Sabato 29 Aprile 2017
Il Parlamento europeo accende i riflettori sul “caso Napoli”, dove l’amministrazione comunale ha patrocinato alcune settimane fa a un convegno dalle organizzazioni che sostengono le politiche di “boicottaggio, disinvestimento e sanzione” contro lo Stato di Israele.
Nel marzo scorso la giunta e la presidenza del Consiglio Comunale concessero l’aula di via Verdi agli attivisti dei movimenti “pro BDS” per lo svolgimento del convegno sul tema “A Napoli il Mondo: recepire il diritto internazionale umanitario nella quotidiana pratica amministrativa”. Al termine del convegno venne anche avanzata la proposta di stilare una lista di imprese che “violano il diritto internazionale umanitario” per escluderle dagli appalti pubblici. Di qui i timori – denunciati anche dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane, presieduta da Noemi Di Segni – che che l’amministrazione partenopea intenda introdurre nell’agenda del Comune un’azione concreta anti-israeliana di durata fondata sul “Bds”.
La delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con Israele, presieduta dal deputato Fulvio Martusciello, ha così deciso di dedicare una seduta su queste tematiche. «Abbiamo discusso di antisemitismo in Italia, analizzando insieme al deputato della Knesset Ohana il grado di rischio del nostro paese. Dove c’è antisemitismo c’è il seme del terrorismo – ha dichiarato l’europarlamentare –
Per questo monitoriamo il moltiplicarsi delle iniziative tese al boicottaggio nei confronti di Israele e la pericolosa deriva che fanno in tal senso registrare alcune recenti prese di posizione da parte di alcune amministrazioni locali italiane».
Alla seduta era presente anche il vicepresidente nazionale della Federazione Italia Israele, Giuseppe Crimaldi, che ha svolto una relazione soffermandosi sulle ultime iniziative assunte dall’amministrazione comunale di Napoli. «In Italia – ha detto Crimaldi – preoccupa non poco il carico di odio di cui sono intrisi appelli e messaggi dai toni sempre più minacciosi contro gli ebrei. E’ il cosiddetto “hate speech”, un linguaggio che promuove ostilità e incita contro gli israeliani e per questo spesso oltrepassa i limiti della libertà d’espressione. Le iniziative del Comune di Napoli in appoggio alla delegittimazione di Israele e al boicottaggio vanno contro le politiche che la città dovrebbe proporre in quanto definitasi “Città della Pace e della Giustizia”.
Dispiace dover constatare che le autorità locali dimostrano di sposare una narrativa unilaterale e particolarmente ostile a Israele: il sindaco de Magistris nel 2014 ha sostenuto che Israele stesse commettendo un genocidio a Gaza;
il presidente del Consiglio Comunale ha detto che sostenere che Hamas sia un’organizzazione terroristica è solo una tesi. Nel 2012, un ordine del giorno del Consiglio Comunale aveva “condannato” l’impresa Pizzarotti, che collabora alla costruzione della linea ferroviaria tra Gerusalemme e Tel Aviv. Nel 2014 la città di Napoli si è attivata per una campagna apparentemente in favore della popolazione di Gaza durante l’operazione militare “Margine Protettivo”: in quella sede il sindaco ha definito l’operazione militare israeliana un “genocidio”; accusando gli israeliani di crimini di guerra.
Nell’aprile 2015 è stato proiettato nella Sala Campanella di Piazza del Gesù a Napoli per la prima volta in italia il video antisemita “Israele il Cancro”, in cui è intervenuta anche la regista che in quella sede non ha esitato a paragonare gli israeliani ai nazisti».
Foto inserite liberamente nell’articolo da Invictapalestina.
Fonte: http://ilmattino.it/napoli/cronaca/sostegno_anti_israele_bruxelles_si_occupa_del_caso_napoli-2410220.html