Con una mastodontica vittoria per il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni la squadra di Lionel Messi non giocherà a Gerusalemme. Copertina – L’argentino Lionel Messi, al centro, abbraccia i compagni di squadra dopo aver segnato la sua tripletta durante un’amichevole di calcio tra Argentina e Haiti a Buenos Aires, 29 maggio 2018. (AP Photo / Victor R. Caivano)
Dave Zirin, 6 giugno 2018
Il gruppo Jewish Voice for Peace l’ha definito “momento di svolta” e “la più grande vittoria del BDS [il movimento di Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni]”. Il ministro della difesa israeliano Avignor Lieberman ha schiumato che questa settimana si è vista una vittoria degli “incitatori all’odio verso Israele.”
Che cosa ha scatenato una reazione così appassionata da entrambe le parti? Non è stata Lorde con la cancellazione di un concerto e Natalie Portman che ha voluto rifiutare un premio. Questa volta è l’Argentina National Soccer Team a dire no allo stato israeliano. Con tre giorni di preavviso, la famosa squadra ha annullato una partita amichevole di riscaldamento della Coppa del Mondo a Gerusalemme, una partita per la quale la vendita dei biglietti è andata esaurita il mese scorso nel giro di 20 minuti. Ora nessuno guarderà nulla.
L’Argentina ha annullato la partita in mezzo a crescenti pressioni internazionali perché la squadra boicottasse la partita dopo il massacro dello scorso mese di oltre 60 palestinesi a Gaza da parte delle forze di difesa israeliane. Gli abitanti di Gaza stavano protestando contro la fatidica decisione di Donald Trump di trasferire l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme. Questa decisione è stata la ragione per cui si è intensificato l’appello all’Argentina perché boicottasse la partita: perché il governo israeliano di destra di Benjamin Netanyahu ha scelto di spostare la partita da Haifa allo stadio Teddy Kollek di Gerusalemme. Con un’immediata risposta, il capo dell’associazione palestinese di calcio, Jibril Rajoub, ha guidato l’appello all’Argentina per il boicottaggio, affermando che Israele aveva “politicizzato” l’incontro con la mossa altamente simbolica di Gerusalemme. Rajoub ha anche invitato i fan palestinesi a bruciare i manifesti della star argentina Lionel Messi in segno di protesta se avessero partecipato. “Messi è un simbolo di pace e amore”, ha detto Rajoub. “Gli chiediamo di non partecipare alla ripulitura dei crimini dell’occupazione”.
L’Argentina ha quindi deciso di non partecipare, con il ministro degli esteri del paese, Jorge Faurie, che dice che diversi giocatori “non erano disposti a giocare la partita”, anche se non ne ha specificato il perché.
Sia Israele che Argentina hanno parlato di “minacce” contro i giocatori ma, a parte gli intensi inviti a protestare, non è chiaro a quali minacce si faccia riferimento.
Gonzalo Higuain, attaccante dell’Argentina, dopo la decisione di rispettare il boicottaggio, ha dichiarato all’ESPN: “Alla fine, hanno fatto la cosa giusta, ed è ormai alle nostre spalle. Salute e buon senso vengono prima di tutto. Abbiamo sentito che non era giusto andare.”
Il significato di questa vittoria BDS non può essere minimizzato. L’avvocata per i diritti umani e assistente alla George Mason University Noura Erakat mi ha detto: “E’ importante. Anche se non è il primo boicottaggio sportivo, dal momento che le squadre di Sri Lanka e India si erano già rifiutate di giocare in Israele, una delle squadre più visibili e con famosi giocatori del calcio mondiale si è rifiutata di normalizzare le istituzioni nazionali di Israele in un momento politico critico. Ciò indica il rafforzamento della lotta per la libertà palestinese e il rifiuto delle promesse USA / israeliane di futuri ancora più violenti e di esclusione”.
Per dare un’idea di quanto sia “importante”, è stato riferito che Netanyahu ha contattato il presidente argentino Mauricio Macri perché facesse pressione sulla squadra a cambiare idea, ma non è stato in grado di salvare la partita.
Non a caso i leader della linea dura di Israele sono su tutte le furie. Lieberman, che il mese scorso ha giustificato i massacri dicendo “non ci sono innocenti” a Gaza, infuria su Twitter, “è un peccato che i cavalieri del calcio argentini non abbiano retto alla pressione degli incitatori all’odio contro Israele, il cui unico obiettivo è danneggiare il nostro diritto fondamentale all’autodifesa e la distruzione di Israele. Non cederemo davanti a un gruppo di sostenitori terroristi antisemiti”.
Dopo le uccisioni del mese scorso l’argomento vergognoso secondo cui ogni protesta contro le violazioni dei diritti umani di Israele è intrinsecamente antisemita, in particolare le chiamate pacifiche del BDS in risposta a questi crimini, semplicemente non porta alcun peso morale. La squadra nazionale argentina è una delle squadre di più alto profilo al mondo. Questo è davvero un momento spartiacque: un momento in cui la vetta più alta del mondo dello sport ha detto no alla guerra, all’occupazione e al fatto di essere utilizzato come supporto a una nazione all’indomani di un massacro.
Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org