Si conclude il controverso Shalom Festival che manifestanti filo-palestinesi accusano di “whitewashing” dei crimini di Israele

Un festival CONTROVERSO che promuove la “diversità israeliana” e la “pacifica coesistenza” ha terminato la sua tre giorni dopo contestazioni contrarie da parte di quanti affermano che si tratta di “whitewashing” dei crimini israeliani contro i palestinesi.

di Sean Bell, 10 agosto 2017

Il festival comprende una compagnia teatrale sovvenzionata dal Ministero israeliano della cultura

L’International Shalom Festival, una serie di eventi artistici organizzati dalla Confederazione degli Amici di Israele-Scozia nell’ambito dell’Edinburgh Fringe, è stato organizzato per celebrare “la ricca diversità culturale di Israele e dimostrare che la coesistenza pacifica è già la realtà scelta da molta della sua gente”.

Sostenitori filopalestinesi del movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni hanno detto che il vero scopo del Festival, sostenuto dall’ambasciata di Israele nel Regno Unito, non è stato quello di promuovere la pace, ma sostenere “lo stato di apartheid di Israele e la sua occupazione”, e criticato personaggi dello SNP (Partito Nazionale Scozzese) che hanno appoggiato il Festival.

L’esercito israeliano controlla illegalmente i territori palestinesi della Cisgiordania e Gaza dal 1967, con l’espansione colonica coloniale degli insediamenti israeliani in Cisgiordania che è andata rapidamente aumentando quest’anno, malgrado una risoluzione dell’ONU dello scorso anno affermi che debbano fermarsi.

Fuori dalla Drummond High School di Edimburgo, all’inaugurazione del festival, 20-30 manifestanti tra cui i membri della Scottish Palestine Solidarity Campaign (SPSC), hanno protestato sotto gli occhi di una massiccia presenza di polizia. Mentre la protesta si teneva al di là delle porte scolastiche, il Lord Provost di Edinburgo, Donald Wilson, partecipava all’evento all’interno.

“Come fa il Lord Provost del SNP a partecipare quando il suo stesso partito ha chiesto un embargo sulle armi contro lo stato che viene festeggiato?” Mick Napier, presidente della Scottish Palestine Solidarity Campaign.

Mick Napier, presidente della SPSC, con un altoparlante si è rivolto ai manifestanti radunati: “Il governo scozzese tre anni fa ha chiesto un embargo sulle armi contro Israele, dopo il massacro di 2.200 palestinesi, tra cui 551 bambini”, ha detto Napier. “Gli organizzatori del festival stanno ballando sulle tombe di quei palestinesi che sono stati massacrati.”

“Come fa il Lord Provost del SNP a partecipare quando il suo stesso partito ha chiesto un embargo sulle armi contro lo stato che viene festeggiato?”

Anche nel 2016, nel suo anno inaugurale, il Shalom Festival ha affrontato manifestazioni e presentato Incubator Theater, una compagnia teatrale di Gerusalemme il cui spettacolo fu cancellato nel 2014 a causa di proteste politiche, tra cui una lettera aperta firmata da una cinquantina di figure della cultura scozzese tra cui David Greig, Liz Lochhead e Alasdair Grey. Incubator Theatre è tornato allo Shalom Festival di quest’anno.

“Chiediamo un boicottaggio dell’impropriamente chiamato “Shalom Festival” che promuove, non “pace”, ma lo Stato di apartheid di Israele e la sua occupazione.” Lettera aperta al Sunday Herald

Il 30 luglio, una lettera aperta analoga è stata pubblicata sul Sunday Herald, co-firmata dal critico teatrale del Sunday Herald Mark Brown, nonché dal regista Ken Loach, dallo scrittore Paul Laverty, dall’attore Gavin Mitchell e da numerosi altri artisti, attivisti e professionisti dei media.

La lettera argomentava: “Il ‘Shalom Festival’ fa parte dei tentativi dello stato di Israele di contrastare il BDS. Pretende di sostenere ‘la coesistenza pacifica’ in Israele/Palestina, mentre è whitewashing delle violazioni di Israele dei diritti palestinesi. Questo è il linguaggio dello Stato israeliano stesso ed è codice per l’occupazione e l’oppressione continuata del popolo palestinese e la negazione tuttora in corso del diritto al ritorno di milioni di profughi palestinesi.

“Chiediamo un boicottaggio dell’impropriamente chiamato “Shalom Festival” che promuove, non “pace”, ma lo Stato di apartheid di Israele e la sua occupazione.”

“Non vedo antisemitismo qui, ma se lo vedessi, sarei il primo a segnalarlo.” Kimberley, attivista SPSC

Kimberley, attivista della Scottish Palestine Solidarity Campaign, coinvolto nelle proteste dello scorso anno contro il Shalom Festival, ha dichiarato a CommonSpace: “La mia principale obiezione all’evento è che uno degli sponsor è l’ambasciata israeliana. Questa è la nostra sola obiezione. Non riteniamo che, specialmente in una delle scuole della città, possa essere ospitato ora uno stato responsabile tre anni fa dell’assassinio di 551 bambini. È sconvolgente.”

Quando è stato chiesto se la sua obiezione cesserebbe se il finanziamento da parte dello Stato di Israele fosse cancellato, ha risposto: “Assolutamente.”

Nel descrivere come sono state caratterizzate le loro proteste, Kimberley ha dichiarato: “L’anno scorso è uscito un servizio sul Jewish Chronicle, credo, che sono stati costretti a cambiare perché dicevano che fuori c’erano stati saluti nazisti alla nostra manifestazione. E non era così – c’era una presenza massiccia di polizia, come oggi, e non è successo”.

Kimberley ha sostenuto che la Scottish Palestine Solidarity Campaign è “una campagna anti-razzista, quindi l’idea stessa che potremmo averlo fatto è ridicola. Non regge con la nostra campagna.

“Penso che il movimento BDS abbia fatto enormi progressi, ma è stato anche attaccato. C’è gente che ha cercato di dire che qui c’è antisemitismo e per questo esiste il movimento. Io personalmente, venuto per protestare e mischiato con la sinistra, non vedo antisemitismo qui, ma se lo vedessi, sarei il primo a segnalarlo.”

“A differenza dello scorso anno, le manifestazioni non hanno avuto assolutamente alcun impatto. Erano invisibili”. Sammy Stein, amministratore di Glasgow Friends of Israel e organizzatore del Shalom Festival

Sammy Stein, presidente di Glasgow Friends of Israel e uno degli organizzatori del Shalom Festival, ha detto a CommonSpace che il festival è stato “un successo più di quanto avremmo potuto sperare, per una serie di ragioni. Ha avuto più successo dell’anno scorso perché l’anno scorso è stato un festival di un giorno, mentre quest’anno abbiamo avuto tre giorni. C’è stata una buona ricaduta e quest’anno abbiamo avuto sostegno non solo da Nicola Sturgeon, ma anche da Kezia Dugdale e Ruth Davidson.

“L’altro motivo per cui è stato un gran successo è che, a differenza dello scorso anno, le manifestazioni non hanno avuto assolutamente alcun impatto. Erano invisibili.”

“L’anno scorso, c’è stata la più vile, ostile dimostrazione che mai avresti avuto la disgrazia di vedere in Scozia. Ti avrebbero urlato e gridato dietro appena entrato e molte persone erano sconvolte, soprattutto le persone anziane e alcuni bambini.

“Quest’anno, in primo luogo, erano ben lontani dall’edificio vero e proprio e c’erano solo 20 di loro. Per quanto mi riguarda, erano parte trascurabile di ciò che stava succedendo. Abbiamo pensato di inserirli come parte delle nostre mostre interattive, ma purtroppo mercoledì e giovedì non sono tornati per permetterci di farlo”.

“Ricevono sovvenzioni dal Ministero della Cultura israeliano, così come i gruppi teatrali in tutto il mondo compresa la Scozia. Ma anche se questo non ti sta bene, che motivo c’è di boicottare tutto il festival.” Sammy Stein, presidente di Glasgow Friends of Israel e organizzatore del Shalom Festival

 

Quando è stato interrogato circa le affermazioni dei manifestanti riguardo alle sovvenzioni dell’ambasciata israeliana, Stein ha risposto: “Non vi è stato assolutamente alcun finanziamento da parte dell’ambasciata israeliana. Il finanziamento proveniva per lo più da persone che vivono in Scozia. Non posso essere più chiaro di così.

Tuttavia, quando si è parlato di Incubator Theatre, Stein ha detto: “Ricevono sovvenzioni dal Ministero della Cultura di Israele, così come gruppi teatrali in tutto il mondo compresa la Scozia. Ma anche se questo non ti sta bene, che motivo c’è di boicottare tutto il festival. Perché non boicottare solo lo spettacolo? Perché dovresti boicottare l’intera festa?”

 

“Gente come Sammy, che sono per loro stessa ammissione membri di gruppi di pressione pro-Israele, hanno fondato un’organizzazione per invitare compagnie come Incubator Theatre finanziate dallo Stato che stanno cercando di rompere il boicottaggio di Israele e di ritrarre Israele come uno stato democratico, multietnico, mentre in realtà dovrebbe essere chiaro a chiunque che si tratta di uno stato di apartheid.” Mark Brown, critico teatrale del Sunday Herald

 

Stein ha affermato che, quando è andato a parlare con i manifestanti e ha chiesto se sapevano cosa succeva dentro, gli hanno detto di non saperlo. Stein ha anche detto di averli invitati a entrare, ma che loro si sono rifiutati.

Il 9 agosto, Stein si è scontrato con Mark Brown in un dibattito tenuto a BBC Radio Scotland, in cui Brown ha dichiarato che il Shalom Festival “è una chiara risposta al movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro lo stato di Israele.

“Gente come Sammy, che sono per loro stessa ammissione membri di gruppi di pressione pro-Israele, hanno fondato un’organizzazione per invitare compagnie come Incubator Theatre finanziate dallo Stato che stanno cercando di rompere il boicottaggio di Israele e di ritrarre Israele come uno stato democratico, multietnico, mentre in realtà dovrebbe essere chiaro a chiunque che si tratta di uno stato di apartheid.”

Stein ha risposto accusando Brown di cercare di impedire un evento culturale.

La campagna BDS è cresciuta in influenza nel corso degli ultimi anni e continua ad attirare sia supporto che polemiche in tutto il mondo.

Recentemente, la Democratic Socialists of America, un’organizzazione politica di 25.000 membri che ha visto notevolmente aumentare le adesioni dopo le elezioni presidenziali americane nel 2016, alla sua conferenza annuale a Chicago a stragrande maggioranza ha votato l’appoggio al BDS.

Nel Congresso degli Stati Uniti, 32 repubblicani e 15 democratici stanno attualmente sostenendo la legge di Israele Anti-Boycott Act, il che renderebbe l’appoggio al BDS un crimine punibile con sanzioni fino a 1 milione di dollari e 20 anni di carcere. L’American Civil Liberties Union ha definito il disegno di legge “una violazione diretta del Primo Emendamento”.

Il movimento BDS chiede il diritto al ritorno di tutti i profughi palestinesi, la parità di diritti per i cittadini palestinesi di Israele e la fine dell’occupazione e della colonizzazione colonica della terra palestinese e delle alture del Golan.

 

 

Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

Fonte:https://www.commonspace.scot/articles/11497/controversial-shalom-festival-finishes-pro-palestinian-protestors-accuse-it#

 

 

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