I residenti della Cisgiordania occupata temono l’aumento della violenza da parte dei coloni, a seguito dell’allentamento della legge israeliana sul possesso di armi da fuoco.
FOTO: Uomini sparano con diversi tipi di pistole a Gerusalemme nel 2015
Tessa Fox – 12 Settembre 2018
Cisgiordania, Palestina – Mahmoud Ahmad Zaal Odeh è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da un colono israeliano mentre stava lavorando nei suoi 30 dunum (7,5 acri) di terreni agricoli a Ras al-Nakleh, vicino al suo villaggio natale di Qusra, a sud di Nablus nella West Bank.
Zaal Odeh aveva 46 anni quando è morto nel novembre dello scorso anno, e non ha lasciato solo sua moglie, ma anche sette figli – quattro ragazze e tre ragazzi.
“Se fossi stata lì, lo avrei difeso con i denti”, ha detto ad Al Jazeera Manal Shekadeh Abdel Raziq, la vedova di Zaal Odeh.
“E’ stato ucciso sulla propria terra” continua “Il colono è arrivato e ha iniziato a deridere mio marito e a danneggiare le nostre viti. Penso che mio marito stesse cercando di afferrare qualcosa sul terreno per colpirlo e il colono gli ha sparato a bruciapelo, nella spalla e nella schiena.”.
Con il recente indebolimento della legge sul possesso di armi da fuoco, molti Palestinesi temono che storie come quella di Mahmoud diventeranno comuni, sia nella West Bank che nello stesso Israele.
Il 20 Agosto , Glan Erdan, ministro della Pubblica Sicurezza, ha annunciato che più di mezzo milione di Israeliani potrà detenere armi senza la necessità di seguire un regolare addestramento o di ottenere un permesso speciale.
Secondo il ministro, la nuova legge aiuterà i civili a rispondere agli attacchi terroristici.
“I cittadini abilitati a detenere armi da fuoco in pubblico contribuiscono al senso di sicurezza e sono un’importante linea di difesa contro gli attacchi dei ” lupi solitari “, quindi rafforzano la sicurezza pubblica”, ha detto Erdan in una dichiarazione.
Secondo un rapporto di B’Tselem , negli ultimi 10 anni almeno 29 Palestinesi sono stati uccisi da civili israeliani in Israele e in Cisgiordania, mentre 84 civili israeliani sono stati uccisi da Palestinesi.
In entrambi i casi, la maggior parte di queste morti sono dovute ad armi da fuoco.
Il Consiglio di Yesha – l’organizzazione ombrello che riunisce i consigli comunali degli insediamenti – è stato contattato per commentare il cambiamento della legge, ma si è rifiutato di parlare con Al Jazeera.
Le leggi precedenti stabilivano che per possedere un’arma da fuoco, chi richiedeva il permesso doveva dimostrare di averne effettivamente necessità, come per esempio abitare in una zona considerata pericolosa. Gli insediamenti illegali sono considerati tali.
Secondo l’Ufficio nazionale per la Difesa della Terra dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) di Nablus, in Cisgiordania attualmente ci sono 145.000 civili Israeliani che hanno il permesso di detenere armi.
Con l’indebolimento della legge, si stima che altri 200.000 coloni si aggiungeranno ai precedenti.
Le nuove leggi consentono inoltre a qualsiasi veterano della fanteria dell’IDF, così come agli ex ufficiali di polizia, di ottenere il permesso di detenere un’arma.
Data la coscrizione obbligatoria in Israele dall’età di 18 anni, questa legge potrebbe applicarsi alla maggioranza della popolazione.
Inoltre,ufficiali dell’esercito con il grado di primo tenente o superiore, e sottufficiali di grado primo sergente o superiore, saranno autorizzati a tenere le armi dopo il servizio, non dovendo più restituirle.
Combattere il “terrorismo”
Come membro della Knesset (MK) per la Joint Arab List, Haneen Zoabi crede che il cambiamento della legge israeliana sulle armi da fuoco sia solo l’ultimo di una serie di misure contro i Palestinesi.
“Dopo aver approvato la loro legge sullo stato nazione, sentono di poter fare qualsiasi cosa senza alcuna considerazione dei valori democratici [e] in materia di uguaglianza tra i cittadini”, ha dichiarato ad Al Jazeera MK Zoabi
“In Israele, è molto facile sostenere che il cittadino palestinese è un terrorista”, ha aggiunto Zoabi, riferendosi alle dichiarazioni a sostegno della nuova legge.
“Nel contesto di odio e demonizzazione dei Palestinesi, si dice: “Ok, so che non ti piacciono i Palestinesi … quindi legalizzo le armi da fuoco e ti concedo di avere una pistola”.
Mentre la legge inciderà maggiormente sui numeri all’interno di Israele, la situazione in Cisgiordania può essere vista come un esempio di ciò che verrà, ora che tutte le zone di Israele sono considerate “pericolose”.
“Il messaggio politico di questa legge avrà implicazioni psicologiche e anche pratiche”, ha spiegato Zoabi.
“Gli Israeliani si sentiranno più sicuri nello sparare a un Palestinese … e il potenziale di uccisioni aumenterà .”
Zoabi dice che l’indebolimento della legge influirà anche sul sistema giudiziario, che già discrimina sistematicamente i Palestinesi.
“Dopo questa legge, in una causa in cui un Israeliano ha sparato a un Palestinese, il giudizio sarà molto diverso dall’attuale, perché sparare a un Palestinese sarà più legale”.
“Ora i Palestinesi sono definiti legalmente terroristi, e chi ha una pistola è definito legalmente come uno che ha il permesso di uccidere”.
L’esperienza di Abdel Raziq di Qusra è perfettamente in sintonia con questo panorama.
Mentre il caso giudiziario per la morte del marito si trascina da 10 mesi, Abdel ha detto che la corte israeliana sta dando la colpa a suo marito e non al colono, anche se l’Israeliano era entrato in una proprietà privata.
“La corte sta sostenendo che il colono ha dovuto difendersi”, ha detto Abdel Raziq.
La famiglia sta ancora aspettando che venga rilasciato il rapporto dell’autopsia, tuttavia, secondo Abdel Raziq, la polizia israeliana sta trattenendo i documenti.
“Mi sento molto discriminata, applicano una legge fatta da loro, non credo che in tribunale possa essere deciso qualcosa a nostro favore “.
“Gli israeliani hanno già un esercito”
Anche se il numero di morti civili è più alto da parte israeliana che da quella palestinese, MK Zoabi sostiene che non si devono fare paragoni.
“I coloni della Cisgiordania non hanno bisogno di sparare ai Palestinesi, c’è un esercito che lo fa, hanno già qualcuno che fa questo sporco lavoro per loro”, ha detto.
” I coloni hanno sempre l’esercito israeliano a difenderli, quando attaccano e violano la proprietà palestinese è un extra, è per divertimento e ideologia, non per pericolo”.
Zoabi rimanda alla violazione del diritto internazionale effettuata dai coloni israeliani risiedendo nei Territori Occupati.
“I coloni non dovrebbero essere lì, stanno mettendo in pericolo se stessi”. “Nessuno ha il diritto di venire a prendere terre palestinesi, sradicare i loro alberi e dire ‘non mi aggredire, ho il diritto di essere protetto’. No, sei un colono e secondo la legge internazionale sei illegale e non hai diritto di essere protetto.”
Ma il portavoce di B’Tselem, Amit Gilutz, sottolinea che anche i civili che s’insediano nei Territori Occupati non dovrebbero essere bersaglio di attacchi.
“Uno dei principi fondamentali del diritto internazionale è la distinzione tra combattenti e civili”, ha detto Gilutz.
“Così vivere in un’area occupata, che di per sé costituisce una violazione del diritto internazionale, non ti rende un obiettivo legittimo se sei un civile”.
Gilutz ha continuato affermando che anche nel caso in cui i Palestinesi dovessero attaccare per primi civili israeliani, l’uccisione extragiudiziale di Palestinesi da parte degli Israeliani è spesso ingiustificata.
“La forza letale può essere usata solo quando si deve affrontare un pericolo imminente per te o per altre persone e quando non c’è altra opzione”, ha detto Gilutz.
“E’ stato invece documentato che le forze di sicurezza israeliane molte volte hanno usato la forza letale senza giustificazione, anche contro quei Palestinesi che li hanno attaccati o tentato di attaccarli.”
Nonostante le nuove leggi, Abdel Raziq ha detto che lei e la sua comunità non hanno più paura di quanta ne avessero prima.
“Non temiamo la morte, le persone muoiono continuamente. La comunità non se ne preoccupa. In ogni caso, non lascerò la mia terra”.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org
Fonte:https://www.aljazeera.com/news/2018/09/israel-eased-gun-laws-palestinian-fear-gun-permits-180910095824325.html