Il governo della terrorista colonia israeliana accusa i responsabili politici della Polonia di voler negare il coinvolgimento dei polacchi nel genocidio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
di Daniel Vanhove, 12 febbraio 2018
Infatti, il 6 febbraio, il presidente polacco Andrzej Duda ha firmato una legge che condanna con una pena fino a tre anni di carcere – vale anche per gli stranieri – l’uso del termine “campi di sterminio polacchi” per quelli che i nazisti tedeschi avevano installato nel paese.
Alla fine di gennaio, con parole virulente come al solito, il primo ministro Netanyahu ha dichiarato che Israele “non tollererà la distorsione della verità e la riscrittura della storia, né la negazione dell’Olocausto” (termine erroneo dato che la parola “olocausto”deriva dal greco e significa: sacrificio con il fuoco dell’intero animale offerto a Dio invece di offrirne solo una parte e mangiare il resto. Sarebbe in sostanza un’immolazione. Dove sarebbe un tale sacrificio, un’immolazione degli ebrei a Dio, nel genocidio di cui sono stati fatti oggetto dai nazisti di allora?! E’ una terminologia inappropriata, soprattutto quando la si rimarca con l’uso altrettanto inappropriato della maiuscola). Dichiarazione prontamente appoggiata dall’altro stato terrorista in comando, gli Stati Uniti.
In breve, sempre alla ricerca della minima parola sbagliata rispetto alla loro versione ufficiale del passato, molte organizzazioni ebraiche internazionali si sono allineate sulle posizioni del Primo Ministro israeliano, vedendo nella manovra del governo polacco un tentativo di negare la partecipazione di alcuni cittadini polacchi ai crimini nazisti. Mentre per il governo polacco, il termine “campi di sterminio polacchi” dà l’impressione errata che la Polonia appoggiasse l’iniziativa di crimini perpetrati dai nazisti tedeschi, mentre il paese era occupato e i cittadini del tempo costretti e obbligati a piegarsi alle decisioni naziste, pena l’esecuzione sul posto.
Si rimane sbalorditi nel vedere quanto rapidamente i sostenitori dell’ideologia sionista insorgano per denunciare in altri ciò che loro stessi praticano (riscrivere la storia sulla base della Torah, vecchia letteratura giudaica) con uno zelo criminale quanto quello dei nazisti di allora. E piuttosto che precipitare in questa sterile polemica sul passato, invece di informarsi sulle condizioni di sopravvivenza in questi desolati campi di concentramento nazisti, sarebbe più appropriato, per coloro ai quali la cosa interessa, andare nel campo di sterminio in piena attività di Gaza, dove i criminali israeliani si adoperano per moltiplicare abusi di ogni tipo al fine di sterminare lentamente, ma sicuramente, una popolazione in agonia a causa di oltre 10 anni di blocco.
Indubbiamente irritata nel vedere questa dannata popolazione palestinese resistere bene o male alla gabbia in cui la chiude, resistere ai regolari bombardamenti e alle innumerevoli privazioni, nelle ultime settimane la colonia terrorista israeliana ha reso ancor più difficili le condizioni di sopravvivenza di questi due milioni di abitanti privandoli tanto di tutto, con i centri di cura e gli ospedali costretti a chiudere – lo stesso i loro servizi di emergenza – per mancanza di carburante per alimentare i generatori elettrici. I pazienti stanno quindi morendo, senza alcun aiuto. (Http://www.chroniquepalestine.com/blocus-hopitaux-gaza-cessent-fonctionner/). E questo in un silenzio e in un’indifferenza generale, mentre tutti sono a conoscenza della situazione. Dopotutto, come sorprendersi se sempre più cittadini in tutto il mondo non credono più nella giustizia vantata dai nostri “Stati di Diritto” che pretendono di essere esemplari e che il discorso politico venga respinto così tanto!?
Quindi non perdete il vostro tempo tra gli scenari fatiscenti – nonostante la manutenzione – dei vecchi campi nazisti. Visitate invece Gaza ‘dal vivo’. Al momento dell’istantanea e dei selfie, sarete in grado di vedere e toccare una realtà negata dai dirigenti israeliani e inviare immagini con i cellulari ai vostri cari dicendo loro con un ‘smiley’: “Io c’ero!” Potrete godervi le cene a lume di candela ogni sera perché non c’è praticamente elettricità. E per apprezzarne tutto il sapore, i vostri hamburger saranno grigliati su un braciere. Sarete rapiti dalle sue spiagge dove si riversano le acque reflue non trattate delle colonie. Potete fare il giro della Striscia in carrozza perché non c’è quasi carburante per le auto. Potete anche essere lì (forse) in prima fila per assistere a uno o l’altro grande spettacolo pirotecnico che l’esercito coloniale israeliano vi organizza regolarmente, giorno e notte. E, ciliegina sulla torta, potreste dover prolungare il vostro soggiorno prima di tornare al lavoro perché degli ordini militari vi impediranno di lasciare l’enclave per un periodo indeterminato. Terribilmente più eccitante, no?! A condizione di non ammalarsi, ovviamente, visto che i centri di salute chiudono uno dopo l’altro. Ma alla fine avrete ricordi unici, più veri del vero!
Ehi … non fatemi dire quello che non ho detto, eh! Non sto dicendo che Auschwitz = Gaza … ma bisognerà aspettare che Gaza = Auschwitz per dirsi che è tempo di agire e chiedere di fermare immediatamente questa odiosa guerra coloniale animata da questa abietta ideologia sionista?!
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina
Fonte: https://www.mondialisation.ca/promo-touristique-ne-visitez-plus-les-anciens-camps-dauschwitz-ou-de-treblinka-visitez-plutot-gaza/5622993