Netanyahu dice che la cancellazione dell’Argentina è “deludente”, avverte che la pressione del BDS potrebbe portare altri ad annullare eventi – Copertina: La ministra della Cultura Miri Regev parla ai giornalisti a Tel Aviv, 6 giugno 2018. Credit: Meged Gozani
Noa Landau, Jonathan Lis – 6 giugno 2018
Mercoledì la ministra della Cultura Miri Regev ha dichiarato che la decisione dell’Argentina di annullare una partita amichevole contro la squadra nazionale di calcio israeliana è stato il risultato delle minacce di morte dei terroristi contro la star del calcio Lionel Messi e la sua famiglia.
Regev ha accusato i palestinesi della cancellazione della partita accusandoli di terrorismo, facendo persino un paragone con il massacro degli israeliani di Monaco di Baviera nel 1972.
“Questo è lo stesso terrorismo che ha portato all’omicidio di undici atleti uccisi a Monaco”, ha detto. “Questo non è BDS, ma un avvenimento terroristico che intimidisce gli stessi atleti”.
Il primo ministro Benjamin Netanyanu ha avvertito che, in seguito alla decisione dell’Argentina, “c’è la possibilità di pressioni per cancellare altri eventi in vari settori e noi faremo quello che riterremo opportuno”.
Anche se Netanyahu non ha fatto una specifica menzione all’Eurovision Song Contest, le sue osservazioni sono arrivate poco dopo che un alto funzionario israeliano per lo sport e la cultura aveva affermato che l’evento del 2019 potrebbe non aver luogo a Gerusalemme, nonostante Israele abbia vinto la competizione quest’anno. “Eurovision a Gerusalemme? Non è affatto scontato”, ha detto Yossi Sharabi, direttore generale del Ministero della Cultura e dello Sport.
Regev ha inoltre respinto il fatto che uno dei motivi per cui l’Argentina ha annullato la partita sia stato il trasferimento da Haifa a Gerusalemme. Gli argentini non si sono mai opposti all’idea di giocare la partita a Gerusalemme. Questo incontro è nato dal desiderio di Messi di visitare Gerusalemme, baciare il Muro Occidentale e visitare la Chiesa del Santo Sepolcro”.
Regev ha attaccato anche un certo numero di parlamentari dell’opposizione, che ha detto essere soddisfatti della cancellazione. “Di cosa vi rallegrate?” ha domandato. “Che centinaia di migliaia di bambini non si godranno Messi? A cosa siamo arrivati? Se ci fosse un campionato del mondo di Schadenfreude (gongolamento), a quanto pare vincereste.”
Jibril Rajoub, presidente della Palestine Football Association, ha accolto favorevolmente la cancellazione. “Così facendo l’Argentina ha rifiutato di essere usata come strumento politico dal governo israeliano”. Rajoub ha anche detto che la partita è stata organizzata per essere giocata in uno stadio costruito sopra a un villaggio palestinese distrutto. “Così, il governo israeliano ha cercato di usare la squadra nazionale argentina per umiliare i palestinesi”, ha detto.
Mercoledì mattina l’ambasciata israeliana in Argentina ha confermato che la partita era stata annullata, citando “minacce e provocazioni” non specificate contro Messi.
I media argentini hanno riferito che il motivo della cancellazione veniva da una serie di minacce contro Messi e sua moglie. Il quotidiano sportivo argentino Olé ha riferito che la partita è stata annullata in seguito a “minacce e polemiche”.
In una lettera del 28 maggio il capo della Palestine Football Association, Jibril Rajoub, ha esortato l’Argentina Football Association a chiamarsi fuori dopo che l’incontro era stato spostato a Gerusalemme da Haifa in seguito a “pressioni politiche” da parte del governo israeliano. Rajoub ha menzionato in particolare la ministra della Cultura Miri Regev.
“Questa è una decisione che, dato il contesto attuale, la Palestine Football Association respinge e condanna completamente”, ha scritto Rajoub, aggiungendo che Israele stava cercando di usare la partita per celebrare il suo 70esimo anniversario.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato martedì con il presidente argentino Mauricio Macri, su richiesta di Regev, nel tentativo di impedire la cancellazione. Ma in una ulteriore conversazione Macri ha detto a Netanyahu di non potere influenzare la decisione finale, hanno riportato fonti vicine al primo ministro.
Il quotidiano argentino Clarín ha riferito che, secondo fonti ufficiali, Macri ha esaminato il problema con l’Argentina Football Association e appreso che “i giocatori non vogliono giocare in Israele a causa delle minacce contro Messi”. Macri si è scusato con Netanyahu e ha detto che i motivi dei giocatori non sono politici, ha riportato il giornale.
Clarín ha anche detto che Macri aveva programmato di assistere alla partita insieme a uomini d’affari della comunità ebraica argentina.
Il giocatore argentino Gonzalo Higuaín ha dichiarato a ESPN che “alla fine hanno fatto la cosa giusta, buon senso e salute vengono prima di tutto, pensiamo che sia meglio non andare in Israele”.
La Federcalcio israeliana ha dichiarato di non aver ancora ricevuto comunicazione ufficiale della cancellazione e di essere stata in “contatto diretto” con l’Associazione calcistica argentina e l’organo di governo del mondo del calcio FIFA. L’associazione israeliana ha attaccato Rajoub, affermando che le sue minacce “hanno superato ogni linea rossa”.
Domenica scorsa Rajoub aveva esortato i fan a bruciare le immagini dell’attaccante Messi e copie della sua maglietta se avesse giocato nella partita.
I palestinesi non erano contenti che la partita si tenesse a Gerusalemme e la scorsa settimana Rajoub aveva scritto a Claudio Tapia, il capo della federcalcio argentina, accusando Israele di usare la partita come “strumento politico”.
La pressione su Messi e l’associazione calcistica negli ultimi giorni ha incluso manifestazioni a Buenos Aires e a Barcellona davanti al campo di allenamento della squadra nazionale.
Il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha scritto su Twitter: “Peccato che i cavalieri del calcio dell’Argentina non abbiano resistito alla pressione degli incitatori all’odio verso Israele il cui unico obiettivo è violare il nostro diritto fondamentale all’autodifesa e provocare la distruzione di Israele. Non cederemo a un gruppo di sostenitori terroristi antisemiti”.
Anche il ministro della sicurezza pubblica Gilad Erdan ha risposto alla cancellazione.
“Quello che è successo qui, sinceramente, dipende meno dal boicottaggio. C’è una buona amicizia con l’Argentina, relazioni formidabili. E’ dovuto al violento incitamento e minacce di Jibril Rajoub e alla farsa delle magliette, timori sono nati per la sicurezza personale e i giocatori hanno cominciato a preoccuparsi di venire fisicamente assaliti a Gerusalemme”, ha detto Erdan a Radio Israele, riferendosi alle magliette di Messi bruciate dai palestinesi.
“Sfortunatamente, prima di indagare a fondo, hanno preferito lasciar andare tutto. Questa è una sottomissione alla violenza e al terrore che i palestinesi stanno tentando di usare, ma diamo un’occhiata al quadro generale e non perdiamo la prospettiva”.
Il vice ministro della Difesa Eli Ben-Dahan ha dichiarato che “il terrorismo deve essere combattuto”, chiedendo a Netanyahu di cancellare il permesso di ingresso di Rajoub in Israele. “Rajoub è un nemico spregevole”, ha detto. “Israele deve dichiarare lui e l’intera Autorità palestinese nemici”.
Il deputato della Knesset Itzik Shmuli (Unione sionista) ha dichiarato: “Invece del calcio, Miri Regev ha voluto la politica e politica ha ottenuto, e quelli che ne pagheranno il prezzo sono i fan che hanno atteso questa partita storica. È una grande farsa che dà un enorme slancio alla campagna BDS contro Israele. Nonostante tutto imploriamo ancora i giocatori dell’Argentina: Questo è un errore. Venite per il calcio, lasciate perdere la politica”.
Ayman Odeh, a capo della lista congiunta dei partiti arabi, ha rilasciato una dichiarazione: “Il governo di Netanyahu può anche aver guadagnato Trump, ma sta perdendo il mondo. Non puoi semplicemente goderti le partite mentre i diritti di milioni di palestinesi vengono calpestati. C’è solo un modo per vincere: porre fine all’occupazione e un vero trattato di pace. E’ ancora possibile”.
Il deputato della Knesset Haneen Zoabi (Joint List) ha salutato la decisione degli argentini, dicendo che “tenere la partita mentre i soldati macellano i cittadini di Gaza è sconveniente e può essere visto come un essere consenzienti”.
Anche il deputato della Knesset Yousef Jabareen (Joint List) ha elogiato la decisione. “Il governo di destra deve rendersi conto che non può calpestare brutalmente le risoluzioni delle Nazioni Unite e le regole del tribunale internazionale e aspettarsi che il mondo lo ignori”, ha detto, riferendosi alla Corte penale internazionale dell’Aia.
La squadra nazionale argentina non ha voluto giocare in Israele, ma ha preferito prepararsi per la Coppa del Mondo a Barcellona. Il torneo inizierà il 14 giugno in Russia.
L’allenatore dell’Argentina Jorge Sampaoli ha dichiarato che le possibilità che il team israeliano si rechi a Barcellona sono scarse e che l’Argentina sta già cercando un altro rivale per l’allenamento.
Il Teddy Stadium, che avrebbe dovuto ospitare la partita, si trova a Gerusalemme Ovest. La partita doveva disputarsi ad Haifa secondo i programmi iniziali, ma le autorità israeliane hanno contribuito al finanziamento per un trasferimento a Gerusalemme, irritando ulteriormente i palestinesi dopo il riconoscimento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump della città come capitale di Israele. L’ambasciata degli Stati Uniti è stata trasferita lì il mese scorso.
Domenica scorsa Rajoub ha lanciato una campagna contro l’Argentina e in particolare Messi, constatando che ha milioni di fan in tutto il mondo arabo e islamico.
“È un grande simbolo, quindi lo prenderemo di mira personalmente e chiediamo a tutti di bruciare la sua foto e la sua maglietta e di abbandonarlo. Speriamo ancora che Messi non venga”, aveva detto Rajoub ai giornalisti dopo aver lasciato l’ufficio di rappresentanza dell’Argentina nella città di Ramallah, in Cisgiordania.
Un piccolo gruppo di giovani con indosso sciarpe della squadra della Palestina hanno dimostrato fuori dall’ufficio di rappresentanza e hanno tentato di dare fuoco a una bandiera argentina.
Rajoub ha cercato a lungo di convincere la FIFA e il Comitato Olimpico Internazionale ad imporre sanzioni contro Israele. Questo soprattutto per la politica degli insediamenti in Cisgiordania del governo israeliano e per l’imposizione di restrizioni negli spostamenti per gli atleti palestinesi con la scusa di preoccupazioni per la sicurezza. Quegli organismi non hanno ascoltato i suoi appelli.
L’Argentina ha fatto quattro scali in Israele prima della Coppa del Mondo dal 1986. La squadra è stata designata nel Gruppo D della Coppa del Mondo e aprirà la sua campagna a Mosca il 16 giugno contro l’Islanda.
La maggior parte dei paesi non riconosce la sovranità di Israele o dei palestinesi su Gerusalemme e ha ambasciate in Israele nell’area di Tel Aviv. Tuttavia, il Guatemala e l’Honduras hanno seguito l’esempio degli Stati Uniti nel trasferire il mese scorso le proprie ambasciate.
Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org