Israele nega l’ingresso in Palestina ad attivista pacifista svedese
8 luglio 2018
Dopo aver trascorso più di 11 mesi camminando attraverso altopiani ad alta quota, foreste spazzate dal vento e sentieri fangosi dei migranti, il tentativo di un attivista svedese di raggiungere la Palestina occupata è finito bruscamente dopo che le autorità israeliane lo hanno respinto alla fontiera.
Benjamin Ladraa, 25 anni, ha iniziato il suo viaggio il 5 agosto 2017 per far conoscere i 70 anni di occupazione israeliana della Palestina.
Ma venerdì mattina funzionari israeliani gli hanno negato l’ingresso al valico di Allenby che collega la Giordania alla Cisgiordania occupata.
Ladraa era a solo qualche centinaia di metri dalla sua destinazione dopo un cammino di più di 4.800 km dalla città svedese di Göteborg e attraverso l’Europa continentale.
“Ho impiegato 11 mesi in questo viaggio di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e, nonostante sia stato sottoposto a interrogatorio e mi sia stato negato l’ingresso, rifarei tutto di nuovo”, ha detto ad Al Jazeera.
Camminando da otto a dieci ore al giorno, Ladraa ha attraversato a piedi un totale di 13 paesi sulle stesse rotte utilizzate dai rifugiati e dai migranti.
Costretto a dormire in edifici abbandonati e ad affrontare le dure condizioni climatiche invernali, il suo viaggio lo ha visto conquistare più di 18.000 follower su Instagram e oltre 20.000 su Facebook.
“Sono riuscito a raggiungere migliaia di persone attraverso questa campagna e, auspicabilmente, a aumentare la consapevolezza riguardo le sofferenze del popolo palestinese”, ha affermato.
“Hanno molto da nascondere”
Ladraa ha detto che gli ufficiali israeliani lo hanno interrogato per sei ore e fatto intendere che non gli sarebbe stato permesso di entrare perché “stava mentendo”.
“Hanno dato due ragioni per rifiutare il mio ingresso. Uno: mi hanno accusato di mentire; due: hanno affermato che venivo per orchestrare proteste nel villaggio di Nabi Saleh [vicino a Ramallah], cosa assolutamente falsa”.
Da diversi anni Israele tenta di bloccare attivisti che sostengono il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), che conduce una campagna nonviolenta volta a far pressione su Israele affinché aderisca al diritto internazionale.
L’anno scorso, il governo di destra del primo ministro Benjamin Netanyahu ha emendato la sua legge sugli ingressi che consente alle autorità israeliane di negare visti di ingresso agli attivisti che sostengono il BDS o si oppongono agli insediamenti illegali.
“Israele ha una lunga storia di respingimenti di palestinesi e attivisti alla frontiera, quindi non mi sorprende che mi abbiano negato l’ingresso”, ha detto Ladraa.
“Hanno molto da nascondere e conoscono l’impatto che possono avere gli attivisti per i diritti umani. La settimana scorsa hanno impedito all’attivista del BDS Ariel Gold di entrare … hanno paura del ruolo che svolgiamo nello smascherare Israele e lavorare per una Palestina libera.”
Abuso e violenza
Ladraa ha detto di essere stato oggetto di una valanga di abusi, durante l’interrogatorio al valico, da parte di funzionari israeliani che hanno messo in discussione le sue ragioni per il viaggio.
“I funzionari hanno lavorato su informazioni fornite loro dai giordani. Hanno cambiato tono nel corso dell’interrogatorio. Un minuto prima erano educati, quello dopo duri e aggressivi”.
Il musicista svedese ha detto che l’esperienza gli ha ricordato i tratti percorsi attraverso l’Europa orientale dove la gente del posto lo ha ingiustamente denunciato alla polizia come rifugiato e dove è stato attaccato per la grande bandiera palestinese che portava con sé.
Uno dei momenti salienti del suo viaggio è stata la detenzione in Austria. Ladraa ha detto di essere stato prelevato dalle guardie dell’ambasciata israeliana a Vienna per la sua bandiera e il suo carrello.
Alla notizia della sua odissea il presidente palestinese Mahmoud Abbas venerdì scorso ha concesso la cittadinanza a Ladraa e gli ha conferito la Medaglia al Merito.
Il membro del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), Hanan Ashrawi, ha dichiarato che il sostegno di Ladraa alla causa palestinese “rappresenta la coscienza dell’umanità”.
“A nome della leadership e del popolo di Palestina, porgiamo la nostra profonda gratitudine a Ladraa.
Ha dimostrato coraggio e integrità eccezionali nel difendere il popolo palestinese ed informare la comunità internazionale sulle ostinate violazioni e atti di aggressione di Israele contro vite, terre e risorse palestinesi.”
Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org