La posizione degli Ebrei ortodossi antisionisti.

Neturei Karta International – Ebrei uniti contro il sionismo – Noi chiediamo, senza compromessi, lo smantellamento pacifico dello Stato di ‘Israele’. La decisione di permettere o meno agli Ebrei di rimanere in Terra Santa dopo la conclusione di tale processo di smantellamento dipende interamente dai leader e dal popolo palestinese.

 

Domande & Risposte

 

D – E’ vero che i Neturei Karta appoggiano la sovranità palestinese su tutta la Terra Santa?

R – La nostra risposta è inequivocabilmente Sí. Comunque la risposta ha bisogno di qualche precisazione. Noi siamo un’organizzazione ortodossa antisionista: la nostra opposizione al sionismo si articola su vari livelli.

1) L’ideologia sionista costituisce una trasformazione dell’ebraismo da religione e spiritualità a nazionalismo e materialismo.

2) Il sionismo si è macchiato di gravi colpe nel trattamento del popolo palestinese.

3) L’Onnipotente ci ha espressamente proibito di ricreare la nostra identità nazionale durante  questo nostro esilio da Lui ordinato.

4) La creazione di uno stato in Palestina nega la natura Divina della punizione dell’esilio del popolo ebraico e cerca di porre rimedio a una condizione spirituale con mezzi materiali.

5) Il sionismo ha dedicato molte delle sue energie a sradicare la tradizionale fede ebraica.

 

D –Qual’è la vostra posizione?

R – Noi chiediamo, senza compromessi, lo smantellamento pacifico dello Stato di ‘Israele’. La decisione di permettere o meno agli Ebrei di rimanere in Terra Santa dopo la conclusione di tale processo di smantellamento dipende interamente dai leader e dal popolo palestinese.

 

D –Non temete le possibili conseguenze per gli Ebrei che vivono in Terra Santa?

R –In realtà, noi temiamo di piú per gli Ebrei che si trovano nella condizione attuale, una condizione senza speranza. Dopo quasi settant’anni, numerose guerre, continue azioni terroristiche e antiterroristiche,  con la morte di civili innocenti da ambo le parti, non c’è alcuna soluzione in vista. Sia la destra che la sinistra israeliana hanno miseramente fallito nel loro tentativo di correggere questa situazione. Noi offriamo un’alternativa a quello che si è rivelato un tragico esperiemnto.

D –Ma, gli Ebrei non hanno diritto a una loro patria?

R – Nessun Ebreo fedele alla propria religione ha mai creduto, nei 1900 anni di esilio del nostro popolo, di doversi riprendere la Terra con un’azione militare. Tutti hanno creduto invece che, alla fine dei tempi, quando il Creatore deciderà di redimere l’umanità intera, allora tutti i popoli si uniranno per adorarLo. Sarà quello un periodo di fratellanza universale, che avrà il suo centro spirituale nella Terra Santa. Fino a quel momento il popolo ebraico ha un particolare compito durante l’esilio.

D – E qual’è tale ocmpito?

R – Accettare con fede il proprio esilio e, nelle parole e nei fatti, agire in modo da diventare modello di comportamento etico e di spiritualità, e il tutto con atteggiamento semplice ed umile. In altre parole, compiere la volontà dell‘Onnipotente attraverso lo studio della Torah, la preghiera e un comportamento retto.

D – Come vedete il popolo palestinese?

R – E’ la vittima della cecità morale del movimento sionista e del suo rifiuto ostinato di non prendere in considerazione l’esistenza di altri popoli. I Palestinese hanno diritto alla propria patria. E hanno diritto a un risarcimento finanziario per tutti i danni e le perdite subite negli ultimi decenni.

D –Quali sono state le vostre azioni in tale ambito?

R – Con l’aiuto dell’Onnipotente, noi spesso pubblichiamo dichiarazioni a sostegno di rivendicazioni palestinesi e in solidarietà con Ie loro sofferenze. Noi ci siamo uniti ai Palestinesi in proteste contro le violenze e gli abusi di cui sono stati vittime. Abbiamo cercato in genere di mantenere una presenza pubblica  sia nel mondo ebraico che in quello islamico  cosicché la venerabile tradizione ebraica di una opposizione religiosa al sionismo non fosse dimenticata. Per questo noi speriamo che, con l’aiuto dell’Eterno, la millenaria via della Torah possa ancora una volta prevalere in un futuro non lontano.

D –Cosa pensate dei negoziati di pace, Annapolis, Road Map, accordi di Oslo e simili tentativi?

R – Ogni sostegno per le soffernze del popolo palestinese costituisce una piccolo vittoria ed è prova di una coscienza morale che ogni Ebreo dovrebbe avere. Tutti questi tentativi comunque, seppure dettati da buone intenzioni, sono destianti a fallire, in quanto agli Ebrei è proibito esercitare una sovranità politica sulla Terra Santa.

Compito degli Ebrei è cercare la pace con tutti i popoli e non esercitare oppressione su nessun essere umano. Per tutte queste ragioni gli Ebrei sono abbligati a reintegrare i diritti dei Palestinesi e liberare la Palestina tutta. L’impresa sionista è destinata  –a livello metafisico – a fallire sia sul piano morale che su quello pratico.

 

D – Quale dovrebbe essere l’atteggiamento ebraico nei confronti del mondo islamico?

R –Gli Ebrei debbono comportarsi in modo onesto e umano verso tutti i popoli. Il sionismo ha indotto molti Ebrei ad atti di aggressione contro il popolo palestinese. E’ pertanto compito di tutti gli Ebrei correggere per quanto possibile questa situazione cercando la pace, la riconciliazione e il dialogo con il popolo palestinese e con il mondo islamico in genere. Questa è una delle grandi sfide spirituali del popolo ebraico: stabilire un rapporto morale con i propri fratelli musulmani.

 

D – Realisticamente parlando, pensate che il vostro programma sia realizzabile?

R – Per prima cosa va detto che il Creatore governa questo nostro mondo: a Lui tutto è possible e verità e giustizia alla fine prevarranno.

Secondo, esiste un profondo senso di disillusione e stanchezza fra gli Ebrei di tutto il mendo riguardo allo Stato d’Israele e al sionismo in generale. Molti si rendono conto che seguire i principi del sionismo porta a un vicolo cieco dopo l’altro. Si desidera una diversa soluzione. La nostra soluzione, che si fonda sull’antica tradizione ebraica, appare sempre piú plausibile a molti e può, in un futuro non lontano –e con l’aiuto dell’Eterno– rivelarsi la soluzione decisiva.

Fino a quel momento noi speriamo e preghiamo che non ci siano altri spargimenti di sangue, né tra gli Ebrei, né tra gli Arabi. Aspettiamo ansiosamente il giorno in cui molti arriveranno a comprendere che la via per la pace si trova nel ritorno del popolo ebraico alla propria missione nell’esilio, cioè servire l’Eterno e vivere con integrità ed onestà.  Sarà quello il giorno in cui si realizzerà finalmente il sogno espresso nelle nostre preghiere:  “Tutte le nazioni si uniranno per compiere il Tuo volere nell’integrità dei loro intenti” E, nelle parole del Salmista, (102: 23) “Nazioni e governi si uniranno per servire l’Onnipotente.” Possa ciò accadee presto, durante le nostre vi vite. Amen.

NKI è un Ente Morale (non-profit) ebraico religioso, impegnato a pubblicizzare le posizioni antisioniste degli Ebrei ortodossi di tutto il mondo, i quali si oppongono fermamente allo Stato d’Israele e alle sue azioni.  I NKI viaggiano per il mondo allo scopo di partecipare a manifestaizoni e conferenze, al fine di parlare in varie occasioni sulla opposizione di sionismo ed ebraismo. I portavoce dei NKI sono disponibili a parlare a convegni e presso università di tutto il mondo, come pure ad essere intervistati alla radio o alla televisione.

Il TOUR italiano dal 9 al 15 novembre

Trad. Massimo Mandolini Pesaresi

 

 

 

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