Israele ha paura dell’opinione pubblica internazionale e continua a rimandare la data del processo della giovane e coraggiosa Ahed Tamimi.
Già posticipato due volte, il processo doveva tenersi martedì 6 febbraio. Israele, che conta su una smobilitazione, parla ora del 13 febbraio! Chiamiamo a partecipare a una manifestazione sabato prossimo a Parigi per esigere la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi, inclusi i 2 milioni rinchiusi, sotto il blocco, nella grande prigione di Gaza!
Non ci facciamo molte illusioni sulla giustizia dei tribunali militari israeliani: condannano oltre il 95% dei palestinesi che compaiono davanti a queste corti d’altri tempi, riservate alla popolazione occupata.
Ma non si creda che dimenticheremo il destino di Ahed Tamimi, della sua famiglia, del villaggio di Nabi Saleh e dei 360 bambini palestinesi imprigionati dall’occupante israeliano, il più giovane di soli 12 anni!
Ahed, affrontando a mani nude i soldati che occupavano la sua casa e che avevano appena gravemente ferito suo cugino Mohamed, è diventata il simbolo della resistenza palestinese.
A quelli che hanno tentato di farci credere che fosse stata piegata, che la Palestina non esistesse più, la sedicenne Ahed ha dimostrato che i giovani palestinesi, come i meno giovani, non hanno detto la loro ultima parola.
- Nonostante la repressione israeliana, che ha particolarmente colpito i giovani palestinesi negli ultimi mesi, uccidendone e ferendone centinaia, tra cui 19 uccisi dal 9 dicembre, data della dichiarazione di Trump su Gerusalemme (senza contare di tutti quelli che sono stati arrestati, imprigionati e torturati),
- nonostante la complicità dei governi occidentali e arabi di fronte alle provocazioni di un regime sempre più disprezzato nel mondo, incluso in Israele dove la corruzione dei leader è scandalosa e spinge questi ultimi in una fuga sempre più micidiale,
- nonostante la corruzione dell’Autorità palestinese, che continua a imprigionare i resistenti palestinesi, a consegnarli a Israele e che ancora non ricorre alla Corte penale internazionale, contentandosi di azzeccagarbugli poco convincenti,
nonostante tutto, la gioventù palestinese resiste. Non esiste che lasci la sua terra. E’ un esempio per il mondo intero nell’affrontare la negazione di giustizia e diritti.
Confondendo periodo e popolo, Israele sperava di sbarazzarsi dei palestinesi come gli americani hanno annientato gli indiani, ma ha fallito: i palestinesi sono ormai 6 milioni in Palestina, quanto gli israeliani, e nessuno crede che vogliano “gettare gli ebrei a mare”.
L’odiosa faccia dell’occupazione, della colonizzazione e dell’apartheid appare inconfondibile ai più. La farsa dei negoziati ha fatto cilecca. Il mondo non avrà pace fino a quando i palestinesi saranno privati della loro libertà e dei loro diritti.
Non siamo stanchi! Abbiamo certamente delle preoccupazioni, ma non possono essere paragonate a quelle dei palestinesi. E che vergogna per noi se lasciamo Ahed, così come i circa 7.000 resistenti palestinesi imprigionati e tutti coloro che stanno lentamente morendo nel genocidio della Striscia di Gaza, senza reagire.
Ecco perché ci raduneremo di nuovo
QUESTO SABATO 10 FEBBRAIO DALLE 14 ALLE 17
ALLA FONTAINE DES INNOCENTS DI PARIGI.
Metro-RER: Châtelet-Les Halles