redazione Invictapalestina – 1 novembre 2018
Israele è forte ma non invincibile, spia gli attivisti, vende la sua tecnologia alle peggiori dittature aiutandole così a consolidare il loro potere, usa la forza delle sue armi e il denaro delle sue banche per piegare e corrompere i parlamenti degli stati democratici, dobbiamo tener presente però, che è sempre una lotta fra (la maggioranza di ) una popolazione, quella israeliana che accetta e appoggia uno Stato oppressore e un popolo, quello palestinese, cui viene negata l’identità e la stessa normalità di vita.
Israele è forte ma non è invincibile, perché esiste un legame indissolubile fra diritti dell’uomo e il diritto dei popoli, perché finché a un popolo vengono negati i propri diritti collettivi, i diritti umani delle persone che lo compongono continueranno a essere violati. E finchè Israele continuerà a negare e a reprimere quei diritti, ci sarà sempre qualcuno, all’interno e al di fuori della Palestina, che forte alzerà la voce contro i soprusi, che opporrà il proprio corpo alla volontà distruttiva, che impegnerà la propria tenacia a sostegno della libertà, della giustizia e della dignità di ogni singolo uomo e di ogni singola donna di Palestina.
Allora non: “potremmo”, ma: “possiamo” , scevri da ogni facile illusione, da ogni infondata speranza, ma con tutta la nostra determinazione, con la consapevolezza della realtà, possiamo , con il vostro sostegno, con la vostra collaborazione, continuare a fare il meglio per raccontare sì la realtà della Palestina, della sua vita, della sua resistenza e resilienza, ma anche degli ostacoli che la forza di uno Stato come quello di Israele le oppone.
Non per demoralizzarci davanti a una straripante e tentacolare forza.
Non per nutrire la rabbia dell’impotenza.
Ma perché il pragmatismo della realtà ci renderà più forti, responsabili e consapevoli nel nostro quotidiano impegno, e ci aiuterà ad opporre alla strapotenza di Israele la radicata tenacia della nostra lotta.
“Ci hanno abituato a dimenticare ciò che merita memoria e a ricordare ciò che merita oblio: ma ci siamo riuniti nella certezza che il mondo non è “questo” mondo, né il diritto è “questo” diritto. Ci hanno abituato a ignorare la storia per obbligarci ad accettare il tempo presente come destino; ma ci siamo riuniti nella certezza che il mondo può e deve essere la casa di tutti, e nella certezza che c’è un altro diritto possibile, che non è quello che legittima l’ingiustizia e garantisce l’impunità di coloro che comandano, servendo da alibi a un sistema che mai dice quello che fa né fa quello che dice. Questo è il nostro minuscolo contributo a un compito immenso: la riconquista della pienezza mutilata e della umiliata dignità della condizione umana.”
Eduardo Galeano