Rav Yosef Tzvi Dushinsky (copertina), Rabbino Capo della Palestina, scrisse che “Ancora una volta desideriamo esprimere la nostra totale opposizione a uno Stato ebraico in qualsiasi parte della Palestina.”
31 ottobre 2017 (agg. 6 nov 2017)
Sua Eccellenza Boris Johnson
Segretario di Stato per gli Affari Esteri e il Commonwealth
No 1 Carlton Gardens
Londra, United Kingdom
Egregio Segretario degli Esteri Johnson,
Mentre si avvicina la centenario della Dichiarazione Balfour, fondamento dello Stato d’Israele, i fautori del sionismo celebrano quella che considerano una grande conquista per il popolo ebraico.
Retrospettivamente però riconsideriamo la questione:
Fu la creazione di “una patria per il popolo ebraico” di beneficio agli Ebrei?
I successivi sviluppi storici resero giustizia alla dichiarazione di Lord Balfour che “nulla dovrà pregiudicare i diritti civili e religiosi delle attuali comunità non ebraiche che vivono in Palestina, né i diritti e lo status di cui gli Ebrei godono in qualsiasi altro paese”?
Certo Balfour e gli altri membri del ministero che promulgarono la Dichiarazione erano animati da buone intenzioni. Agirono con un senso di solidarità per gli Ebrei dell’Europa Orientale e per le aspirazioni di politici sionisti quali Chaim Weizmann (piú tardi primo presidente dello Stato d’Israele) con cui essi avevano a che fare.
Va però notato che tali politici non religiosi ebrei e il loro movimento nazionalistico non erano autentici rappresentanti della spiritualità e della religione ebraica. L’intera filosofia del Sionismo si oppone all’Ebraismo perché, secondo i principi della fede ebraica, gli Ebrei sono in esilio ed è loro proibito crearsi un proprio Stato o combattere guerre contro altre nazioni.
Dobbiamo ricordare che la Dichiarazione non sosteneva l’idea di uno stato ebraico, né intendeva portare alla sua costituzione. Quando Weizmann disse, “La Palestina deve diventare ebraica come l’Inghilterra è inglese,” Winston Churchill (allora Segretario di Stato per le Colonie) rispose con la seguente dichiarazione (parte del White Paper del giugno 1922): “Sono state fatte dichiarazioni non autorizzate secondo le quali l’intento dell’operazione sarebbe di creare una Palestina interamente ebraica…Il Governo di Sua Maestà considera tali aspettative come irrealizzabili e non si prefigge tale scopo. Né si è mai contemplata la possibilità..che la popolazione araba in Palestina, la sua cultura e lingua scompaiano o siano subordinate. Si deve tenere in mente che i termini della Dichiarazione prevedono non che la Palestina nella sua totalità divenga una Patria Nazionale Ebraica, bensí che tale Patria sia fondata in Palestina.”
La Dichiarazione, come era intesa da Churchill e dalla Gran Bretagna, non pose mai alcun problema alla teologia ebraica. Per secoli era esistita in Terra Santa una pacifica comunità ebraica. Ma le guide religiose del popolo ebraico si resero ben conto di quello che i sionisti avevano in mente. Rav Yisroel Meir Kagan di Radin (Polonia), noto come Chofetz Chaim e accettato nel mondo ebraico come la massima autorità nel campo della Legge, percepí la Dichiaraizone come segno della benevolenza Divina, ma osservò “Temo che gli irreligiosi la rovineranno –il Cielo non voglia.”
E infatti, quando iniziò ad apparire chiaro che i sionisti stavano cercando di usare il Mandato in Palestina come necessaria premessa allo Stato, i rabbini ortodossi reagirono con reiterate proteste esprimendo la propria opposizione a tale idea. Nel 1937, l’organizzazione ortodossa Agudath Israel votò per respingere la proposta di uno Stato ebraico da parte di Lord Peel. Nel luglio 1947, in una dichiarazione al Comitato Speciale per la Palestina delle Nazioni Unite, Rav Yosef Tzvi Dushinsky, Rabbino Capo della Palestina, scrisse che “Ancora una volta desideriamo esprimere la nostra totale opposizione a uno Stato ebraico in qualsiasi parte della Palestina.”
Con l’introduzione dell’idea di “stato” i sionisti minarono le fondamenta stesse della fede ebraica. E di fatto, dalla creazione dello Stato d’Israele, hanno usato il loro potere per allontanare gli Ebrei dalla via della religione. Ancora oggi essi perseguitano gli Ebrei osservanti, come sta accadendo in questi giorni con il tentativo di reclutarli forzatamente nel loro esercito.
Torniamo ora ai Palestinesi, “le comunità non ebraiche che vivono ora in Palestina”, di cui parla la Dichiarazione. E’ chiaro che, sia secondo la legge ebraica che in base alla comune sensibilità morale, le sofferenze del popolo ebraico in Europa non giustificano l’espulsione di un popolo dalla propria terra ancestrale. Questa era certo la cosa piú lontana dalle intenzioni di Lord Balfour. Eppure proprio questo fecero i sionisti nel 1948.
I sionisti hanno commesso un crimine contro un popolo pacifico insieme al quale gli Ebrei vissero per generazioni, protetti e rispettati. Fino agli anni ’20 del secolo scorso, quando i sionisti iniziarono a fare esplicite rivendicazioni in Palestina, Ebrei ed Arabi erano vissuti in quella terra in perfetta armonia.
Lo Stato d’Israele si è quindi rivelato una vera tragedia sia per Palestinesi che per Ebrei religiosi—una tragedia materiale e spirituale. E a dire il vero, lo stato non porta beneficio a nessuno. Perfino gli Ebrei laici, che crearono lo stato e vogliono che continui ad esistere, lottano invano per ottenere la pace.
Noi pertanto ci appelliamo a Lei e ad altri politici britannici affinché prendiate una posizione decisa contro lo Stato d’Israele e la sua politica, che ha già causato tanta violenza e sofferenze. La preghiamo di portare la pace in Medio Oriente e di realizzare l’originario obiettivo di Balfour che gli Ebrei debbano avere un luogo in cui vivere in Palestina, ma non come cittadini del proprio stato, bensí come cittadini di un paese che riconosce i loro diritti.
I sionisti dichiarano che chiunque si opponga al loro Stato e’ antisemita, ma questa è una menzogna. Lo Stato pone un serio pericolo agli Ebrei: opporsi ad esso è nel migliore interesse degli Ebrei di tutto il mondo –e nel migliore interesse del mondo intero.
Per saperne di piú sulla nostra opposizione al Sionismo vada al sito www.nkusa.org. Per le ultime notizie sulla persecuzione antireligiosa in Terra Santa veda www.israelversusjudaism.com
Neturei Karta International
Trad. Massimo Mandolini Pesaresi