Gli organizzatori hanno dedicato la manifestazione di venerdì alla “gioventù rivoluzionaria ” mentre le forze israeliane feriscono almeno sette giornalisti che coprivano le proteste
27 aprile 2018
Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane mentre migliaia di palestinesi partecipavano al quinto venerdì di proteste nella Striscia di Gaza assediata, come parte della “Grande Marcia del Ritorno”.
Le proteste continuano mentre il capo per i diritti umani dell’ONU ha criticato l’esercito israeliano per la “deplorevole” uccisione di 43 dimostranti palestinesi nelle ultime quattro settimane.
Il ministero della Sanità di Gaza ha parlato venerdì di due palestinesi caduti, tra cui un uomo colpito alla testa ad est di Gaza City. Il ministero non ha potuto immediatamente identificare i due.
Un terzo palestinese caduto era stato identificato come il 29enne Abd al-Salam Bakr, colpito ad est di Khuzaa nel sud della Striscia.
Il ministero ha detto anche che più di 600 persone erano state ferite e comprendevano 37 feriti dal fuoco israeliano.
Le forze israeliane hanno sparato munizioni vere e grandi quantità di gas lacrimogeni verso i dimostranti nella Striscia di Gaza per tutto il giorno, ha riferito un corrispondente di MEE.
In incidenti separati, anche sette giornalisti sono stati feriti dalle forze israeliane mentre coprivano le proteste, secondo fonti sul campo.
Il corrispondente di MEE, il fotogiornalista Nabil Derbeih è stato sparato alla testa ad est di Jabaliya nel nord di Gaza, il fotografo Hashem Hamada con un candelotto lacrimogeno ad est di Gaza City, mentre Abd al-Rahman al-Kahlout è stato colpito ad un piede nella stessa area.
Il fotografo Mohammed al-Masri ha sofferto per eccessiva inalazione di gas lacrimogeni nella zona di Jabaliya, mentre è stato riferito che i giornalisti Iyad Abu Ghaza e Hassan Youssef sono stati feriti con candelotti lacrimogeni dopo essere stati direttamente presi di mira ad est del campo profughi di al-Bureij. Nel frattempo, la corrispondente del canale di notizie Al Mayadeen , Lana Shaheen, è svenuta dopo avere inalato gas lacrimogeni ad est di Gaza City.
Una squadra stampa di Palestine TV è stata direttamente presa di mira da candelotti di gas lacrimogeni, provocando al team di giornalisti sofferenza per l’eccessiva inalazione dei gas.
Testimoni hanno detto che almeno due minori erano stati colpiti nel nord di Gaza, compresa una ragazza adolescente colpita al piede.
Il ministero della Sanità di Gaza ha anche riferito che una clinica da campo ad est di al-Bureij era stata presa di mira con gas lacrimogeni, causando grave sofferenza a quattro paramedici.
Secondo il ministero, fino alle 18 ora locale, 349 palestinesi erano stati feriti, compresi 19 minori, otto medici e tre giornalisti.
E’ stato riferito che, ad est di Gaza City e nella città di Jabaliya nel nord di Gaza, i manifestanti hanno rimosso sezioni di filo spinato collocato dalle forze israeliane per impedire ai dimostranti di avvicinarsi troppo alla linea di confine con Israele.
Un venerdì di ‘gioventù rivoluzionaria’
Da circa un mese, i manifestanti si sono radunati ogni giorno a parecchie centinaia di metri dalla recinzione che separa Israele da Gaza, dove 1.3 milioni del piccolo territorio di due milioni di abitanti sono profughi, per chiedere il diritto al ritorno alle loro case pre-1948.
La pianificata protesta di sei settimane è programmata per finire il 15 maggio – 70° anniversario della Nakba (Catastrofe ) , in cui più di 750.000 palestinesi furono scacciati dalle loro case dalle forze israeliane durante la guerra arabo-israeliana del 1948.
Gruppi di giovani a Gaza hanno raccolto gli appelli degli organizzatori per dedicare la protesta di venerdì alla “gioventù rivoluzionaria”, e hanno incoraggiato i giovani palestinesi a prendervi parte.
Il portavoce di lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, ha fatto appello ai giovani palestinesi perché restassero a casa venerdì, un appello che i dimostranti hanno rigettato.
L’appello su Twitter : “Cercano di imbrogliarvi con illusioni di virilità! No cari, questo non è il venerdì della gioventù rivoluzionaria, è il venerdì della gioventù perduta. Non date ad Hamas l’opportunità di rubare il vostro futuro. Spendete il vostro giorno sacro in azioni che siano benefiche per il vostro futuro. #MarchofChaos
“Di quale futuro parla Adraee? Hanno distrutto Gaza nel 2014, e impediscono a migliaia di giovani di viaggiare per ricevere istruzione e assistenza medica”, Bashar Abu Ras, 25 anni, ha detto a MEE, ridendo.
Più del 60 % della popolazione di Gaza ha meno di 24 anni, mentre il 56% dei residenti di Gaza tra i 15 e i 29 anni è disoccupato, il più alto tasso di disoccupazione giovanile del mondo, secondo l’ONU.
I palestinesi credono che il blocco su Gaza, che dura ormai da 11 anni – applicato anche dall’Egitto – abbia condotto al deterioramento delle condizioni economiche e sociali nello stretto territorio costiero.
“Siamo assediati, non possiamo viaggiare per completare i nostri studi all’estero passando per il valico di frontiera di Rafah (con l’Egitto) che apre solo per casi umanitari, e non possiamo viaggiare attraverso il checkpoint di Erez per le misure di sicurezza israeliane”, ha detto Youssef Abu Hashish, 25 anni, a Middle East Eye, aggiungendo che né lui né due dei suoi amici che protestavano con lui hanno trovato lavoro da quando si sono laureati all’università due anni fa, malgrado tutti i loro sforzi.
“Ecco perché abbiamo deciso di protestare, i miei amici ed io”, ha spiegato. “In questo modo riusciamo a parlare dei nostri sentimenti nei confronti dell’occupazione”.
Anwar al-Salhi, 29 anni, ha detto di vivere passando da lavoro temporaneo a lavoro temporaneo, talvolta per meno di 7 dollari al giorno, e di essere la principale fonte di sostegno per la sua famiglia, in quanto i suoi due fratelli sono disoccupati.
Al-Sahli ha detto di avere avuto un’opportunità di lavoro nella città di Hebron nel sud della Cisgiordania, ma di averla persa quando Israele gli ha negato un permesso di uscita.
“I partiti palestinesi hanno fallito con noi per la loro incapacità di riconciliarsi. Abbiamo bisogno di stare insieme contro l’occupazione israeliana che ha rubato le nostre terre 70 anni fa, ci assedia, viola i nostri diritti, uccide i nostri bambini e ci impedisce di vedere le nostre famiglie in Cisgiordania”, ha detto al-Sahli a MEE.
“L’occupazione è la ragione principale per cui abbiamo perso la speranza. Abbiamo solo le nostre voci da far sentire e rompere il silenzio del mondo sulle violazioni commesse contro di noi. Stiamo disarmati in proteste pacifiche unitarie per il nostro legittimo diritto al ritorno”.
Quattro bambini sono stati uccisi e 454 feriti dalle forze israeliane fino al 23 aprile, ha detto venerdì l’Ufficio dell’ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari.
Ma l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha fatto eco alla presa di posizione del governo israeliano di giovedì criticando Hamas, il partito che governa Gaza, per “usare i bambini come carne da cannone”.
Ha accusato il gruppo – che è uno dei numerosi partiti politici che sostiene la marcia – di usare i civili come scudi umani nelle proteste.
Gli organizzatori della marcia hanno ripetutamente negato che Hamas stesse coordinando le proteste e hanno sottolineato che le decine di migliaia di manifestanti erano stati estremamente pacifici.
Israele criticato per “assalto omicida “
Secondo il ministero della Sanità di Gaza, 43 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane dall’inizio della marcia il 30 marzo, e più di 5.500 sono stati feriti. L’ONU ha registrato che i 42 palestinesi morti non comprendevano le vittime di venerdì, tra cui persone non coinvolte nelle dimostrazioni.
Non è stata riportata nessuna vittima israeliana.
I corrispondenti di MEE hanno ripetutamente testimoniato che le forze israeliane prendono di mira paramedici e giornalisti durante le dimostrazioni.
Due giornalisti palestinesi – Yaser Murtaja e Ahmad Abu Hussein – sono stati sparati e uccisi dal 30 marzo, malgrado indossassero giubbotti con chiaramente impresso ‘stampa’.
Il segretario generale dell’Associazione della Stampa Democratica di Gaza, Rami al-Sharafi, ha detto che Israele sta mandando un messaggio che “ogni giornalista che sta documentando la verità lungo la linea di confine (tra Gaza e Israele ) è un bersaglio israeliano”.
L’esercito israeliano ha rigettato ripetutamente gli appelli della comunità internazionale ad usare moderazione e condurre un’inchiesta indipendente sulle morti, mantenendo la necessità della sua politica di aprire il fuoco.
Nel frattempo, Amnesty International ha chiamato per un embargo globale sulle armi contro Israele, accusando le sue forze di “condurre un assalto omicida” contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qidra, ha detto in una dichiarazione giovedì che 21 palestinesi feriti avevano riportato l’amputazione degli arti.
Il gruppo per i diritti Adalah ha dichiarato che un numero di palestinesi aveva dovuto subire amputazioni dopo che le autorità israeliane avevano negato loro i permessi per viaggiare verso la Cisgiordania Occupata per le cure, mentre gli ospedali a Gaza sotto assedio lottavano per far fronte al numero dei feriti nel mese passato.
L’alto commissario ONU per i diritti umani ha detto nel frattempo venerdì che Israele deve fermare l’uso eccessivo della forza e deve affidare alla giustizia i responsabili delle morti durante le marce.
Zeid Raad al-Hussein ha detto : “La perdita della vita è deplorevole, e l’esagerato numero di ferite causate da munizioni vere conferma solo il senso che una forza eccessiva è stata usata contro i dimostranti – non una volta, non due, ma ripetutamente.
“È difficile vedere come dei bambini, anche quelli che lanciavano pietre, possano presentare una minaccia di morte imminente o di serie lesioni al personale delle forze di sicurezza pesantemente protetto”.
Report di Amjad Ayman a Gaza
trad. Il popolo che non esiste
Fonte: gaza-palestine-great-march-return-friday-youth-israel