“Oggi lanciamo un grido assordante al mondo: salviamo Gaza da queste disastrose condizioni”, ha detto Al-Kurd, chiedendo: “Per quanto tempo si aspetterà e quante altre vittime ci vogliono per intervenire?” – FOTO: Un drone israeliano si può vedere volteggiare nel cielo [Mohammed Asad / Apaimages]
13 marzo 2018
Per la prima volta venerdì scorso (9 marzo 2018) le forze di occupazione israeliane hanno usato droni senza pilota per lanciare gas lacrimogeni sui palestinesi a Gaza, secondo il Times of Israel.
Circa 200 abitanti di Gaza si erano radunati alla frontiera con Israele, come parte di una protesta settimanale contro il blocco di dieci anni, quando un aereo senza equipaggio si è avvicinato. Filmati dell’agenzia di stampa libanese Al-Mayadeen mostrano il drone mentre lancia bombolette di gas lacrimogeni sui manifestanti che si possono poi vedere correre via alla cieca.
Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che almeno due persone sono rimaste ferite negli scontri, con almeno altri otto gazawi feriti dal fuoco israeliano durante le proteste in altri luoghi dell’enclave costiera.
Secondo fonti militari, l’uso di droni per sparare gas lacrimogeni è ancora sperimentale e non è ancora stato reso operativo.
A Gaza si sono visti diversi scontri, con proteste programmate ogni settimana, dopo l’annuncio con cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riconosce Gerusalemme capitale d’Israele. Il mese scorso, due adolescenti palestinesi sono stati uccisi, colpiti con munizioni vere mentre si avvicinavano alla recinzione perimetrale, secondo quanto riferito, in cerca di lavoro in Israele.
Gaza si è trovata ad affrontare per molti mesi una crescente emergenza umanitaria, fronteggiando una crisi energetica, idrica e sanitaria. Ai residenti è stato anche impedito di lasciare la Striscia, costringendo una ragazzina di Gaza a viaggiare non accompagnata dai genitori verso la centrale città occupata di Ramallah in Cisgiordania per avere un trapianto di rene il mese scorso.
Una recente relazione ha anche messo in luce che più di 1.000 palestinesi sono morti a seguito dell’assedio israeliano, in corso da 11 anni, imposto sull’enclave assediata.
Il coordinatore delle associazioni benefiche Ahmed Al-Kurd ha affermato che “450 delle vittime sono morte a causa del crollo del sistema sanitario e della mancanza di medicinali, attrezzature mediche e trasferimenti per trattamenti”.
“Oggi lanciamo un grido assordante al mondo: salviamo Gaza da queste disastrose condizioni”, ha detto Al-Kurd, chiedendo: “Per quanto tempo si aspetterà e quante altre vittime ci vogliono per intervenire?”
traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina
fonte: https://www.middleeastmonitor.com/20180313-israel-uses-drones-to-drop-tear-gas-on-gazans-for-first-time/