FOTO – Studenti all’Accademia di informatica e sicurezza informatica israeliana. Israele sta anche “setacciando le comunità ebraiche all’estero per trovare giovani informatici prodigio disposti a collaborare”.
Seconda parte – Terza parte – Quarta parte – Quinta parte – Sesta parte
“Numerosi progetti ben finanziati, organizzati da e per Israele lavorano per inondare i social media con propaganda filo-israeliana, e bloccare invece notizie non gradite a Israele. I progetti utilizzano soldati israeliani, studenti, adolescenti americani e altri, e vanno dall’infiltrazione in Wikipedia all’influenza su YouTube. Alcuni operano nei Centri della comunità ebraica negli Stati Uniti.”
di Alison Weir, 8 marzo 2018
Di recente, YouTube ha improvvisamente interrotto il canale YouTube “If Americans Knew“. Conteneva 70 video che fornivano informazioni incentrate su fatti riguardanti Israele-Palestina.
Gente che andava sul canale trovava un messaggio che diceva che il sito era stato chiuso per “violazioni delle linee guida di YouTube” – lasciando intendere al pubblico che eravamo colpevoli di irregolarità – assicurando che loro non sapevano nulla sulle informazioni che stavamo cercando di diffondere.
Quando abbiamo tentato di accedere al nostro canale, abbiamo trovato un messaggio che diceva che il nostro account era stato ‘disabilitato permanentemente’. Non avevamo ricevuto alcun avviso e non abbiamo ricevuto spiegazioni.
Dopo cinque giorni, abbiamo ricevuto un messaggio generico in cui si diceva che YouTube aveva esaminato i nostri contenuti e determinato che non violavano alcuna linea guida. Il nostro canale è tornato di nuovo online.
Allora, perché all’inizio è stato chiuso? Cosa è successo e perché?
A quanto pare, Israele e le istituzioni israeliane impiegano eserciti di guerrieri di Internet, dai soldati israeliani agli studenti, per diffondere propaganda online e cercare di ottenere che vengano vietati contenuti che Israele non vuole che siano mostrati.
Forse come i nostri video di palestinesi uccisi dalle forze israeliane.
Quello che è successo
Qualche giorno prima della chiusura del nostro canale, abbiamo ricevuto una notifica con email da YouTube, che ci diceva che avevamo ricevuto “un avvertimento” per un breve video su un uomo palestinese ucciso da soldati israeliani. Il video faceva parte della nostra serie realizzata per rendere le vittime palestinesi, solitamente ignorate dai media statunitensi, visibili agli americani.
Ci vogliono tre minuti per guardare il video e vedere che non contiene nulla di discutibile, a meno che rivelare crudeltà e oppressione siano discutibili:
L’email di YouTube affermava che avevamo in qualche modo violato la loro lunga lista di linee guida, ma non ci diceva quale o come. Semplicemente dichiarava:
“Il tuo video ‘Ahmad Nasser Jarrar’ è stato segnalato per una revisione. Dopo aver esaminato, abbiamo stabilito che viola le nostre linee guida. L’abbiamo rimosso da YouTube e assegnato un avvertimento relativo alle Norme della community, o penalità temporanea, al tuo account.”
Tale sanzione non è pubblica e non chiude il canale.
Tre giorni più tardi, prima ancora che avessimo avuto la possibilità di fare appello contro questo avvertimento, YouTube improvvisamente ha cancellato l’intero canale. Il tutto compiuto senza ulteriori avvertimenti o spiegazioni.
In violazione delle norme di YouTube pubblicate.
Le norme di YouTube dicono che esiste un sistema di ‘tre avvertimenti’ con il quale avvisa per tre volte le persone alle quali sono riconosciute presunte violazioni, prima di chiudere un canale. Se un canale alla fine viene chiuso, le norme stabiliscono che YouTube invierà un’e-mail “che specifica il motivo della sospensione”. Niente di tutto ciò è accaduto nel nostro caso.
==========Breve parentesi==========
Caso simile anche in Italia per il nostro canale Invictapalestina, segue notifica con scadenza aprile 2018 e video “esaminato”. Il nostro ricorso è stato respinto.
Anche in questo caso è necessario un minuto per guardare il video e vedere che non contiene nessun incitamento all’odio da parte nostra. (Il video è oscurato sul nostro ma visibile egualmente sul nostro blog/pagina Facebook e in altri server grazie a siti amici che l’hanno ricaricato)
Il video da noi sottotitolato e censurato da YOUTUBE è stato invece tollerato su FACEBOOK, questo ci ha permesso di farlo vedere a oltre 160.000 persone grazie alle 3270 condivisioni.
=======Chiusa parentesi =========
Abbiamo presentato ricorsi sul modulo online di YouTube, ma non abbiamo ricevuto risposta. I tentativi di trovare un numero di telefono per YouTube e/o indirizzi e-mail tramite i quali potessimo comunicare con un essere umano sono stati inutili.
Il potere di YouTube di chiudere arbitrariamente un canale senza una spiegazione è chiaramente evidente. Anche se ci sono altri eccellenti siti dove postare video, YouTube è il più grande, con un numero di visualizzazioni dieci volte maggiore rispetto ai suoi concorrenti più vicini.
È quindi estremamente potente nel determinare quali informazioni sono utilizzabili per il pubblico e quali no.
Abbiamo trascorso giorni a lavorare per caricare i nostri video altrove, aggiornare i link ai video, ecc. Infine, non avendo ricevuto alcuna risposta o persino il riconoscimento del nostro ricorso da parte di YouTube, abbiamo deciso di scrivere un articolo sulla situazione. Abbiamo inviato per email al dipartimento stampa di YouTube un elenco di domande sul suo processo. Non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta.
Alla fine quella sera abbiamo ricevuto un’e-mail con buone notizie:
“Dopo aver esaminato il tuo account, abbiamo verificato che il tuo account YouTube non viola i nostri Termini di servizio. In quanto tale, abbiamo riattivato il tuo account. Ciò significa che il tuo account è di nuovo attivo e operativo.”
Il nostro canale era visibile ancora una volta. E YouTube ha ora confermato ufficialmente che i nostri contenuti non violano le sue linee guida.
In definitiva, il sistema di YouTube sembra aver funzionato nel nostro caso. Una censura inappropriata è stata annullata, forse da teste più sane o meno prevenute. In effetti, abbiamo ritenuto che ci potesse essere almeno un risultato positivo nella vicenda: altri dipendenti di YouTube avevano visto i nostri video e forse imparato molto su Israele-Palestina che prima non avevano mai conosciuto.
Ma l’intera esperienza è stato un campanello d’allarme che YouTube può censurare le informazioni critiche nei confronti di gruppi potenti, in qualsiasi momento, senza alcuna spiegazione o responsabilità.
Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina
Fonte: https://israelpalestinenews.org/israel-partisans-work-censor-internet/