“Impedire ai Palestinesi di “sfruttare” le procedure di ricongiungimento familiare per unirsi alle loro famiglie in Israele”. Questa, come rivelato da Netanyahu, sarebbe una delle motivazioni alla base delle Legge dello Stato Nazione Ebraica.
Foto di Copertina: Il primo ministro Benjamin Netanyahu visita il muro di separazione vicino a Tarqumiya, in Cisgiordania, il 20 luglio 2016. (Haim Zach / GPO)
di Michael Schaeffer Omer-Man 6 agosto 2018
Molte persone si sono chieste quali effetti abbia in concreto la “Legge Stato Nazione ebraica” – quali diritti infranga e come cambi l’attuale situazione in Israele, in cui gli Ebrei sono già una classe privilegiata. Io stesso avevo scritto proprio la scorsa settimana che il potere della legge risiedeva più nelle sue dichiarazioni che nelle sue ramificazioni legali.
Mi sbagliavo
Domenica scorsa Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha spiegato esattamente come la legge danneggi un numero incalcolabile di cittadini israeliani non ebrei, in particolare, cittadini palestinesi di Israele sposati o parenti stretti di residenti palestinesi della Cisgiordania e di Gaza.
Parlando all’inizio della riunione governativa settimanale, Netanyahu ha detto:
“La legge dello Stato Nazione consolida innanzitutto la Legge del ritorno. La porta a un livello superiore e naturalmente garantisce agli Ebrei, e solo a loro, il diritto automatico di venire e di ricevere la cittadinanza. La legge per esempio impedisce l’utilizzo della clausola di ricongiungimento familiare in base alla quale, a partire dagli accordi di Oslo, moltissimi Palestinesi sono stati assorbiti nel Paese e aiuta a impedire il loro continuo accesso incontrollato. Questa legge inoltre potrebbe aiutarci a bloccare il futuro ingresso di lavoratori migranti”.
In altre parole, una delle principali motivazioni di Netanyahu nel far approvare la Legge dello Stato Nazione ebraica, era impedire alle famiglie palestinesi di ricongiungersi.
Il ricongiungimento familiare è una procedura con la quale i cittadini israeliani possono ottenere la residenza e, infine, la cittadinanza, per i loro parenti stretti che non sono cittadini.
Per gli Ebrei, la procedura è irrilevante, perché possono già ottenere la cittadinanza con la cosiddetta Legge del Ritorno. Per i familiari non ebrei e non palestinesi di cittadini israeliani, il ricongiungimento può essere un processo arduo ma non del tutto diverso da procedure simili in molti altri Paesi.
Se il tuo coniuge è palestinese invece, una condizione demografica che riguarda quasi esclusivamente i cittadini arabo-palestinesi di Israele, ti è impedito di portare nel Paese i tuoi familiari e ottenerne lo status, esattamente come fossero Russi, Danesi, Nigeriani, Messicani, Americani, Egiziani o di qualsiasi altra nazionalità.
Tale divieto fu introdotto per la prima volta 15 anni fa e giustificato come misura di sicurezza. Tecnicamente, si tratta di un “regolamento di emergenza”, una categoria di leggi valide solo fino a quando Israele si trova in uno “stato di emergenza”, com’è stato negli ultimi 70 anni. Se lo Stato avesse onestamente dichiarato che impedire il ricongiungimento familiare dei Palestinesi era dovuto a un timore demografico e non a ragioni di sicurezza, l’Alta Corte l’avrebbe considerato incostituzionale.
Quello che Netanyahu ha detto oggi è che ora, con la Legge dello Stato Nazione ebraica, lui e il suo governo possono finalmente essere onesti riguardo alle loro intenzioni. Israele non vuole più cittadini palestinesi – non a causa di problemi di sicurezza ma semplicemente perché non vuole più Palestinesi in Israele. Con un emendamento costituzionale che dichiara Israele uno Stato ebraico, dove solo gli Ebrei hanno il diritto all’autodeterminazione nazionale, leggi discriminatorie con finalità esclusivamente demografiche sono legittime. Impedire il ricongiungimento delle famiglie palestinesi è diventato un legittimo obiettivo legislativo.
In nome del mantenimento di Israele come stato “ebraico e democratico”, Netanyahu – come Rabin, Barak, Livni e praticamente tutti i suoi predecessori – ha concluso che la demografia è uno degli elementi fondamentali della sicurezza nazionale israeliana.
Prenditi un minuto e pensa a cosa significa. Significa che esiste una cosa come una minaccia demografica. Significa che il figlio di qualcuno, unicamente in virtù della sua nascita, è una minaccia alla sicurezza nazionale. Significa che chi sposi e il tuo diritto a vivere con lui/lei nella tua casa è una grave preoccupazione per la sicurezza nazionale. Significa che le famiglie palestinesi, semplicemente in virtù del fatto di essere famiglie palestinesi, rappresentano una minaccia per il futuro dello Stato ebraico. Significa che un gruppo di cittadini israeliani ha diritto alla famiglia, e un altro gruppo, uno su cinque cittadini israeliani, non lo ha.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org
Fonte: https://972mag.com/israels-family-separation-law/137097/