Su Gaza e l’orrore dell’assedio

“Stavamo solo obbedendo agli ordini!”

“Non v’è alcuna difesa nell’obbedienza a ordini illegali. Ricorda Norimberga?! ” Dialogo immaginario con un ufficiale israeliano.

Haidar Eid, 25 maggio 2017

FOTO – Un contadino palestinese passa davanti a terreni agricoli presi di mira dall’esercito israeliano nella città di Jabalia nel nord della Striscia di Gaza, durante l’Operazione Piombo Fuso. (Foto: Mohammed Asad / APA Images)

A metà maggio, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha avvertito dell’imminente collasso della Striscia di Gaza affermando, in una fosca dichiarazione, che: “La scarsità di energia e la grave carenza di carburante a Gaza hanno danneggiato tutti gli aspetti della vita nella Striscia …”

La dichiarazione ha avvisato dell’‘incombente crisi’ nei settori della sanità pubblica e dell’ambiente a causa della mancanza di energia.
Nel settembre del 2015, l’ONU avvertì che Gaza potrebbe essere “inabitabile” entro il 2020. All’epoca, la relazione disse chiaramente che il PIL di Gaza era sceso del 15% nel 2014 e che la disoccupazione aveva raggiunto il massimo storico del 44%, con il 72% delle famiglie minacciato dall’insicurezza alimentare! La relazione concludeva che la regressione dello sviluppo di Gaza era stata accelerata dall’attacco israeliano del 2014.

Alcuni anni prima, media israeliani avevano rivelato che l’esercito israeliano aveva calcolato il numero di calorie che i residenti di Gaza avrebbero dovuto consumare per la sola sopravvivenza, evitando la malnutrizione.

E anni prima ancora, Dov Weissglass, consulente del Primo Ministro israeliano, aveva riassunto la politica israeliana nei confronti della zona più densamente popolata sulla terra: “L’idea è quella di mettere i palestinesi a dieta, ma di non farli morire di fame.”

Decenni di demonizzazione dei palestinesi, in generale, e degli abitanti di Gaza, in particolare, hanno portato alla loro disumanizzazione e alla proliferazione di stereotipi e generalizzazioni sul loro conto come ad esempio: “sono deboli, malati, pericolosi, fondamentalisti, terroristi, brutti, neri, arretrati, poveri, incivili … ecc. Il pluridecennale lento genocidio inflitto loro e la loro morte incrementale, di conseguenza, NON viene registrato dalla coscienza del mondo!

Per quanto l’Apartheid di Israele cerchi di normalizzare questo “genocidio incrementale” e prenda ogni misura possibile per giustificarlo, il mondo deve opporsi a tutto questo tenendo conto dell’appello fatto dal BDS palestinese alla società civile. Sappiamo bene che negare deliberatamente il cibo o i mezzi per coltivare il cibo o l’accesso al cibo in qualsiasi forma è ancora un’altra strategia dell’occupazione, colonizzazione e apartheid israeliano in Palestina e, quindi, dovrebbe essere visto come un’anomalia, addirittura un pogrom!

Ma ciò che a Gaza non possiamo capire è: Perché si permette che accada?!

Su Haidar Eid
Haidar Eid è professore associato di letteratura postcoloniale e postmoderna all’Università al-Aqsa di Gaza. Ha scritto molto sul conflitto arabo-israeliano, compresi articoli pubblicati su Znet, Electronic Intifada, Palestine Chronicle e Open Democracy. Ha pubblicato articoli su studi culturali e letteratura su numerose riviste, tra cui Nebula, Journal of American Studies in Turchia, Cultural Logic e Journal of Comparative Literature.

Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina.org
fonte: http://mondoweiss.net/2017/05/gaza-horror-siege/?utm_source=Mondoweiss+List

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