La legge israeliana ‘stato-nazione’ segue le orme delle Jim Crow, Indian Removal Act, e delle leggi di Norimberga

A circa ottant’anni dalla promulgazione nella Germania nazista delle leggi di Norimberga nel settembre 1935, i legislatori israeliani nel luglio 2018 hanno codificato una nuova legge sulla supremazia ebraica che rispecchia efficacemente la legislazione di stratificazione etnoreligiosa della cittadinanza tedesca dell’era nazista.  Copertina – Ministero della Giustizia israeliano, Gerusalemme est, maggio 2018. Foto / Leszno.

Susan Abulhawa, 23 luglio 2018

 

Diritti esclusivi per cittadini ebrei

Definita la legge dello “stato-nazione”, la sua prima clausola stabilisce che “la realizzazione del diritto all’autodeterminazione nazionale nello stato di Israele è unica per il popolo ebraico”. In altre parole, gli 1,7 milioni di cittadini palestinesi di Israele – gli abitanti nativi che riuscirono a rimanere nelle loro case quando gli ebrei europei conquistarono la Palestina nel 1948 – sarebbero senza sovranità o organismi, dovendo vivere per sempre alla mercé degli ebrei israeliani.

Una delle prime leggi antisemite in Germania, la prima delle leggi di Norimberga, è stata la legge sulla cittadinanza del Reich, che allo stesso modo riteneva il privilegio di cittadinanza esclusivo per le persone di “sangue tedesco o affine”. Poiché non esisteva un modo scientificamente valido per distinguere gli ebrei tedeschi dal resto della società tedesca, essendo di razza bianca europea e etnicamente tedeschi, i legislatori guardavano alla genealogia per risalire ai nonni ebrei. Ciò non sarà necessario per i cittadini indigeni palestinesi di Israele perché, dalla sua creazione nel 1948, Israele ha messo in atto dei protocolli per garantire che i non ebrei non si integrassero nella società ebraica tradizionale.

Purezza etnoreligiosa

Questo ci porta alla seconda legge di Norimberga: Legge per la protezione del sangue tedesco e dell’onore tedesco, che cercava di impedire la mescolanza del sangue ariano definita “contaminazione della razza”.

In Israele sono già in vigore leggi anti-incrocio di razze, mascherate da valori tradizionali per cui il matrimonio può essere celebrato solo da officianti religiosi. Il rabbinato ortodosso ha esclusiva competenza sui matrimoni ebraici, dove l’ebraicità è una linea di sangue strettamente definita e il matrimonio interreligioso severamente vietato.

Esclusività dei simboli ebraici

La legge sulla bandiera del Reich – parte delle leggi di Norimberga – stabiliva che il nero, il rosso e il bianco erano i colori nazionali, e la bandiera con la svastica era la nuova bandiera nazionale. La seconda clausola della legge dello Stato nazionale di Israele riguardante i simboli nazionali indica che “la bandiera dello stato è bianca, due strisce blu vicino ai bordi e una stella blu di David al centro”. Due giorni dopo la sua approvazione, la polizia israeliana e soldati dell’esercito hanno arrestato un ragazzo palestinese perché stava con una bandiera palestinese davanti alla moschea di Al Aqsa a Gerusalemme.

Giudaizzazione di Gerusalemme

La terza clausola della legge dello stato-nazione ribadisce la pretesa illegittima di Israele di Gerusalemme come sua capitale, una richiesta illegale e non riconosciuta a livello internazionale che è stata incoraggiata dal trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme fatto da Donald Trump. È interessante notare, tuttavia, che questa nuova legge non definisce i confini statali e Israele rimane l’unico paese al mondo senza confini dichiarati. La cosa non sorprende, dal momento che Israele è uno stato colonico coloniale ancora in espansione, anche se la sua ammissione alle Nazioni Unite nel 1948 si basava sulla rivendicazione della sola linea dell’armistizio del 1948, che non include Gerusalemme o altre parti della Cisgiordania.

Cancellare l’arabo

Questa nuova legge segna anche l’inizio della cancellazione dell’arabo dalla terra, in quanto decreta che l’ebraico è l’unica lingua ufficiale dello stato, mentre l’arabo ha uno “status speciale”. La quarta clausola spiega più avanti che l’uso della “lingua araba [sic]” istituzionalmente “sarà regolato per legge.”

Colonizzare l’intera Palestina, ghettizzare e derubare i palestinesi

Per quanto riguarda i 4,5 milioni di palestinesi indigeni di Gaza e Cisgiordania che non hanno cittadinanza israeliana, la legge dello stato-nazione accenna al loro destino nella settima clausola, che afferma: “Lo stato considera l’insediamento ebraico come un valore nazionale e lavorerà per incoraggiare e promuovere la sua istituzione e sviluppo”.

In altre parole Israele continuerà a lavorare seriamente per costruire colonie di soli ebrei sulla terra palestinese di cui si è impossessato, lì dove apparentemente si sarebbe formato uno stato palestinese secondo gli Accordi di Oslo.

Possiamo aspettarci che un maggior numero di insediamenti semplicemente accelererà l’ininterrotto dislocamento di palestinesi da parte di Israele per sostituirli con ebrei fatti arrivare dall’estero. Gli ultimi cinquantun anni di costruzione degli insediamenti ci hanno insegnato che questo processo si compie attraverso una sistematica espropriazione, emarginazione, ghettizzazione e furto nei confronti degli abitanti indigeni palestinesi. Questo processo assomiglia più da vicino alla rimozione del Manifest Destiny e l’emarginazione di First Nations in North America.

I media occidentali dovrebbero smettere di fare tante smancerie definendo “controversa” la legge dello stato-nazione quando in realtà codifica in legge i peggiori impulsi umani, simili a quelli che puoi trovare nella Germania nazista, nelle Jim Crow America, Indian Removal Act e altri abominevoli momenti nella storia umana.

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte:https://mondoweiss.net/2018/07/israeli-footsteps-nuremberg/

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