ll 79% degli Israeliani sostenitori della destra crede che gli Ebrei siano Il Popolo Eletto. Ma fanno sul serio?

Mentre credere in Dio è una questione privata, il credere in un popolo eletto traccia i contorni di una politica che spiega molto riguardo le azioni di Israele. Quando dicono di essere il popolo eletto, rivelano la loro psicosi.

FOTO: Un Ebreo Ultra Ortodosso guarda verso il Muro occidentale  – Gerusalemme Credit: Ronen Zvulun/Reuters

Gideon Levy – 15 Settembre 2018

Mi piacerebbe incontrare i rappresentanti di quella maggioranza assoluta, decisiva, arrogante e condiscendente riflessa in un recente sondaggio di Haaretz e chiedere: ehi ragazzi, ma fate davvero? Come vi è venuto in mente? A chi dire così? Voi, la maggioranza assoluta, siete così sicuri di essere i prescelti, il meglio, siete sicuri che noi siamo i campioni, che stiamo una spanna sopra tutti gli altri?

Come siete arrivati a questa conclusione? Vorrei chiederti, cara maggioranza: su quali basi sei convinta che siamo il popolo eletto, che sappiamo tutto meglio di tutte le altre nazioni; che meritiamo più di tutti gli altri; che ciò che si applica a loro non si applica a noi, perché siamo superiori.

Questo è il modo in cui la maggioranza degli Ebrei israeliani ha risposto nel sondaggio Haaretz-Dialog pubblicato la scorsa settimana: siamo un popolo eletto. Una maggioranza, il 56 percento, ne è sicura. La cifra sale al 79 percento, una maggioranza schiacciante, tra persone autodefinitesi di destra. In un Paese in cui il 76% delle persone crede in Dio o in un’altra potenza superiore, forse è ovvio. Ma mentre la fede in Dio è una questione privata, la credenza in un popolo eletto traccia i contorni di una politica che spiega molto riguardo le azioni di Israele.

Passiamo dalla teologia alla patologia. Gli Ebrei israeliani che pensano di appartenere a un popolo scelto e selezionato devono darne conto a se stessi e agli altri. È facile dichiarare che Dio esiste, o non esiste. Nessuno si aspetta delle prove, ma quando la maggioranza di una nazione è convinta che è superiore a tutte le altre nazioni, allora alcune prove sono necessarie. Nel caso di Israele, è facile dimostrare che si tratta di un caso di distacco dalla realtà, una pericolosa illusione. In ogni caso, un popolo che è convinto di essere scelto rappresenta un pericolo per sé stesso e per chi lo circonda.

Il popolo ebraico è davvero speciale, con una storia gloriosa e sanguinosa. Anche gli Ebrei israeliani hanno motivo di essere orgogliosi. Ma quando dicono di essere il popolo eletto, quest’affermazione rivela la loro psicosi. Non credo che qualsiasi altra nazione pensi oggi la stessa cosa di sé stessa. Anche gli Ebrei israeliani non hanno motivo di pensarlo. In che modo siamo scelti? In che modo stiamo meglio? E che cosa dovrebbero pensare lo Svedese, il Francese, l’Americano, l’Inglese o l’Arabo di questa insopportabile arroganza?

Non c’è bisogno di approfondire la dubbia moralità di Israele come occupante. Qualsiasi Israeliano con un minimo di consapevolezza riconosce che una nazione occupante non può essere il popolo eletto. E ricordando altre caratteristiche del popolo di Israele, un po’ di umiltà non farebbe male, prima di incoronarsi come “luce delle nazioni”. Raccomando, ad esempio, di leggere l’esauriente e terrificante analisi di Haaretz condotta da Dan Ben-David sul sistema educativo del Paese, studio che non ha suscitato il dovuto sdegno. La metà dei bambini di Israele riceve un’educazione da Terzo Mondo.

Un po’ di modestia dovrebbero davvero averla, i cittadini di uno Stato che occupa l’87esimo  posto nella “Classifica della Libertà di Stampa” del 2018, al di sotto del Togo e della Costa d’Avorio. Nemmeno il 32esimo posto nell’Indice delle “Percezioni della Corruzione” di Transparency International 2017 è qualcosa da celebrare. L’assistenza sanitaria è un’altra area in cui l’autostima di Israele dovrebbe essere frenata: tra i 36 Stati membri dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, il Paese occupa il 28esimo posto nella spesa sanitaria e il 30esimo nel numero dei posti letto.

Anche il comportamento dei turisti israeliani all’estero non sempre si addice a un popolo eletto. Forse Israele è primo in classifica per gli acquisti di sottomarini tedeschi, e forse questa è la chiave per comprendere il senso di superiorità.

Crogiolarsi nell’auto-glorificazione è diventata di recente una caratteristica saliente del carattere nazionale di Israele. Leggete regolarmente il quotidiano israeliano Hayom o ascoltate il primo ministro: quanto siamo adorabili noi Israeliani dalla mattina alla sera!

La destra diffonde questa bugia per i suoi scopi. Il populismo sicofante non prospera solo in Israele, ma è solo qui che la disparità tra sogno e realtà è così grande. Un popolo eletto? Se solo fossimo finalmente come tutte le altre nazioni!

 

Traduzione: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org

Fonte: http://archive.is/iSeFZ#selection-2709.0-2717.20

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