Sedici palestinesi sono stati colpiti a morte, altre centinaia feriti. Avete sentito parlare del Bloody Sunday, giusto? Fu quando le truppe britanniche uccisero 14 manifestanti nell’Irlanda del Nord. Mi domando come la storia e noi ricorderemo Gaza, ammesso che ciò avvenga – Copertina: Michael Oren
di Philip Weiss, 2 aprile 2018
Qualcosa è cambiato nel discorso di Israele dopo le uccisioni di venerdì a Gaza di 17 manifestanti palestinesi, molti dei quali chiaramente disarmati, per mano di cecchini israeliani appostati lungo la barriera di sicurezza: l’hasbara – propaganda israeliana – non funziona.
Il paese ha chiaramente fatto qualcosa di indifendibile. I difensori di sempre restano silenziosi e le critiche da sinistra/centro sono più forti che mai. Le aspre critiche del senatore Bernie Sanders dominano la discussione americana sul quanto accaduto.
Ori Nir di Americans for Peace Now coglie l’attimo, tweettando in ebraico (tradotto approssimativamente):
“National Public Radio” Morning Edition, la più grande rete radiofonica degli Stati Uniti, ha aperto così il suo notiziario: Israele dice che non indagherà sulle circostanze dei 15 residenti di Gaza uccisi negli scontri di venerdì. Un altro risultato della propaganda del governo con l’esercito più morale del mondo.
“Una narrativa filo-palestinese” sta dominando i media internazionali, riferisce The Times of Israel; e si è puntato l’indice in tutto il governo israeliano su chi abbia permesso che si attirasse Israele in questa “trappola” di Pubbliche Relazioni dei palestinesi. Michael Oren, che può rigirare qualsiasi cosa, non può rigirare questo.
Michael Oren, per esempio, il vice ministro responsabile della diplomazia nel Gabinetto del Primo Ministro, ha detto che Israele era palesemente impreparato alla crisi sul campo della battaglia diplomatica e mediatica, e che le informazioni che stava ricevendo dall’estero erano che la narrativa israeliana stava perdendo “il suo momento” in favore della narrativa palestinese.
Davvero una crisi. I soliti impetuosi difensori israeliani negli Stati Uniti tacciono. Sicuramente sperano che tutto quanto prima o poi si sgonfierà. Bill Kristol non ha nulla da dire sulle uccisioni. Neanche il loquace Bret Stephens. Jennifer Rubin è rimasta in silenzio su Twitter.
Il gruppo sionista liberale Ameinu ha inviato oggi un augurio pasquale con i discorsi sui profughi africani, ma non una parola sulle uccisioni. Per quanto riguarda J Street – il vuoto assoluto su Twitter. Nulla neppure sul blog.
Jacob Magid di Times of Israel respinge i tentativi del governo israeliano di giustificare le uccisioni col dire che l’esercito ha identificato 10 dei 15 uccisi come “attivisti di Hamas”. Come se “questa di per sé fosse una ragione sufficiente per ucciderli,” ha affermato.
Se l’IDF vuole rilasciare una dichiarazione in cui dice che gli uomini erano in procinto di sferrare un attacco quando i soldati sono stati impegnati, è una cosa, ma dire che erano “attivisti di Hamas” significa poco.
Anche la Republican Jewish Coalition si riduce a propinare patetiche e palesemente false storie. Tweetta:
La Marcia di Gaza ha usato civili come scudi umani (compresi i bambini) per tendere una trappola a Israele.
Mentre AIPAC tweetta un articolo di David Horovitz sul Times of Israel che trabocca di paranoia israeliana:
I governanti terroristi di Gaza non fanno mistero della loro agenda. Sono qui fuori per distruggere Israele. Attentatori suicidi, missili e tunnel hanno fallito. Quindi ecco adesso le marce di massa al confine.
È un segno del cambiamento del discorso il fatto che ora la Republican Jewish Coalition si è fissata su Bernie Sanders.
“Dimostranti” violenti e militarizzati stavano tentando di attraversare la barriera di confine di Gaza, ma @SenSanders avrebbe fatto in modo che gli israeliani si arrendessero dandogliela vinta. Quella non è leadership, è vigliaccheria.
Avresti pensato che Sanders sarebbe andato oltre il debole: Ma no?
Il leader morale della sinistra negli Stati Uniti è al centro della scena. Sanders ha impiegato un po’ di tempo prima di condannare le uccisioni, ma è stato estremamente forte. Ecco il resoconto di Ynet:
Sanders sabato ha attaccato Israele con un tweet, dicendo: “L’uccisione di manifestanti palestinesi da parte delle forze israeliane a Gaza è tragica. È diritto di tutte le persone protestare per un futuro migliore senza una risposta violenta”.
In un’intervista con Jake Tapper della CNN, a Sanders è stato chiesto se accettasse la versione di Israele secondo cui la maggior parte dei morti palestinesi erano terroristi che dirigevano attacchi contro Israele sotto la copertura di manifestanti.
“No, non l’accetto”, ha risposto Sanders. “Quello che comprendo io è che hai decine di migliaia di persone impegnate in una protesta non violenta. Penso che 15 o 20 persone, palestinesi, siano state uccise e molte altre siano state ferite. Quindi penso che sia una situazione difficile, e la mia valutazione è che Israele ha reagito in modo eccessivo a questo.”
L’ennesima prova del fatto che Israele è stato stracciato dalla risposta internazionale è che la pagina degli opinionisti del New York Times non si è espressa su queste atrocità, mentre un redattore degli affari esteri del Washington Post, Ishaan Tharoor, le condanna apertamente: “Per Israele c’è poco costo politico a uccidere i palestinesi”.
L’articolo di Tharoor è chiaro sulla condanna morale, e sull’argomento, dell’impunità di Israele.
“Questi sono i prevedibili risultati di un ordine manifestamente illegale: i soldati israeliani sparano proiettili veri contro i manifestanti palestinesi disarmati”, ha detto Amit Gilutz, portavoce di B’Tselem, un’organizzazione di sinistra con sede a Gerusalemme che monitora le violazioni dei diritti umani nei territori occupati. “Ciò che è ancor più prevedibile è che nessuno – dai cecchini sul campo ai funzionari di vertice, le cui politiche hanno trasformato Gaza in una gigantesca prigione – sarà probabilmente ritenuto responsabile”.
La leadership israeliana aveva ragione a sentirsi a proprio agio nella sua provocazione. Le critiche più esplicite a livello internazionale provenivano dall’Iran e dalla Turchia; la censura da parte di entrambi i paesi per Netanyahu è probabilmente più fonte di soddisfazione che un disagio. E alle Nazioni Unite l’amministrazione Trump ha bloccato il Consiglio di sicurezza dall’emettere una dichiarazione che chiedeva “un’indagine indipendente e trasparente” e affermava il diritto dei palestinesi alla protesta pacifica.
Tharoor si collega a Eric Umansky, vice caporedattore di Pro Publica, che ha prodotto una tagliente ed eloquente serie di tweet sull’ottica degli omicidi:
1 / So che la nostra capacità di indignazione si è indebolita, ma le immagini provenienti da Gaza sono veramente scioccanti.
2 / Ecco un video – condiviso dal Washington Post – di un giovane colpito e ucciso mentre faceva *rotolare una gomma dal confine *
3 / Ecco un video di un uomo colpito da un proiettile mentre pregava con gli altri
4 / Israele dice che i video sono contraffatti. Peccato che più video mostrino la stessa cosa.
5 / Ecco un altro giovane che è stato colpito alla testa mentre osservava le proteste fumando una sigaretta.
6 / Sedici palestinesi sono stati colpiti a morte, altre centinaia feriti. Avete sentito parlare del Bloody Sunday, giusto? Fu quando le truppe britanniche uccisero 14 manifestanti nell’Irlanda del Nord. Mi domando come la storia e noi ricorderemo Gaza, ammesso che ciò avvenga.
7 / Ci possono essere molte cose da sapere su quello che è successo. Ma i funzionari israeliani non sono interessati a scoprirlo. Un’indagine? Il ministro della Difesa Lieberman ha affermato: “Non ce ne sarà una”, e poi ha aggiunto, “tutti i soldati meritano una medaglia”.
Infine, anche personaggi mainstream israeliani stanno abbandonando la nave. Un conduttore radiofonico potrebbe essere licenziato per aver detto di “vergognarsi di essere israeliano”. Haaretz:
Il principale conduttore radiofonico israeliano Kobi Meidan è stato ridotto al silenzio su Army Radio dopo aver pubblicato su Facebook di essersi “vergognato di essere israeliano” dopo che 15 gazawi sono stati uccisi durante le proteste di massa a Gaza lungo il confine tra Israele e Gaza la scorsa settimana.
Dopo aver parlato con il noto personaggio, il comandante della radio dell’esercito Shimon Elkabetz ha ordinato alla stazione di non mandare più in onda Meidan, ma resta da vedere se temporaneamente o per sempre.
Noi, naturalmente, seguiremo con attenzione la risposta internazionale alle uccisioni, anche nei forum ufficiali. Ma la narrativa dei media si sta inasprendo, Israele si è spinto troppo in là. Nessuna meraviglia che un amico del posto mi abbia chiesto ieri:
Ma Israele ha perso la testa?
Grazie a Ofer Neiman, James North e Todd Pierce.
Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina
Fonte http://mondoweiss.net/2018/04/killing-nonviolent-palestinian-protesters/