palestinesi che scioperano per la libertà e la dignità!

 

 

 

Trad. Invictapalestina.org

Fonte: http://samidoun.net/2017/04/general-strike-in-palestine-marks-eleventh-day-of-hunger-strike/

Una risposta a “Lo sciopero generale in Palestina segna l’undicesimo giorno di sciopero della fame”

  1. E TALMENTE IGNOBILE CHE NON RIESCO A TRVARE PAROLE SUFFICENTEMENTE ADATTE;SONO VICINA AL POPOLO PALESTINESE;SCHIFATA DA ISRAELE.

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