26 ° giorno di sciopero della fame dei prigionieri palestinesi: gli scioperanti affrontano la repressione dietro le sbarre.

Campagne2017 StrikeNewsMay 12, 2017

Venerdì 12 maggio i prigionieri palestinesi sono entrati nel loro 26° giorno di sciopero della fame nelle prigioni israeliane. Il 17 aprile, giorno dei prigionieri palestinesi, 1500 prigionieri hanno lanciato lo sciopero della fame, chiamato  sciopero per la libertà e la dignità.

Gli scioperanti hanno fatto una serie di richieste che si concentrano sui diritti umani fondamentali, come la fine della negazione delle visite familiari,  trattamento medico e assistenza sanitaria adeguata, diritto allo studio online per l’istruzione superiore e fine del confinamento e della detenzione amministrativa, la detenzione senza accuse o  prove.

In un primo momento, giovedì, i funzionari di Fatah avevano rilasciato una dichiarazione per  invitare tutti i membri di Fatah in prigione ad aderire allo sciopero della fame con esclusione dei prigionieri  malati e dei bambini, . Tuttavia, nella tarda serata di giovedì, i funzionari di Fatah hanno ritirato l’appello dopo una riunione di tre ore  del Comitato Centrale. Il membro del comitato centrale di Fatah, Marwan Barghouthi, è uno dei leader dello sciopero. Barghouthi giovedì ha ricevuto una visita dal Comitato internazionale della Croce Rossa ; tutte le visite legali, familiari e ICRC a Barghouthi sono state bloccate dal 17 aprile. Tuttavia, nessuna informazione è stata rilasciata sulla visita tranne l’invio dei saluti a sua moglie e alla sua famiglia.

Ma’an News ha riferito che i negoziati tra gli scioperanti e l’Israel Prison Service possono iniziare a breve, in precedenza l’amministrazione della prigione aveva rifiutato di condurre trattative con la leadership dello sciopero.

Lo sciopero della fame comprende prigionieri palestinesi di tutte le fazioni, tra i cui principali protagonisti ci sono Ahmad Sa’adat, segretario generale del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina, il capo del PFLP Ahed Abu Ghoulmeh, i leader di Hamas Abbas Sayyed, Ibrahim Hamed e Hasan Salameh, il leader della Jihad islamica Zaid Bseiso e i prigionieri palestinesi da più tempo  in carcere, Nael Barghouthi e Karim Younes. A molti di questi leader sono state ripetutamente negate le visite legali.

I detenuti hanno riferito di soffrire di grave disidratazione, bassa pressione sanguigna e incapacità di muovere alcune articolazioni. Nella prigione di Eshel, gli scioperanti della fame sono stati isolati nelle sezioni dei prigionieri criminali e soggetti a numerose incursioni da parte delle forze repressive.

Inoltre, 47 prigionieri malati in sciopero sono stati trasferiti dalla prigione di Nitzan Ramle a un cosiddetto “campo ospedaliero”. I prigionieri palestinesi si trovano di fronte anche alla minaccia dei funzionari israeliani, compreso il ministro  della sicurezza interna Gilad Erdan appartenente all’estrema destra, di essere nutriti forzatamente.

Nella prigione di Nitzan Ramle circa 70 scioperanti si trovano ad affrontare gravi condizioni di salute e sono soggetti a trattamenti punitivi, incluso l’isolamento, la negazione dell’accesso alla ricreazione, i frequenti raid repressivi, la confisca del sale e il blocco delle finestre per evitare che la luce del sole entri nelle loro celle.

Nella prigione di Nafha, il Comitato dei Media per lo sciopero ha riferito che molte unità repressive hanno invaso le celle degli scioperanti e hanno picchiato i prigionieri colpendoli e spruzzando gas lacrimogeni su coloro che non stavano fermi durante l’ispezione.

Samer Abu Diak, un prigioniero in sciopero, ha detto ad un avvocato, durante la sua visita legale, che i prigionieri sono ripetutamente trasferiti all’interno della prigione come mezzo per aumentarne lo stress e come ricatto sugli scioperanti, riferendo che “i prigionieri non rimangono in una cella per più di tre giorni”.

Nel frattempo il Centro Handala per i Prigionieri ha riferito che 32  detenuti nella sezione 3 della prigione di Ashkelon hanno dichiarato un boicottaggio degli esami medici in segno di protesta contro i ripetuti raid e attacchi da parte delle forze repressive, compresa l’imposizione ai prigionieri di rimanere ammanettati in mezzo al cortile della prigione dalle 8 alle 16.

Mentre la lotta all’interno delle prigioni si inasprisce, i palestinesi continuano a protestare per sostenere gli scioperanti e continuano a crescere le iniziative internazionali in solidarietà con lo sciopero.

In Sudafrica, una serie di ministri e importanti funzionari del governo hanno aderito a uno sciopero della fame di 24 ore in solidarietà con i prigionieri palestinesi.

A Parigi, i partecipanti a uno sciopero della fame della solidarietà hanno organizzato una dimostrazione, pubblicato materiale sui prigionieri palestinesi e hanno partecipato ad una veglia davanti a Pizza Hut, sono stati visitati da Jean-Louis Chalanset, l’avvocato di Georges Ibrahim Abdallah.

A Bruxelles gli studenti dell’Università Libre de Bruxelles e dell’Università Catholique du Louvain-Alma hanno partecipato ad uno sciopero della fame di 24 ore con tende e mostre che informano la popolazione studentesca sulla lotta dei prigionieri palestinesi. Gli studenti  scioperanti di Puerto Rico che protestano contro piani di austerità che minacciano l’istruzione hanno anche solidarizzato con lo sciopero dei prigionieri. Anche a Chicago, la Palestinian Community Network  e altre organizzazioni hanno allestito una grande tenda di solidarietà  con i prigionieri oltre ad uno sciopero della fame di una giornata.

Proteste sono state organizzate venerdì 12 maggio a New York, dove Samidoun  protesta ancora per sostenere gli scioperanti della fame; Londra, Madrid, Lione, Parigi, città in tutto il Cile, Sacramento, Santa Clara, Bruxelles, Dungannon, Edimburgo, Kildare, Porto e altre città ospitano anche loro manifestazioni  a sostegno dei  detenuti.

10-11 Maggio Napoli  Italy – Presente il Sindaco Luigi De Magistris

 

Per scaricare materiale per gli eventi: 

download flyers and posters 

 

Trad. Invictapalestina

Fonte: http://samidoun.net/2017/05/26th-day-of-palestinian-prisoners-hunger-strike-strikers-confront-repression-behind-bars/

 

 

Una risposta a “26 ° giorno di sciopero della fame dei prigionieri palestinesi: gli scioperanti affrontano la repressione dietro le sbarre.”

  1. A Parma Italia varie manifestazioni ed incontri a sostegno dei prigionieri palestinesi. Dal 16 al 19 maggio mostra fotografica all’università. Sabato Il 20 maggio presidio davanti la sede comunale con sciopero della fame e distribuzione di materiale informativo sullo sciopero della dignità dichiarato ad oltranza dai prigionieri politici palestinesi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Protected by WP Anti Spam