EFE – Tel al Fara (Cisgiordania) Le mura di fondazione della città e una torre rivelano l’eccellenza urbana di una delle prime città sorte in quella che oggi è la Palestina. Gli archeologi spagnoli, portoghesi e palestinesi che scavano a Tel al Fara sono convinti che questa città nulla ha da invidiare alla famosa Gerico.Foto di copertina: archeologi spagnoli dissotterrano un’antica città nell’odierna Palestina.
Laura Fernández Palomo – 15 ottobre 2018
“L’edificio più recente che abbiamo trovato corrisponde all’epoca degli Assiri, quando Sargon II nel 720 A.C conquistò questa regione della Samaria e distrusse questo luogo”, ha detto a Efe uno dei co-direttori dello scavo del sito di Tel al Fara, Juan Luis Montero Fenollós, dell’Università di La Coruña.
Montero inizia dalla fine, dallo strato superiore, con i resti dell’ultima città costruita presso il sito del distretto di Tubas, l’ultima delle tante erette nel corso dei secoli, tra il 600 aC e il 8.500 A.C.
Il sito era stato parzialmente scavato a partire dal 1946 dall’archeologo francese Roland de Vaux, domenicano morto nel 1971, lo stesso che ha anche diretto l’indagine sui Rotoli del Mar Morto. Abbandonati nel 1960, gli scavi sono ripresi quest’anno, con l’arrivo di questa squadra internazionale, l’unica di quelle che lavorano su progetti archeologici in Palestina in cui sono presenti degli Spagnoli.
Con il primo intervento effettuato lo scorso ottobre, i membri del team hanno risistemato il campo in questione e “lo hanno restituito alla storia”. I lavori attuali – “imprevedibili” assicurano – si estenderanno in linea di massima fino all’anno 2021.
“La chiave è quella di documentare tutto molto bene. Uno scavo è una distruzione. Ogni strato è come una pagina di storia che però può essere letta solo una volta” dice Montero riguardo agli scavi che stanno per iniziare e che permetteranno loro di studiare reperti dall’età del ferro a quella che dovrebbe essere la prima rivoluzione urbana nella regione, nel 3100 A.C.
In questo progetto lavorano assieme l’Università di La Coruña (nord ovest della Spagna), l’Università Nova di Lisbona e il Ministero Palestinese del Turismo e delle Antichità,fotografando il sito con droni e utilizzando anche disegni.
Tutto viene poi confrontato con i documenti raccolti dai Francesi e anche con le ipotesi bibliche che riguardano il sito, identificato con la città di Tirsa, citata nell’Antico Testamento.
Ma Montero, e anche il co-direttore Francisco Caramelo, dell’Università Nova di Lisbona, vogliono parlare di sola archeologia, senza l’appellativo “biblico”.
In questo secondo intervento, i lavoratori e gli studenti palestinesi e il team multidisciplinare scavano con pazienza dalle 6.30 del mattino, per evitare il caldo, e hanno a tutt’ora ottenuto una sequenza con reperti dell’Età del Ferro.
“Sotto l’edificio ( fase assiria) è apparso un edificio del IX secolo A.C., con pareti e pavimentazione in pietra, insieme a diversi pezzi che ci permettono di datare tale struttura interna intorno al 900 A.C.” , dice Moreno.
Caramelos riconosce di avere difficoltà a stabilire “date assolute”, poiché non hanno ancora trovato del carbonio vegetale mentre le ossa raccolte nella fase precedente non hanno dato i risultati attesi, quindi si ipotizzano delle date attraverso i reperti e i documenti francesi.
In due giorni i lavori attuali di questo “grande progetto” finiranno, ma si sta già pensando alla prossima fase, che si concentrerà su “studiare le mura e il sistema di fortificazione” e “nell’ espandere l’area di scavo”.
L’ambizione di dissotterrare i 18 ettari del sito, che si trova nei pressi del campo profughi palestinese di Al Fara, ha anche un obiettivo di sviluppo locale: gli archeologi concordano con le autorità locali nell’organizzare in futuro incontri e visite scolastiche.
“E’ molto importante portare un po’ di normalità a carattere scientifico e accademico in una zona che soffre così tanto. I Palestinesi danno molto valore a questa collaborazione, che dà loro un riconoscimento non solo politico, ma culturale e scientifico”, dice Montero.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org
Fonte: https://www.eldiario.es/cultura/Arqueologos-espanoles-desentierran-primera-Palestina_0_825218249.html