Nel video il gruppo israeliano affronta le truppe vicino al confine di Gaza e dice loro che stanno partecipando a “un massacro di civili innocenti”. FOTO – Fermo immagine dal video dell’aprile 2018 che mostra attivisti di sinistra che dicono a soldati dell’IDF, al confine con la Striscia di Gaza, di essere dei “terroristi” che stanno “massacrando civili innocenti”. (Facebook)
11 aprile 2018, Stuart Winer e Toi Staff
In un filmato apparso questa settimana, attivisti della sinistra israeliana accusano dei soldati israeliani vicino al confine con la Striscia di Gaza di essere “terroristi” che stanno partecipando a un “massacro di civili innocenti”.
La clip è stata condivisa per la prima volta lunedì sulla pagina Facebook di Ronnie Barkan, co-fondatore del movimento Boycott From Within, un gruppo israeliano che sostiene il boicottaggio e il disinvestimento dal paese.
Nel video si vedono alcuni soldati che informano gli attivisti che l’area è Zona Militare Chiusa, mentre la cineoperatrice incalza con una tirata continua contro i soldati, dicendo loro che sono stati sottoposti dal sistema educativo al lavaggio del cervello per entrare a far parte di un “esercito terrorista”.
La clip condivisa da Barkan inizia mostrando una donna ufficiale dell’IDF. La cineoperatrice, fuori campo, si sente dire “ora abbiamo anche un persecutore al femminile”.
“Non ti vergogni di massacrare i civili?” domanda al soldato che risponde chiedendole di mettere giù la macchina fotografica.
“No, non posso”, risponde l’attivista. “Sei un terrorista e ti farò una foto. Sei orgoglioso di quello che fai? Un soldato nell’esercito del terrore?”
La telecamera fa una panoramica per mostrare l’area di confine, dove si può vedere del fumo, quindi mette a fuoco un altro soldato che mostra a un attivista un documento della zona militare chiusa.
“Qui ci sono i soldati terroristi che ci dicono che dovremmo stare lontano mentre loro massacrano i civili”, dice la cineoperatrice. “Tre pedine, soldati terroristi.”
“I colpi sparati in sottofondo sono contro i civili palestinesi alla recinzione di Gaza”, continua, prima di filmare ogni pagina del documento della zona militare chiusa.
“Neanche agli ebrei sono ammessi qui o solo gli arabi?” Chiede un attivista a uno dei soldati, che gli dice che l’area è chiusa a tutti.
“Ma noi siamo ebrei. Siamo cittadini ebrei non dei palestinesi!”, prosegue l’attivista. “Ok, davvero, nessuna discriminazione?”
La cineoperatrice chiede poi a uno dei soldati: “I tuoi genitori sono felici quando torni a casa dopo aver ucciso dei civili? Avete massacrato 21 civili innocenti nell’organizzazione terroristica di cui fai parte.”
Quando uno dei soldati domanda sull’uso della parola “terrorista”, la cineoperatrice risponde: “Sì, terrorista. Il sistema educativo ti ha insegnato che a 18 anni sarai arruolato, senza cervello, in un esercito terrorista e massacrerai civili innocenti a Gaza”.
A parte questo breve scambio, i soldati israeliani dell’IDF non hanno discusso con gli attivisti, al di là dell’informarli del fatto che si trovano in zona militare chiusa e che devono immediatamente lasciarla.
Il video è arrivato sulla scia di un’altra clip apparsa lunedì che mostra quello che sembra essere un soldato dell’IDF che esulta mentre uno di loro, un cecchino, spara e abbatte un palestinese che si è avvicinato alla barriera di sicurezza di Gaza.
Dopo aver esaminato il filmato del cecchino, l’IDF ha detto che è stato girato il 22 dicembre durante una violenta manifestazione lungo il confine di Gaza, nei pressi della comunità israeliana di Kibbutz Kissufim. L’esercito ha discolpato il cecchino da ogni atto illecito, ma ha detto che rimprovererà i soldati che hanno prodotto e condiviso il video.
Domenica scorsa, lo Stato maggiore dell’IDF ha annunciato di avere aperto un’inchiesta sulla risposta militare a una serie di violente proteste tenute lungo il confine di Gaza nei giorni scorsi e che finora hanno provocato la morte di circa 30 palestinesi.
Incidenti di frontiera nelle ultime due settimane hanno incluso due manifestazioni di massa a cui hanno preso parte decine di migliaia di palestinesi.
Le proteste facevano parte di una “Marcia del Ritorno” programmata per un periodo di sei settimane e che si concluderà a metà maggio con il “Nakba Day”, che segna il dislocamento degli arabi dopo la creazione di Israele, e il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme – un piano che ha fatto infuriare i leader palestinesi.
Gli attivisti palestinesi insistono nel dire che le proteste sono portate avanti da civili e non violente, mentre Israele afferma che spesso sono utilizzate come copertura dei tentativi di violenza contro le truppe israeliane e delle violazioni del confine. L’IDF dice che le marce sono una nuova tattica di Hamas, che governa Gaza, per condurre operazioni terroristiche approfittando della confusione delle manifestazioni.
L’esercito ha dichiarato di aver individuato molteplici tentativi da parte di terroristi di collocare ordigni esplosivi lungo il confine di Gaza, un attacco portato contro le truppe israeliane da due uomini ben armati inviati da Hamas, nonché un tentativo di infiltrazione da parte di un uomo armato che indossava un giubbotto esplosivo. Hamas, un gruppo terroristico che cerca di distruggere Israele, ha ammesso che molti dei suoi operativi erano tra i morti palestinesi. I leader di Hamas hanno affermato che l’obiettivo finale delle proteste è quello di cancellare il confine e “liberare la Palestina”.
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina. Org