Emmanuel Todd: “Non è successo niente in Siria, l’Occidente è perduto”

Un’analisi di alto livello di Emmanuel Todd sulla situazione in Siria e nell’impero dopo i bombardamenti della coalizione occidentale su Damasco.

Pierrick Tillet, 15 aprile 2018

Mi sento un po’ rassicurato perché non è successo nulla. Se seguivi la stampa anglo-americana, cosa che faccio ogni mattina, ti trovavi in un’escalation anti-russa. Infatti quello che risultava dopo le vicende d’Inghilterra, che risultava nel discorso, era una sorta di crescente russofobia assolutamente misteriosa e che meriterebbe un’analisi. E gli ultimi sviluppi diplomatici sono stati che gli americani e Trump hanno tweettato minacciando un massiccio attacco, ecc. E i russi che hanno detto: State bene a sentire, se è così, useremo la nostra difesa antiaerea e questo sistema che spaventa tutti, il sistema S400 che sembra sia il miglior sistema di difesa terra-aria del mondo.

A quel punto c’era semplicemente la possibilità di una guerra più grande e di una sorta di resa dei conti, le carte scoperte alla fine di una partita di poker, dal momento che in realtà non si sa di cosa i russi sono capaci. L’S400 potrebbe essere in grado di distruggere in aria tutto ciò che vola e in dieci minuti ci sarebbe stata la fine dell’impero americano. O ci sarebbe stato il fallimento degli S400 e gli Stati Uniti si sarebbero scatenati di nuovo.

Ebbene, abbiamo sparato petardi, abbiamo negoziato con i russi. C’era stata una dinamica anti-russa che montava e, alla fine, gli americani, i britannici e i francesi hanno colpito là dove i russi li hanno autorizzati a colpire. Dunque siamo tornati al nulla. Allo stato attuale delle informazioni, mi sento piuttosto rassicurato.

La Russia sul piano militare è una forza di equilibrio contro gli Stati Uniti

 

Parlo da un punto di vista aprioristicamente molto favorevole al mondo angloamericano. Sono francese ma, siccome la Francia è intrappolata in un euro che non controlla e la sua azione non conta più un granché, questo non ha tanta importanza. Quindi quello che mi preoccupa attualmente, quando leggi la stampa occidentale, è che, per me, è una stampa folle. Cioè la visione del mondo in cui si mantengono i cittadini del mondo occidentale, la visione di una Russia superpotente, minacciosa, tentacolare, totalitaria, ecc., è in realtà una visione allucinatoria.

La Russia ha un regime che io chiamo democrazia autoritaria. Putin è eletto. C’è un certo tipo di controllo degli organi di stampa, ma i russi sono informati. Tutti concordano sul fatto che i russi sono favorevoli alla politica di Putin. La Russia è un paese che ha poco più di 140 milioni di abitanti, cioè dieci volte meno del cosiddetto mondo occidentale. È un paese che ha appena trovato un certo tipo di stabilità e sicurezza sociale. Il tasso di suicidi è in caduta. Il tasso di omicidi è in caduta. Un certo tipo di fiducia sociale si è ristabilito in Russia. La vera ragione della popolarità di Putin è semplicemente che dopo la crisi dell’uscita dal comunismo, i russi si sentono meglio. Hanno un futuro. La fertilità è leggermente in risalita, anche se si è un po’ riabbassata. E, è vero, questo paese è tornato alla parità in termini di tecnologie militari. Non c’è dubbio che hanno avuto una rimonta tecnologica. E infatti, la Russia sembra essere l’unica forza al mondo sul piano militare in grado di far fronte, essere forza di equilibrio, contro gli Stati Uniti.

Se pensiamo in termini di equilibrio dei poteri, se rispettiamo la Costituzione degli Stati Uniti, dobbiamo dire che è comunque meglio così! Perché l’idea che un solo paese al mondo sia in grado di fare ciò che vuole, non è un buon concetto da un punto di vista liberale. Anche se non ci piace la Russia, l’esistenza di un polo di stabilità che non ha una reale capacità di espansione – è troppo piccolo in termini di popolazione – dovremmo prenderla per una buona notizia.

Ebbene, in Occidente la Russia, non solo Putin, è un mostro, in più inquadrato rispetto a criteri antropologici e familiari che non dovrebbero avere nulla a che fare con la geopolitica, come lo statuto degli omosessuali o qualcos’altro del genere. C’è una visione estremamente negativa della Russia. Tutti gli interventi russi, tutto ciò che i russi dicono è considerato parola di Satana, bugie, ecc.

La fibrillazione assolutamente incredibile delle grandi democrazie occidentali

 

E poi noi ci comportiamo come se fossimo normali. Ma la verità è che il mondo più occidentale, le tre democrazie occidentali originarie – Francia, Inghilterra e Stati Uniti, cioè le nazioni che hanno costruito la democrazia – possono essere considerate in uno stato di fibrillazione assolutamente incredibile. È un mondo in crisi. […] La verità è che in queste tre democrazie ci troviamo in una situazione di instabilità e di schizofrenia.

[…] Ho letto i testi di Putin, o di Lavrov (1), oppure che si tratti dei contatti che ho potuto avere di recente all’ambasciata russa, il livello intellettuale dei diplomatici russi e dei dirigenti russi è molto superiore a quello degli occidentali. Non si può capire la situazione se non si vede questa asimmetria. Cioè, un’intervista a Lavrov o una discussione con Orlov, ambasciatore russo a Parigi, sono persone molto superiori a quelle del Quai d’Orsay. Hanno una visione della storia, una visione del mondo, una visione della Russia, una visione dell’equilibrio di forze, una visione di autocontrollo che chiamano professionalità.

[…] Se smetti di leggere Le Monde e di credere a quello che c’è dentro, ti dici: bene, dov’è la razionalità, dov’è l’intelligenza, dov’è l’autocontrollo? E’ questo che è importante.

 

Il seguito (altrettanto emozionante) nel video qui sotto:

 

(1) Sergei Lavrov, ministro russo degli Esteri.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte:https://yetiblog.org/emmanuel-todd-il-ne-sest-rien-passe-en-syrie-loccident-est-perdu/

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