Dalle montagne verdeggianti alle pendici rocciose della Rift Valley, fino all’arido Mar Morto, Anton Khalilieh è ben preparato sullo splendore degli uccelli che si trovano in Cisgiordania.
Miriam Berger – 5 ottobre 2018
Foto di copertina: Uccelli si librano al tramonto sopra un campo profughi a Nablus nella West Bank occupata [Getty]
Anton Khalilieh è il primo birdwatcher palestinese in Cisgiordania. Il trentasettenne di Betlemme ha tutti i tratti di una grande birder: una conoscenza enciclopedica delle specie e dei richiami degli uccelli, nonché delle caratteristiche dei migliori siti di birdwatching. Ha inoltre la capacità di fermarsi all’improvviso per identificare un puntino che vola nel cielo.
Khalilieh è molto esperto degli uccelli che si trovano nelle quattro distinte regioni biogeografiche della Cisgiordania, che vanno dalle frondose montagne alle pianure costiere, dalle pendici rocciose della Valle del Giordano all’arido Mar Morto e ai terreni coltivati lungo la strada.
Ci sono almeno 370 specie di uccelli da osservare in Cisgiordania, un grande numero considerando il piccolo spazio: vanno dal gufo reale, tra i gufi più grandi del mondo, all’uccello della Palestina, un uccello canoro che si ciba di nettare e i cui maschi hanno lucenti piume blu e verdi che brillano al sole. Ma con un clima politico teso, Khalilieh afferma che le opportunità per gli ornitologi palestinesi sono di molto inferiori a quelle degli Israeliani.
“Il birdwatching è un hobby di lusso”, ha detto Khalilieh. “A causa della situazione politica e della mancanza di fondi, di denaro e di esperienza, noi non lo pratichiamo”.
La West Bank è stretta tra la Giordania e Israele. Israele occupò la Cisgiordania nella guerra dei sei giorni del giugno 1967; i Palestinesi sostengono che la terra è loro, e la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite sostiene che l’area è un Territorio Occupato.
Gli accordi di pace degli anni ’90 prevedevano che la Cisgiordania dovesse fare parte di un futuro Stato palestinese e istituirono un’autorità palestinese ad interim, semi-autonoma, in una parte del territorio. Ma da allora, e dopo tutti i conflitti avvenuti nel frattempo, un accordo di pace definitivo non è ancora stato stilato.
Nel frattempo, gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, considerati illegali ai sensi del diritto internazionale, hanno continuato a crescere. Oggi, l’esercito israeliano protegge queste comunità ebraiche dove si trovano molte riserve naturali e i migliori siti di birdwatching.
Khalilieh dice che tra i Palestinesi c’è una generale mancanza di conoscenza rispetto alla conservazione degli uccelli nell’area. Ritiene che più persone dovrebbero essere addestrate come birdwatcher, così da registrare sistematicamente informazioni come le abitudini di nidificazione. E ‘ un’attività in cui i Palestinesi dovrebbero e potrebbero essere in prima fila, cosa che lui sta cercando di attuare, un uccello alla volta.
“I suoi periodi preferiti sono le migrazioni biennali in primavera e in autunno, quando 500 milioni di uccelli passano dall’Europa all’Africa e viceversa”
Da quando nel 2017 ha fondato la sua organizzazione no-profit, Nature Palestine, Khalilieh ha lavorato come consulente sulla natura e sugli uccelli per l’Autorità Palestinese e per il Museo della Palestina.
Sta anche lavorando per costruire un database completo sulla distribuzione degli uccelli nella West Bank. Per fare ciò, attinge ai dati e alle ricerche israeliane sugli uccelli della regione, oltre a utilizzare altre risorse come “Gli uccelli di Israele”, ad oggi il libro più completo sull’argomento. E, soprattutto, esce sul campo per osservare gli uccelli e documentarsi il più possibile.
“Birds of the Middle East”, un’altra bibbia per gli ornitologi, ha creato di recente un’app per Android che include contenuti arabi. “Quindi gli Arabi saranno più interessati al birdwatching, si spera”, ha detto Khalilieh.
Negli ultimi 15 anni, ha imparato a conoscere dove e quando osservare gli uccelli migratori e stanziali. I suoi periodi preferiti sono le migrazioni biennali in primavera e in autunno, quando 500 milioni di uccelli passano dall’Europa all’Africa e viceversa. È la seconda rotta migratoria più importante al mondo.
Gli appassionati di birdwatching qui possono osservare gli uccelli tutto l’anno. Uno dei paesaggi iconici della West Bank è classificato come Regione Montuosa Mediterranea, caratterizzata da colline ricoperte di vegetazione, da pendii rocciosi e da scogliere.
Queste aree sono un paradiso per gli uccelli canori. Poi ci sono le profonde vallate dove si riproducono alcune delle specie che vivono nel deserto.
Khalilieh afferma che non è facile riuscire a coinvolgere nella protezione degli uccelli i Palestinesi, che lottano e lavorano duramente per riuscire a sbarcare il lunario. Secondo la Banca Mondiale, circa un terzo dei Palestinesi in Cisgiordania è disoccupato. Molti altri sono sottoccupati e ce la fanno a stento, quindi hanno poco tempo o denaro per un hobby come il birdwatching.
Per Khalilieh e per gli altri Palestinesi inoltre, l’accesso agli studi ornitologici post secondari più accessibili, richiede un permesso speciale per entrare in Israele.
Dopo aver conseguito la laurea presso l’Università di Betlemme, in Cisgiordania, Khalilieh ha conseguito un dottorato in ornitologia e fisiologia ecologica presso l’Università Ben Gurion nel sud di Israele. Ha anche studiato presso l’ Arava Institute for Environmental Studies in Israele, che riunisce Israeliani, Palestinesi e Giordani che affrontano congiuntamente i problemi condivisi riguardanti la conservazione dell’ambiente.
Gli studi scientifici sugli uccelli della Cisgiordania sono inclusi nella banca dati degli uccelli israeliani, afferma Jonathan Meriav della Society for the Protection of Nature in Israel (SPNI). Meirav è direttore dei tour di birdwatching per il SPNI’s International Ornithological Center.
La SPNI è la più grande organizzazione ambientale non profit in Israele, ma non organizza eventi di birdwatching in Cisgiordania. Questo è in parte dovuto alla difficile situazione derivante dall’occupazione, ha detto Meirav.
In generale, il centro incoraggia il turismo da birdwatching ed eventi per raccolta fondi, nonché una gara annuale internazionale nel sud, chiamata Champions of the Flyway.
” Sia Khalilieh che Quttainh dicono di amare guardare gli uccelli In luoghi come la Wadi Qana Nature Reserve, una bellissima distesa di grotte naturali e di sorgenti in Cisgiordania, ma che come Palestinesi devono camminare con cautela per non destare sospetti su cosa stanno facendo, così come devono prestare attenzione per non finire per sbaglio negli insediamenti”.
Attraverso diversi progetti di birdwatching e di conservazione, Meirav ha collaborato con colleghi palestinesi come Ikram Quttainh, 31 anni, un’esperta di ecoturismo di Gerusalemme.
Quttainh si è interessata di ecoturismo e poi di birdwatching in Cisgiordania, come parte degli studi di laurea magistrale. Ha partecipato due volte alla Champions of the Flyway con una squadra israeliana-palestinese.
“Come gerosolimitana, non sapevo nulla di ciò che accadeva [altrove] in Cisgiordania”, ha detto Quttainh. “Andavo sempre nelle aree commerciali, ma mai nelle aree naturali”.
Ora Quttainh è una coordinatrice del progetto presso la Hanns Seidel Foundation, un gruppo tedesco, in cui aiuta a organizzare viaggi di ecoturismo in Cisgiordania, compreso il birdwatching. La fondazione, in coordinamento con l’Autorità Palestinese con sede in Cisgiordania, ha compilato il primo database online delle riserve naturali palestinesi. Oltre all’ecoturismo e all’educazione, la fondazione ha finanziato il posizionamento di segnali nelle riserve naturali sotto il controllo palestinese per spingere le persone a non sparare alla fauna selvatica e per spiegare quali uccelli si possono osservare.
Sia Khalilieh che Quttainh dicono di amare guardare gli uccelli In luoghi come la Wadi Qana Nature Reserve, una bellissima distesa di grotte naturali e di sorgenti in Cisgiordania, ma che come Palestinesi devono camminare con cautela per non destare sospetti su cosa stanno facendo, così come devono prestare attenzione per non finire per sbaglio negli insediamenti.
Un portavoce dell’Amministrazione Civile Israeliana, l’organo di governo della Cisgiordania, ha affermato che Israeliani e Palestinesi hanno lo stesso diritto di accedere alle riserve naturali e ai parchi nazionali, che sono aperti a tutti. Hanno anche negato che le zone militari o le riserve naturali siano in qualche modo collegate a un piano politico per espandere e sostenere gli insediamenti israeliani.
Ma secondo Adam Aloni, un ricercatore di B’Tselem, un’organizzazione israeliana per i diritti umani, le riserve naturali nell’Area C della Cisgiordania, che costituisce il 61% del territorio della regione, sono “parte di un mosaico di corridoi tra aree controllate che i Palestinesi non possono usare”.
Khalilieh, nel frattempo, sta lavorando per mappare l’impatto che la politica ha sul birdwatching e sulla conservazione. Come parte della sua ricerca, sta anche tracciando i movimenti degli uccelli della Cisgiordania che sono sulla “lista rossa” di Israele in quanto in pericolo. Sogna anche di poter un giorno organizzare in Cisgiordania feste ed eventi dedicati al birdwatching, come già accade in Israele. Nel frattempo lo si può trovare con la sua jeep lungo le strade sconnesse delle riserve naturali, e lo si può vedere fermarsi improvvisamente, prendere il binocolo e osservare vite ed ecosistemi che la maggior parte degli altri ignora.
Miriam Berger è una giornalista freelance con sede a Gerusalemme.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Mongabay
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org
Fonte: https://www.alaraby.co.uk/english/society/2018/10/5/birds-of-palestine-new-conservation-effort-takes-flight