Un Attivista che brilla come una Stella e Stella che non brilla come giornalista.

Torino 15 maggio 2017 – Rosario Citriniti

 

Un cittadino che parteggia più o meno apertamente per Erdoğan, la domanda più banale/maliziosa che può fare a un attivista che manifesta contro la repressione turca è perché non manifesta anche contro il dittatore Bashar al-Assad – perché la Siria è peggio – oppure contro Putin, la Cina o la Corea.

La strategia è sempre la stessa: questi strani personaggi si avvicinano al banchetto, prendono qualche volantino, fanno finta di leggerlo masticando un chewingum, manifestano tutta la loro comprensione per le giuste critiche, poi all’improvviso, come se avessero preso una dose gigantesca di lassativo, scaricano tutto il loro livore sull’attivista di turno indicando quello che egli dovrebbe denunciare e invece non fa.

L’accusa finale è sempre di faziosità.

Qualche mese fa mi trovavo a Milano, nel terminal di Lampugnano. Uno stato pauroso di sporcizia e degrado, locali chiusi, bagni inaccessibili, panchine rotte o inutilizzabili. Un meridionale diventato milanese mi si avvicina per fare il suo commento. Prima addossa la colpa agli extra comunitari che bivaccano di notte nella stazione, poi, quando vede che sto fotografando, cerca di giustificare il suo sindaco, infine, visto che non gli do retta, si mette a urlare che il meridione è peggio e mi invita ad andare a Crotone o Catanzaro, oppure in Spagna e Portogallo dove la civiltà non sanno neanche cosa sia.

Praticamente, prima di fotografare il degrado milanese per scrivere una mail al sindaco, sarei dovuto andare in altri posti che sicuramente mi avrebbero fatto cambiare idea…

 

La stessa cosa è successa martedì 9 maggio, non in Val Susa terra di “terroristi” o nella stazione degradata della Milano Cosmopolita, ma a filo diretto su RAI 3, programma radiofonico che vive di finanziamento pubblico.

Questa volta gli attori sono diversi, da una parte c’è Donato che chiama da Roma, attivista che brilla come una STELLA per la sua perspicacia e dall’altra Gian Antonio STELLA che risponde esattamente come il filoturco che difende Erdoğan o il milanese che difende il suo sindaco Giuseppe Sala.

Chiaramente Gian Antonio STELLA, giornalista, difende il solito mantra dell’unica democrazia Mediorientale.

Neanche una nota di comprensione -figurarsi una lacrima – per chi sta rischiando la vita per rivendicare il diritto di poter abbracciare i propri figli.

La registrazione non ha necessità di ulteriori commenti.

 

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